7 febbraio 2023.

Il principio Do No Significant Harm (DNSH) stabilisce che gli interventi previsti dai PNRR nazionali non arrechino nessun danno significativo all’ambiente: questo principio è fondamentale per accedere ai finanziamenti del RRF (Recovery and Resilience Facility) fondo che offre un sostegno finanziario su larga scala per riforme e investimenti intrapresi dagli Stati membri. Tale vincolo si traduce in una valutazione di conformità delle misure del PNRR al DNSH, con riferimento al sistema di tassonomia delle attività ecosostenibili (articolo 17 del Regolamento UE 2020/852). Il principio DNSH ha lo scopo di valutare se un investimento possa o meno arrecare un danno ai sei obiettivi ambientali individuati nell’accordo di Parigi (Green Deal europeo) oggetto della Tassonomia green. La parola d’ordine è rendicontare la sostenibilità attraverso i nuovi protocolli a disposizione del mercato.

ASACERT, in qualità di ente accreditato è in grado di supportare qualunque organizzazione nell’identificazione degli impatti significativi per l’ambiente secondo gli standard globalmente riconosciuti.

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Fonte: Politicamentecorretto.com

PUBBLICATA LA DIRETTIVA CHE ESTENDE IL REPORTING ALLE PMI.

È stata pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea la nuova Direttiva (UE) 2022/2464 sulla Corporate Sustainability Reporting Directive – CSRD (rendicontazione societaria di sostenibilità), che modifica il regolamento (UE) n. 537/2014, la direttiva 2004/109/CE, la direttiva 2006/43/CE e la direttiva 2013/34/UE. La Direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) comporta l’obbligo per migliaia di aziende di rendicontare la propria sostenibilità.

La direttiva si estende ad una platea più ampia che comprende PMI quotate e non quotate (su base volontaria). Sono coinvolte le grandi società con più di 250 dipendenti e tutte le società quotate, comprese le PMI, ma non le microimprese quotate. Si tratta di circa 49.000 aziende europee pari al 75% del fatturato totale delle srl, contro le 11.600 già interessate che rappresentano il 47% del fatturato totale.

 

Entrata in vigore e applicazione

La direttiva entra in vigore il 5 gennaio 2023 e gli Stati membri dovranno mettere in vigore le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi alla direttiva in esame entro il 6 luglio 2024. L’entrata in vigore per le imprese varia a seconda della tipologia: dal 1° gennaio 2024 per le grandi imprese di interesse pubblico con più di 500 dipendenti già coinvolte dalla direttiva sulla dichiarazione non finanziaria; dal 1° gennaio 2025 per le grandi imprese non ancora coinvolte dalla stessa direttiva; dal 1° gennaio 2026 per le piccole medie imprese e le altre imprese quotate.

 

Rendicontazione

Le imprese di grandi dimensioni e le piccole e medie imprese, ad eccezione delle microimprese, dovranno includere nella relazione informazioni necessarie alla comprensione dell’impatto dell’impresa sulle questioni di sostenibilità, nonché informazioni necessarie alla comprensione del modo in cui le questioni di sostenibilità influiscono sull’andamento dell’impresa e sui suoi risultati. Le informazioni riguardano una serie di parametri che devono essere tenuti in considerazione, tra cui ad esempio: la resilienza del modello e della strategia aziendali dell’impresa in relazione ai rischi connessi alle questioni di sostenibilità; i piani dell’impresa, inclusi le azioni di attuazione e i relativi piani finanziari e di investimento, atti a garantire che il modello e la strategia aziendali siano compatibili con la transizione verso un’economia sostenibile e con la limitazione del riscaldamento globale a 1,5°C (Accordi di Parigi); una descrizione delle politiche dell’impresa in relazione alle questioni di sostenibilità. Le imprese dovranno comunicare i dati su come affrontano, gestiscono e divulgano le informazioni non solo su tematiche “green” relative all’impatto e all’impegno nei confronti dell’ambiente, ma anche riguardo al rispetto dei diritti umani, il grado di diversità all’interno dell’organizzazione oltre al rispetto della normativa anticorruzione. In altre parole, il complesso dei criteri ESG (Environmental, Social, Governance). Fra le principali modifiche intervenute sulla direttiva 2013/34/UE si segnala l’inserimento degli Artt. 26-bis e 27-bis, rispettivamente: “Principi di attestazione della conformità della rendicontazione di sostenibilità” e “Attestazione della conformità della rendicontazione consolidata di sostenibilità”.

