Ci risiamo, l’ennesimo intervento dettato dalle buone intenzioni, che si traduce, salvo auspicabili aggiustamenti, in un provvedimento boomerang“: il commento di Fabrizio Capaccioli AD di Asacert e Vicepresidente di GBC Italia, che continua: “Il tema non è Superbonus si o Superbonus no, il tema è come evitare che diventi un Superflop.

L’obiettivo su cui politica, associazioni e forze sociali devono concentrarsi è come rendere strutturale e sostenibile un intervento che è nato in un momento di emergenza e che aveva tutte le potenzialità per essere un provvedimento epocale per tutto il comparto edile ed immobiliare del nostro Paese.

Tuttavia, fiaccato dai continui rimaneggiamenti – una modifica in media ogni 40 giorni dal 2020 – crediti incagliati e sbloccati a singhiozzo, caro materiali, controlli inesistenti sui cantieri, hanno decretato un complessivo flop nella gestione del provvedimento.

L’ennesima occasione mancata per una buona intuizione, che ha mancato di visione che andasse oltre l’oggi, per traguardare obiettivi di sostenibilità vera e che, in linea di principio, avrebbe potuto migliorare sul serio il parco immobiliare italiano, portare occupazione strutturale, pil duraturo.

Sono fiducioso, che si possa trovare una soluzione di buon senso anche per tutelare i lavoratori del comparto che pesa per il 13,9% sul prodotto interno lordo e che ha fatto registrare un aumento degli occupati nel biennio 2020-2022 di 293mila unità“, conclude Capaccioli.

 

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Fonte: TeleradioNews

L’obiettivo su cui politica, associazioni e forze sociali devono concentrarsi è come rendere strutturale e sostenibile l’agevolazione più incisiva nel mondo dell’edilizia dallo scoppio della pandemia Covid-19.

Superbonus: come evitare il Superflop, secondo l’AD di Asacert Capaccioli

“Ci risiamo, l’ennesimo intervento dettato dalle buone intenzioni, che si traduce, salvo auspicabili aggiustamenti, in un provvedimento boomerang” il commento di Fabrizio Capaccioli, AD di ASACERT e Vicepresidente di GBC Italia, che continua: “Il tema non è Superbonus si o Superbonus no, il tema è come evitare che diventi un Superflop. L’obiettivo su cui politica, associazioni e forze sociali devono concentrarsi è come rendere strutturale e sostenibile un intervento che è nato in un momento di emergenza e che aveva tutte le potenzialità per essere un provvedimento epocale per tutto il comparto edile ed immobiliare del nostro Paese. Tuttavia, fiaccato dai continui rimaneggiamenti  una modifica in media ogni 40 giorni dal 2020 – crediti incagliati e sbloccati a singhiozzo, caro materiali, controlli inesistenti sui cantieri, hanno decretato un complessivo flop nella gestione del provvedimento.”

 

 

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Fonte: Ingenio

Bisogna intervenire immediatamente per sbloccare i crediti fermi relativi al Superbonus 110%, che stanno provocando lo stop di numerosi cantieri e di nuove adesioni agli incentivi edilizi“. È l’allarme lanciato da Fabrizio Capaccioli, AD di ASACERT e vicepresidente del Green Building Council Italia, in merito alla notizia di 33,7 miliardi di incentivi prenotati per il solo Superbonus.

Una cifra enorme che, a causa delle misure che limitano la cessione dei crediti, rischia di mettere a rischio l’esistenza stessa dell’incentivo.

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Fonte: Ingenio

Questa mattina l’AD ASACERT Fabrizio Capaccioli è intervenuto nel programma Rai News24 per parlare di Superbonus e controlli in cantiere: “La proroga a 3 mesi del Superbonus non ha utilità, non consente una visione a lungo termine per le imprese. La nostra proposta è quella di garantire un utilizzo oculato della finanza pubblica, con controlli concreti dei cantieri.”

Salgono a 27,4 miliardi gli investimenti ammessi a detrazione nell’ambito del Superbonus 110%. Nel giorno in cui la politica si scontra sulle parole del presidente del Consiglio Mario Draghi che da Strasburgo, martedì, ha bocciato la misura, i dati diffusi dall’Enea mostrano un costo del 110% che viaggia al ritmo stabile di circa 3 miliardi al mese (3,2 miliardi ad aprile). Numeri branditi dai difensori dello strumento. I Cinque Stelle su tutti, pronti a portare a loro sostegno il plauso per la proroga della misura arrivato dal Bruxelles nelle scorse settimane assieme all’ok all’erogazione della prima rata del Recovery Fund. L’incertezza sull’atteggiamento del governo rispetto alla misura agita anche il mondo delle costruzione. Il rischio è «creare enormi contenziosi e di far fallire centinaia di operatori». È necessario quindi che il governo «ci dica una volta per tutte cosa si intende fare di questa misura», è l’invito lanciato dal presidente dell’Associazione nazionale costruttori edili (Ance), Gabriele Buia, in risposta all’affondo del premier. Nonostante i dubbi, finora, il governo ha comunque rinnovato l’incentivo all’efficientamento energetico del patrimonio immobiliare. «La proroga di altri tre mesi decisa dal governo per la detrazione del 110%, applicata alle case unifamiliari, potrebbe rivelarsi inutile», nota tuttavia Fabrizio Capaccioli, ad di Asacert e vicepresidente di Green Building Council Italia, che avverte: «Allungare i termini per la realizzazione di almeno il 30% da giugno a settembre 2022 dei lavori del Superbonus è una misura giusta ma insufficiente perché rischia di non avere gli effetti desiderati. Si chiede al settore di utilizzare il mese di agosto per tenere aperti i cantieri quando sarà molto difficile che questo possa accadere per via delle ferie estive».

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Fonte: Milano Finanza

È critico Fabrizio Capaccioli, AD di Asacert, dopo la scelta del governo di prorogare per altri tre mesi la detrazione del 110% per le case unifamiliari, definita che la definisce una misura “giusta ma inutile, perché rischia di non avere gli effetti desiderati”.

Altri problemi non di poco conto per Capaccioli sono quelli relativi al rincaro delle materie prime ed energia e la mancanza di personale qualificato. “Servono tempi più lunghi e un’azione di governo urgente” afferma l’AD di Asacert.

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Fonte: Ingenio.