In collaborazione con la prestigiosa Cattedra di Microbiologia Clinica dell’Università degli Studi di Milano, ASACERT attiva il servizio di Monitoraggio medico che, parallelamente all’attestazione Covid Protection, completa il folto pacchetto di servizi anti-covid offerti da ASACERT. 

Si tratta di uno strumento che fornisce un focus sulla salute del personale aziendale: uno screening epidemiologico articolato in due test sierologici (IgM-IgG) con risposta immediata, un protocollo serio che prevede esami ripetuti con cadenza mensile per almeno tre mesi. L’obiettivo è individuare soggetti asintomatici o paucisintomatici che potrebbero costituire fonte di contagio involontaria nell’ambiente lavorativo (IgM positivi) e individuare quei soggetti che (positivi ad IgG) hanno avuto contatto con il virus ma che, secondo le conoscenze attuali, non sono infettivi.

L’indagine su base mensile ravvisa la sua motivazione, come specificato dai responsabili della Cattedra di Microbiologia Clinica dell’Università degli Studi di Milano, nel fatto che il risultato di questi test – se positivo – rappresenta una sorta di semaforo verde per le organizzazioni che stanno riavviando o proseguendo le proprie attività, ma, come tutti i semafori, ha durata breve: l’eventuale “immunità” è al momento solo temporanea, nella speranza che un efficace vaccino debelli il virus. Ad oggi, pertanto, è necessario ripetere i test ogni 30 giorni. Da qui la necessità di un vero e proprio “monitoraggio”, effettuato per un arco di tempo iniziale di 3 mesi, estendibile su richiesta. ASACERT si impegna a garantire che tutte le operazioni relative allo screening vengano effettuate garantendo al datore di lavoro e al lavoratore stesso la più scrupolosa tutela della privacy, qualsiasi sia l’esito dei test.

Grazie al monitoraggio medico, così efficacemente strutturato, il datore di lavoro è costantemente consapevole del livello di rischio di contagio all’interno della propria organizzazione, scongiurando potenziali danni economici, organizzativi e legali.

L’art. 42, co. 2, del d.l. Cura Italia (d.l. n. 18/2020), ha infatti equiparato l’infezione da coronavirus, contratta in occasione di lavoro, ad infortunio sul lavoro per causa virulenta, prevedendo l’accesso dell’infortunato alla tutela INAIL, ai sensi delle vigenti disposizioni. Una produzione normativa e regolamentare, che lascia presagire l’emersione di possibili futuri contenziosi volti a far valere rivendicazioni nei confronti delle aziende.

Con Covid Protection e il Monitoraggio medico, ASACERT si conferma, ancora una volta, un partner innovativo, efficace e affidabile per le organizzazioni che vogliono dimostrare ai propri dipendenti, fornitori e stakeholders, l’aderenza a indicazioni, normative e regolamenti vigenti, affidandosi a organismi accreditati e con elevata expertise tecnica.

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Giovedì 7 maggio alle ore 20.30

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Caminetto rotariano: “Nuovi modi di concepire gli spazi dell’abitare e la vita in città”

Con:

  • Massimiliano e Doriana Fuksas, Architetti italiani fondatori dello Studio Fuksas
  • Pierfrancesco Maran, Assessore a Urbanistica, Verde e Agricoltura del Comune di Milano
  • Marco Mari, Vice Presidente nazionale del Green Building Council
  • Fabrizio Capaccioli, Managing Director di ASACERT e Presidente del Rotary Club Milano Porta Venezia

Modera: Fulvio Giuliani, Giornalista e conduttore radiofonico, Caporedattore RTL 102.5

Nuovi modi di concepire gli spazi dell’abitare e la vita in città

Il 7 maggio alle 20:30, l’appuntamento con il futuro del nostro Paese, nel convivio del Caminetto rotariano in versione FB, organizzato dal Club Rotary Milano Porta Venezia.