 

Validazione dei Bilanci di Sostenibilità

In questo contesto, la validazione dei Bilanci di Sostenibilità (o report di sostenibilità) consiste nella verifica della corrispondenza dei dati e delle informazioni riportati sul documento redatto dall’Organizzazione, con criteri definiti a livello nazionale o internazionale. Il reporting di sostenibilità è la pratica di misurare, divulgare e rendere conto agli stakeholder interni ed esterni delle performance organizzative verso l’obiettivo dello sviluppo sostenibile. Implica la rendicontazione di come un’organizzazione considera le questioni di sostenibilità durante l’esecuzione delle sue operazioni e dei suoi impatti ambientali, sociali ed economici. Un report di sostenibilità presenta anche i valori e il modello di governance dell’organizzazione e dimostra il legame tra la sua strategia e il suo impegno per un’economia globale sostenibile.

ASACERT, in qualità di ente accreditato, attraverso il nuovo servizio di validazione del processo di reporting, è in grado di supportare le organizzazioni nell’identificazione dei propri impatti significativi per l’economia, l’ambiente e la società, secondo standard globalmente riconosciuti.

ASACERT si attesta come eccellenza in ambito sostenibile alla settima edizione dei GBC Italia Awards. Lo scopo di questo riconoscimento è quello di premiare aziende associate che hanno fatto della sostenibilità – sociale, economica e ambientale – un elemento centrale del proprio modello di business e che stanno contribuendo attivamente alla transizione verso un ambiente edilizio sostenibile.

La giuria che ha valutato le proposte ricevute è costituita da tutti i soci di GBC Italia a ciascuno dei quali è stato attribuito un voto per ciascuna categoria.

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Fonte: Ingenio

Roma, 16 Dicembre 2022 – Fino ad oggi non era presente una Roadmap che guidasse gli attori della filiera a mettere in campo misure efficaci e mirate nel comparto del costruito e dell’immobiliare, tenendo conto della necessità non solo di un efficientamento in fase operativa, ma anche di una valutazione dell’impatto in termini di materiali ed emissioni dell’intero ciclo di vita degli edifici. Oggi con la Roadmap presentata da GBC Italia a Roma si apre una nuova fase che guarda al 2050.

 

Il tema è ben definito da Fabrizio Capaccioli – Vicepresidente di GBC Italia e AD di Asacert.

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Fonte: Askanews

 

Milano, 15 dicembre -“Leadership d’impresa in sostenibilità” è il premio che la Community dei soci di Green Building Council Italia ha attribuito ad Asacert, che si attesta come eccellenza per la sostenibilità alla settima edizione dei GBC Italia Awards.

“Ne sono orgoglioso” dichiara Fabrizio Capaccioli (a sinistra nella foto) “perché rappresenta un riconoscimento che premia le realtà associate che hanno fatto della sostenibilità – sociale, economica e ambientale – un elemento centrale del proprio modello di business e che stanno contribuendo attivamente alla transizione verso un ambiente edilizio ed immobiliare sostenibile”.

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Fonte: LMF GREEN

 

 

Milano, 15 dicembre – ASACERT si attesta come eccellenza in ambito sostenibile alla settima edizione dei GBC Italia Awards. “Leadership d’impresa in sostenibilità” il riconoscimento che premia le buone pratiche e l’edilizia sostenibile certificata, è stato aggiudicato dal progetto “Green Human Hub”.

Lo scopo di questo riconoscimento è quello di premiare aziende associate che hanno fatto della sostenibilità – sociale, economica e ambientale – un elemento centrale del proprio modello di business e che stanno contribuendo attivamente alla transizione verso un ambiente edilizio sostenibile.

