Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri denuncia il mancato rispetto, da parte delle Stazioni Appaltanti, del Decreto del Ministero della Giustizia 31 ottobre 2013, n. 143 recante “Regolamento recante determinazione dei corrispettivi da porre a base di gara nelle procedure di affidamento di contratti pubblici dei servizi relativi all’architettura ed all’ingegneria” (G.U. 20 dicembre 2013, n. 298).

Com’è noto, dal 21 dicembre 2013, tutte le gare relative a servizi di architettura e di ingegneria devono riportare importi a base d’asta determinati con l’applicazione dei parametri contenuti nel DM n. 143/2013.

Tuttavia, l’attività sistematica di monitoraggio dei bandi svolta dal Centro Studi del CNI, ha dimostrato come tale obbligo sia largamente disatteso. Dei 129 bandi pubblicati nel corso del mese di gennaio, appena 14 fanno preciso riferimento a quanto stabilito dal Decreto. Sul totale, solo l’11% dei bandi pubblicati è quindi conforme alle norme vigenti. In 19 casi l’importo è stato determinato facendo riferimento ad altre norme. Nella stragrande maggioranza dei casi (96) il bando non fa riferimento al sistema di calcolo degli importi stabilito dal Decreto Ministeriale quindi non specifica in che modo è stata determinata la base d’asta.

Il CNI, pertanto, ha assunto l’iniziativa di scrivere una lettera a tutte le Stazioni Appaltanti che hanno pubblicato bandi irregolari, inviandola per conoscenza all’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici, al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, al Ministero della Giustizia e ai presidenti degli Ordini degli Ingegneri delle province interessate.

La lettera contiene l’invito a verificare la conformità del bando rispetto al Decreto e, in caso di conferma dell’irregolarità, a sospendere la gara.

Il nostro Centro Studi – sottolinea Armando Zambrano, Presidente del CNI nel corso della sua consueta attività di monitoraggio dei bandi ha riscontrato un elevatissimo numero di irregolarità. Questa situazione è inaccettabile. Invitiamo tutte le stazioni appaltanti a rispettare scrupolosamente la legge. Al tempo stesso, pretendiamo che l’Autorità di Vigilanza eserciti concretamente le sue prerogative, individuando e sanzionando tutti quei comportamenti che violano apertamente le direttive imposte dal Decreto Ministeriale e che rendono illegittima la gran parte dei bandi”.