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Il nuovo trend dell’immobiliare parte dal residenziale, un approccio innovativo che considera la casa nella sua migrazione funzionale da bene a servizio. È dedicato al microliving l’innovativo business model che nasce nel mercato immobiliare, il caminetto rotariano del prossimo 7 Maggio, rigorosamente in versione digital in diretta alle 20:30 dalla pagina Facebook del Club Rotary Milano Porta Venezia.

Essenziale e Funzionale sono le nuove caratteristiche del project living del futuro: meno metri quadrati ma dotati di ogni comfort e progettati nei minimi dettagli.

Si parlerà delle tendenze abitative nelle grandi città, in cui il micro living rappresenta un settore in forte ascesa e destinato a diventare una delle asset class più richieste. Appartamenti smart e di piccole dimensioni, small unit con altissimi standard. Il micro living si delinea come un indirizzo d’acquisto consapevole, una precisa esigenza, non più dunque un’opzione per chi non ha altra scelta.

A Milano la tipologia più richiesta è il bilocale, che raccoglie il 44,9% delle preferenze contro una media delle grandi città del 23,5%. L’ Istat riporta che un terzo delle famiglie è composto da una sola persona, alla ricerca di spazi contenuti, ma centrali. Oasi urbane in grado di armonizzare funzionalità, design e comfort.

La serata sarà moderata dal Caporedattore di RTL 102.5 Fulvio Giuliani e vedrà come ospiti: Massimiliano e Doriana Fuksas dell’omonimo studio di architettura, tra i più rinomati al mondo; Pierfrancesco Maran Assessore all’Urbanistica, Verde e Agricoltura del Comune di Milano; Marco Mari Vice Presidente nazionale del Green Building Council Italia; Fabrizio Capaccioli AD ASACERT, Consigliere Delegato alle costruzioni per Conforma e Presidente del Club Milano Porta Venezia.

Un nuovo paradigma dell’architettura, che si compone di risparmio energetico, comfort, sicurezza, sostenibilità. Semplificare l’approccio alla quotidianità grazie alla domotica, funzionalità in movimento, case in metamorfosi fatte di pareti mobili in grado di creare ambienti dinamici in base alle esigenze: minino spazio-massimo comfort. Minimalismo e ottimizzazione degli spazi interni, prevedendo la riduzione delle dimensioni e contestualmente la massimizzazione della qualità. La casa non è più questione di spazio, ma è da considerare anche in una sua multidimensionalità temporale, nella quale gli stessi metri quadri si trasformano in stanze completamente diverse a seconda dell’ora del giorno.

Un’antropo-edilizia, secondo la quale l’individuo trova un vero equilibrio solo sulla base delle interrelazioni funzionali tra le parti con cui interagisce e con l’ambiente in cui svolge le sue attività di vita.

Se ne parlerà Giovedì 7 Maggio a partire dalle 20:30 sulla pagina Facebook del Club Rotary Milano Porta Venezia.

Giovedì 7 maggio alle ore 20.30

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Caminetto rotariano: “Nuovi modi di concepire gli spazi dell’abitare e la vita in città”

Il “Modello Genova” non è un  miracolo, ma un monumento allo spirito collaborativo, alla competenza e alla volontà di fare. Eppure nel nostro Paese, ad oggi, questo approccio deve essere considerato straordinario a fronte di un management delle procedure edili, affetto da una patologia cronica del settore che rappresenta(va) l’8% del PIL italiano.

Di questo si è parlato ieri sera nell’incontro organizzato dal Rotary Club Milano Porta Venezia nella sua versione digital a tema: “Dallo Sblocca Cantieri al Modello Genova la giusta strategia per far ripartire l’Italia”. Importante successo di pubblico a conferma del fatto che l’autorevolezza degli interlocutori unitamente a temi non banali e di interesse strategico nazionale, dovrebbero sempre tracciare la strada maestra per amministratori pubblici e Italia che produce. La sensibilizzazione è la nuova via maestra della consapevolezza e della corretta percezione del rischio a cui non solo l’Italia, ma la comunità mondiale va in contro, programmare interventi per risposte efficaci e tempestive, solo passando per una propedeutica consapevolezza socialmente diffusa e condivisa da chi ha il compito di predisporre misure concrete in favore del sistema produttivo.