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Fonte: politicamentecorretto.com

La nuova squadra agonistica WASZP del Circolo Vela Bellano ha preso il largo in questi giorni nelle acque del lago di Como. Il team, composto da 7 velisti coordinati dal coach Fabio Fumagalli, è sponsorizzato da ASACERT. L’ente di certificazione milanese, impegnato sul fronte della sostenibilità e della transizione ambientale, ha sposato in pieno il progetto del Circolo Vela Bellano e la filosofia che coniuga i valori della sana competizione sportiva con il rispetto della natura.

“Abbiamo voluto esserci in questa avventura. Non è la prima volta che ASACERT sponsorizza un team sportivo ma la vela, con il suo fascino legato alla forza del vento e della natura, ci è sembrata la via migliore per veicolare il nostro messaggio di sostenibilità attraverso uno sport che si pratica grazie unicamente alla forza del vento e alla capacità dell’uomo di utilizzarla”. Lo afferma Fabrizio Capaccioli, AD di ASACERT e vice presidente di Green Building Council Italia.

I giovani velisti sono già impegnati in questi giorni nella Winter Series Waszp organizzata dal Real Club Nautico de Barcelona. Una competizione che esalta lo spirito di squadra ed evidenzia ancora una volta la bellezza di questa disciplina, che si basa sulla forza del vento, la coesione del gruppo e il rispetto assoluto per la natura.

Tutti aspetti che ben si combinano allo spirito di ASACERT, che da sempre fa della cura per l’ambiente, della promozione della sostenibilità e dell’attenzione ai rapporti umani una missione aziendale.

“In questo caso la collaborazione con un team formato da giovanissimi ci rende ancor più orgogliosi. In questo modo contribuiamo attivamente alla formazione e all’educazione delle giovani generazioni attraverso lo sport”, conclude Capaccioli.

“L’Earth Overshoot Day 2022, che si celebra oggi, è una delle ricorrenze che più meritano la nostra attenzione.” – ha specificato l’AD ASACERT Fabrizio Capaccioli – “Non si tratta più di sensibilizzare i cittadini o ricordare quanto la Terra, il suo ecosistema e i suoi abitanti siano in pericolo, ma piuttosto di agire e concretizzare l’impegno verso la sostenibilità, sia da parte delle istituzioni e delle organizzazioni, che dei singoli cittadini.”

Earth Overshoot Day 2022

L’Earth Overshoot Day è il giorno in cui, secondo i calcoli del Global Footprint Network, la popolazione globale esaurisce tutte le risorse che la Terra riesce a rigenerare nel corso dell’anno. La data dell’Earth Overshoot Day viene anticipata ogni anno da oltre 50 anni: si pensi che nel 2020 era stata “celebrata” il 22 agosto.

I dati più importanti che emergono in questa giornata dimostrano più che mai l’urgenza di una risposta concreta e condivisa:

• Servirebbero quasi due Terre (1,75) per rigenerare tutte le risorse che attualmente vengono richieste al nostro Pianeta;

• Il 72% della popolazione mondiale vive in un Paese caratterizzato da un deficit di biocapacità;

• Il 60% dell’impronta ecologica mondiale è costituito da emissioni di anidride carbonica.

In Italia, l’Overshoot Day 2022 è stato già raggiunto il 15 Maggio. Ciò significherebbe che noi italiani avremmo bisogno di più di due Pianeti e mezzo per sopravvivere e sostenere l’attuale stile di vita, con lo standard di consumi a cui siamo abituati.

La sfida che bisogna affrontare e vincere è di carattere economico, oltre che ambientale. L’Earth Overshoot Day dimostra, infatti, che l’attuale modello economico, che si basa su produzione, consumo e spreco, non può essere più considerato adeguato, perché si scontra con la realtà di un Pianeta ormai allo stremo. Il modello economico deve quindi basarsi sulla sostenibilità e sulla rigenerazione delle risorse, temi che risultano ormai all’ordine del giorno, ma che richiedono un impegno sempre più concreto e soprattutto immediato.

Come invertire la tendenza?

Tra le azioni concrete che porterebbero a un miglioramento della condizione del nostro ecosistema e che invertirebbero l’Overshoot, ricordiamo il riciclo dei materiali, l’impostazione del modello economico circolare, l’utilizzo di energia rinnovabile e la riduzione degli sprechi.

A tal proposito le iniziative promosse dai Governi e dalle istituzioni sono in continuo aumento, regolamentando l’attività delle aziende per limitarne l’impatto nocivo. Ricordiamo in tal senso la recente firma dell’accordo sulla Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), l’accordo di Parigi (UE) per la riduzione delle emissioni di gas serra del 40% entro il 2030 e la modifica degli articoli 9 e 41 della Costituzione italiana che introduce la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi.

ASACERT per la sostenibilità

ASACERT è da anni attiva nella promozione di azioni quotidiane sostenibili, nell’ambito specifico di attività e nella vita di tutti i giorni. In perfetto allineamento con le Istituzioni europee, si pone al fianco delle imprese che vogliono rendicontare e certificare il loro impegno verso la sostenibilità. Servizi per la finanza sostenibile, protocolli energetico- ambientali in edilizia, principi di responsabilità etica, sociale e di governance pubblica e privata, nuove definizioni di valore di prodotti e servizi, per la condivisione degli indirizzi proposti dalla Comunità Internazionale, dalle associazioni e supporto alle startup più sensibili ai temi della sostenibilità e della circolarità.

Tra le tante iniziative ASACERT è l’ente che ha ideato e gestisce Milano Sostenibile, un format di incontri live e in streaming realizzato con la partecipazione di professionisti, esponenti della cultura, dell’economia, della finanza, decisori e cittadini, chiamati ad affrontare temi come quelli della rigenerazione urbana e della sostenibilità ambientale, sociale ed economica.

ASACERT è un Organismo di Verifica Accreditato dal Green Building Council Italia per gli schemi di certificazione LEED® e per i protocolli dell’Associazione, per la quale svolge specifiche attività di ispezione e verifica, essendo OVA (Organismo di Verifica Accreditato) e per promuovere un processo di trasformazione del mercato edile italiano, verso una vera e misurabile sostenibilità.

Altri importanti servizi per la rendicontazione della sostenibilità delle organizzazioni sono già in cantiere, per essere sempre più vicini alle esigenze non solo delle aziende, piccole o grandi che siano, ma per favorire, in linea con i principi europei del DNSH (Do Not Significant Harm), anche una crescita economica compatibile con la salvaguardia delle risorse degli ecosistemi. È ormai time out per noi, l’Earth Overshoot Day ce lo ricorda!

Consiglio e Parlamento Europeo si sono espressi affinché le finanze dei Paese dell’UE parlino il più possibile con un linguaggio uniforme, contengano la pratica del greenwashing e promuovano standard uniformi per i criteri ESG.

L’accordo sulla Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD)

Le nuove misure votate dall’UE il 14 luglio scorso, contenute nell’accordo sulla Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) obbligherà, di fatto, le imprese con oltre 250 dipendenti e un fatturato di 40 milioni di euro a dover rendicontare il loro impatto materia di ambiente, affari sociali e governance a partire dal 2024.

L’accordo si inserisce nel panorama più ampio di normative per la sostenibilità, di crescente interesse per gli obiettivi previsti dai principi ESG, sempre più a cuore a stakeholders e clienti finali di tutte le imprese.

“La sostenibilità diventerà un nuovo pilastro delle prestazioni delle imprese, allontanandosi dal focus sui profitti a breve termine”, si legge in una nota del Consiglio e l’Ue “è destinata a diventare leader nella definizione di standard globali di rendicontazione sulla sostenibilità”.

Un provvedimento atteso, che va nella direzione di garantire pari dignità e importanza a questo tipo di reportistica, al pari di quella di bilancio e profitti. La rendicontazione non finanziaria diventa, così, uno strumento di monitoraggio per misurare consapevolmente l’impatto sull’ambiente, sulla tutela dei diritti umani, sul rispetto delle uguaglianze e la gestione interna alle organizzazioni.