Ospiti dell’incontro, moderati da Monica Giandotti, giornalista e conduttrice televisiva Rai 3: il Sen. Salvatore Margiotta, Sottosegretario di Stato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Silvestro Ferrara, Group Head of Insurance SALINI IMPREGILO, Alessandro De Felice, Chief Risk Officer presso Prysmian Group e Presidente ANRA, Fabrizio Capaccioli, Presidente Rotary Club Milano Porta Venezia e Managing Director ASACERT e Nicola Meistro, Amministratore Delegato PERGENOVA S.C.p.A e Direttore Generale COCIV.

Il Sottosegretario Margiotta ha annunciato che l’11 Maggio il Governo presenterà un piano per rimettere in moto il settore edile, un “Decreto Semplificazione” che davvero tutti auspicavano. Allo stesso tempo ha chiarito che le deroghe procedurali alle normative vigenti in tema di edilizia, non possono essere la normalità. Nonostante si sia stimato che il 54% dei tempi legati alla realizzazione di opere edili sia legato a procedure burocratiche, non è immaginabile, lavorare costantemente in deroga alle leggi, ha sottolineato il rappresentante del Governo, manifestando la consapevolezza che il Codice Appalti ha delle indubbie criticità, ma allo stesso tempo che non possa essere cancellato.

Eppure, in una condizione emergenziale senza precedenti come quella che ci troviamo nostro malgrado ad affrontare in questi nefasti mesi, ci si aspettava una replicazione tout court del Modello Genova, senza se e senza ma. Un momento di emergenza, deve prevedere misure straordinarie, per non risultare inadeguato alla straordinarietà della crisi. “Il Codice appalti va rivisto in modo sostanziale” esorta Capaccioli – MD ASACERT “…sono stati ridotti gli articoli, certo, ma ne è stata raddoppiata la lunghezza e questo non è esattamente rispondente al concetto di semplificazione di cui il comparto edile avrebbe bisogno”. 

L’Italia ha bisogno di ripartire in sicurezza, a cominciare da un piano straordinario di manutenzione delle opere edili pubbliche. Il cemento armato non ha una durata infinita. È necessario uno screening serio sul loro stato di salute e mettere in atto piani procedurali efficaci per la messa in sicurezza. Si deve poter trovare una via di mezzo tra la deroga alla normativa vigente e lo standard attuale che richiede mediamente 15-20 anni per la realizzazione di un progetto edile.

Emerge una consapevolezza unanime: il virus che uccide le imprese italiane si chiama burocrazia. È vitale lavorare seriamente ad un vaccino da sviluppare in un laboratorio chiamato Parlamento, grazie a virologi e immunologi chiamati amministratori pubblici, imprese capaci ed enti di controllo terzi e affidabili.

ASACERT mette a disposizione delle organizzazioni misure straordinarie in termini di tutela della salute e di igiene dei luoghi di lavoro, al fine di garantire il proseguimento e, nella maggior parte dei casi, la ripresa delle attività produttive in piena sicurezza.

Tante le aziende che hanno affrontato il tragico momento della chiusura delle attività produttive. Dopo un interminabile Lockdown, l’unica necessità è la ripartenza in volata. 

Nulla potrà restituire mesi di fatturato andato letteralmente in fumo. Troppo poche le organizzazioni che sono riuscite a rispondere in continuità con il proprio business e troppe le realtà che sono state costrette ad interrompere la propria routine produttiva. Nessuna azienda era preparata, neppure le imprese più attente ai piani di Business Continuity. Al primo vero test di resilienza produttiva su scala nazionale, l’Italia non ha retto. Eppure, la capacità di un’organizzazione di continuare ad operare durante un’interruzione non è mai stata così importante come in queste ultime settimane.