Il vantaggio della sostenibilità

Un recente studio SAP a cui hanno partecipato 1249 consumatori italiani (50% donne e il 50% uomini), mostra che le aziende devono essere più trasparenti nelle informazioni sulla sostenibilità dei materiali che utilizzano; dovrebbero aumentare la conoscenza e la promozione delle loro iniziative di sostenibilità ed essere consapevoli che gli utenti sono disposti a pagare di più per prodotti e servizi sostenibili, a condizione che ne conoscano i benefici e a partecipare a comunità che promuovono l’economia circolare. Le politiche delle aziende sono sempre più al centro delle scelte dei consumatori: per il 70% dei consumatori europei la reputazione di sostenibilità del marchio è una variabile importante per le proprie scelte d’acquisto ed il 39% degli europei è disposto a pagare di più i prodotti, purché siano ecologici, etici, biologici: sostenibili.

L’importanza della rendicontazione

Le informazioni fornite dalle imprese saranno necessariamente oggetto di audit e certificazioni terze e indipendenti, superando la volontarietà e all’arbitrarietà con cui fino ad oggi le imprese si erano approcciate ai temi oggetto del provvedimento. Tale rendicontazione sarà validata dall’intervento di un ente terzo che ne certificherà la veridicità e rappresenterà per investitori, stakeholders, fornitori e catena di valore dell’organizzazione una fonte affidabile, trasparente e comparabile.

Un approccio metodologico che si estenderà anche alle PMI, che non devono considerarsi esentate dal provvedimento. Dal primo gennaio 2026 le piccole e media imprese quotate, gli enti creditizi piccoli e non complessi e le imprese di assicurazione captive, saranno soggette all’obbligo di rendicontazione non finanziaria, mentre per le altre tipologie di piccole e medie imprese si parla di un periodo transitorio (fino al 2028).

Una rendicontazione che dovrà essere basata sugli ESRS – European Sustainability Reporting Standards – standard obbligatori di rendicontazione della sostenibilità dell’Unione Europea. La prima serie di standard dovrebbe essere adottata entro ottobre 2022.

Uno dei punti cardine dell’attività di ASACERT è la sostenibilità” – ha affermato Fabrizio Capaccioli, AD ASACERT e Vice Presidente del Green Building Council Italia – “L’aderenza ai criteri di energia circolare e ai principi ESG, concretamente e ben lontani dalle pratiche di greenwashing, sono la base per garantire un futuro al Pianeta. Per questo siamo, già da anni, in linea con l’esigenza che anche in Europa si sta facendo pressante, che è quella di spingere le aziende ad adottare nuove azioni a tutela dell’ambiente e a rendicontarle, secondo criteri e rating oggettivi e comuni, affidandosi a organizzazioni terze e di comprovata esperienza come ASACERT. Ciò sarà fondamentale, oltre che obbligatorio, oramai –conclude Capaccioli- affinché ogni organizzazione grande o piccola che sia, quotata o meno, si impegni ad operare in linea con gli obiettivi di sostenibilità in modo consapevole per ottenere vantaggi reputazionali e di mercato.”

Era il 5 giugno del 1972, quando l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite istituì a Stoccolma la Giornata Mondiale dell’Ambiente (World Environment Day) per evidenziare l’importanza della conservazione delle risorse naturali del nostro Pianeta.

Quest’anno, a distanza di 50 anni dalla Conferenza di Stoccolma, la Giornata Mondiale dell’Ambiente vuole ribadire, con l’hashtag #OnlyOneEarth (#SoloUnaTerra), la necessità e il dovere di adottare comportamenti e iniziative sostenibili, per salvaguardare le ormai limitate risorse naturali a disposizione.

 

Di cosa ha bisogno il Pianeta?

Guardando ai dati riportati dall’ONU, il riscaldamento globale non può essere più inteso come un avvenimento che accadrà nel futuro prossimo. Il riscaldamento climatico è un fenomeno già in atto: negli ultimi 10 anni, infatti, la mortalità causata da fenomeni naturali come inondazioni, tempeste e siccità, è aumentata di ben 15 volte nelle regioni della Terra segnalate come “altamente vulnerabili” ai cambiamenti del clima (tra le quali l’Europa Meridionale).

L’attività dell’uomo sta rendendo il Pianeta ostile per sé e per tutti gli altri esseri viventi. Ciò di cui il Pianeta ha bisogno, non solo durante la Giornata Mondiale dell’Ambiente, ma tutti i giorni, è il riciclo dei materiali, l’utilizzo consapevole delle risorse energetiche e la salvaguardia degli habitat fondamentali e delle specie viventi a rischio di estinzione.

Per attuare questo cambiamento è il momento di spingersi ben oltre la consapevolezza: azioni sporadiche e green washing non hanno alcun valore, ma recano invece ulteriore danno agli equilibri naturali, dietro una facciata “green”. C’è bisogno di un’azione continua e dirompente da parte di tutti, Governi, ONG, enti, aziende e cittadini: abbiamo solo un Pianeta e dobbiamo prendercene cura.

Un esempio della catastrofe naturale in corso è sotto i riflettori da qualche giorno nel nostro Paese, si tratta dell’Overshoot Day 2022 italiano, ovvero il giorno in cui l’Italia ha esaurito le risorse naturali disponibili per l’anno, che è stato già raggiunto il 15 Maggio. Ciò significherebbe che noi italiani avremmo bisogno di più di due Pianeti e mezzo per sopravvivere e sostenere l’attuale stile di vita, con lo standard di consumi a cui siamo abituati.

Un anno particolarmente attento alle tematiche ambientali il 2022, per il nostro Paese, dal momento che l’8 febbraio scorso, con le modifiche approvate agli articoli 9 e 41, per la prima volta dal 1948, viene apportata una modifica ai c.d. “Principi Fondamentali” dell’ordinamento costituzionale italiano.
I temi della tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni, rientrano, ormai, tra i princìpi fondamentali della Carta costituzionale italiana.

 

L’impegno di ASACERT

È incredibile come ogni anno ci si continui a interfacciare con nuovi problemi legati alla sostenibilità e alle risorse a nostra disposizione. Ciò di cui davvero il Pianeta ha bisogno è consapevolezza e azione – il commento di Fabrizio Capaccioli AD ASACERT e Vice Presidente del GBC Italia, che continua – la Giornata Mondiale dell’Ambiente è l’ennesima occasione che ci siamo dati per mettere in atto azioni in grado di innescare un cambiamento positivo.

ASACERT si muove da anni in questa direzione, promuovendo azioni quotidiane di sensibilizzazione e contaminazione di comportamenti davvero sostenibili, nel nostro ambito di attività e nella vita di tutti i giorni. Noi siamo perfettamente allineati alla posizione delle Istituzioni europee che scelgono di contrastare il surriscaldamento globale e combattere i cambiamenti climatici, definendo il principio secondo cui tutte le spese del Recovery Fund dovranno rispettare il principio del ‘non nuocere’, Do No Significant Harm (DNSH). I piani devono, infatti, includere interventi che concorrono per il 37% delle risorse alla transizione ecologica” – conclude Capaccioli.

ASACERT, in qualità di ente di ispezione, valutazione e certificazione, da anni si impegna nella promozione di comportamenti sostenibili e che riducano l’impatto ambientale delle opere e delle attività organizzative.

Tra le principali attività svolte in favore della sostenibilità ambientale, quella dei controlli ispettivi nei cantieri come OVA (Organismo di Verifica Accreditato). ASACERT è stato infatti incaricato dal Green Building Council Italia (GBC Italia) per le verifiche e ispezioni dei progetti registrati con gli standard a marchio GBC, che si impegnano quindi nella minimizzazione o eliminazione del proprio impatto negativo sul Pianeta e per il benessere delle persone.

Tra le tante iniziative messe in campo da ASACERT ricordiamo anche Milano Sostenibile, un format di incontri live e in streaming realizzato con la partecipazione di professionisti, esponenti della cultura, dell’economia, della finanza, decisori e cittadini, chiamati ad affrontare temi come quelli della rigenerazione urbana e della sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Più di 20 incontri, con più di mille viewers in presenza e on line. Un successo che testimonia la crescente attenzione ai temi che sempre più dovranno essere all’odg di agende pubbliche e private, affinché nei prossimi anni, insieme alla Giornata Mondiale dell’Ambiente, ne possiamo celebrare i miglioramenti e non solo narrarne le difficoltà.