È arrivato il momento di affrontare le riaperture e garantire la continuità delle attività, dopo un primo periodo di rodaggio produttivo e di garantire la salubre convivenza all’interno di stabilimenti e uffici.  

ASACERT decide di esserci, garantendo da un lato la prosecuzione delle proprie consuete attività, nel pieno e rigoroso rispetto delle direttive sanitarie, dall’altro mettendo a punto un vero e proprio piano anti-covid, ovvero una serie di strumenti per essere ancora più utili e vicini alle organizzazioni di tutte le dimensioni e in ogni luogo d’Italia, accompagnandole verso la riapertura, seguiremo tutte le fasi propedeutiche al riavvio delle attività e l’ancor più delicato e strategico piano di prosecuzione delle operatività, negli uffici, così come negli stabilimenti produttivi.

L'attestazione

Si chiama Covid Protection ed è un nuovo servizio integrato, contraddistinto da un approccio multitasking grazie a procedure e strumenti studiati ad hoc dai tecnici esperti ASACERT.

Sulla base del “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus COVID-19 negli ambienti di lavoro” ASACERT ha predisposto un proprio “Regolamento di Attestazione del Protocollo Salute e Sicurezza sul Lavoro – Covid Protection”. 14 punti che, una volta verificati con esito positivo, permettono la prosecuzione delle attività aziendali in condizioni che assicurano ai lavoratori adeguati livelli di protezione, senza depotenziarne il valore produttivo.

L’obiettivo è fornire una procedura concreta con indicazioni operative finalizzate al recepimento delle indicazioni del “protocollo condiviso”, attestandone il rispetto in linea con le prescrizioni del legislatore centrale e regionale e le indicazioni delle Autorità sanitarie. 

Al termine dell’attività di verifica ASACERT rilascia un apposito report contenente un riassunto delle attività effettuate e dei risultati emersi. In caso di esito positivo verrà emesso un attestato di rispetto del Regolamento Covid Protection.

Il monitoraggio medico

Oltre alla verifica delle misure preventive, ASACERT mette a disposizione delle aziende che intendono raggiungere un ulteriore livello di sicurezza, anche il servizio di Monitoraggio Medico, per stabilire un quadro clinico del personale aziendale relativamente al contagio del virus, e monitorarne l’andamento nel corso dei mesi a seguire.

Si tratta di un’attività sanitaria effettuata all’interno delle organizzazioni, che ASACERT eroga grazie alle eccellenze scientifiche dei partner selezionati in campo medico, come università, ospedali e laboratori di analisi. Un sistema di screening epidemiologico sui dipendenti delle organizzazioni articolato in due fasi, su una distribuzione temporale di 3 mesi, con controlli sierologici IGM-IgG. Dati cruciali se si vuole ripartire e proseguire le attività con una sorta di green card temporanea del lavoratore: un semaforo verde che consente all’azienda di mettersi al riparo anche da eventuali possibili danni economici ed organizzativi.

Tale iter procedurale, si rende tanto più opportuno alla luce del fatto che l’art. 42, co. 2, del d.l. Cura Italia (d.l. n. 18/2020), ha equiparato l’infezione da coronavirus, contratta in occasione di lavoro, ad infortunio sul lavoro per causa virulenta, prevedendo l’accesso dell’infortunato alla tutela INAIL, ai sensi delle vigenti disposizioni. Una produzione normativa e regolamentare, che lascia anche presagire l’emersione di possibili futuri contenziosi volti a far valere rivendicazioni nei confronti delle aziende.

È necessario riconoscere i rischi, anche quelli di  natura biologica e costruire un nuovo management della crisi. La differenza la faranno le organizzazioni in grado di dotarsi di strumenti che, come Covid Protection, sono capaci di agire in modo tempestivo, per essere reattivi e immediati nell’individuazione strategica dei livelli di rischio e delle attività da intraprendere per prevenirli e fronteggiarli. Bisogna essere capaci di derogare alla consuetudine, per dare spazio a mirati piani operativi, intercettando rapidamente i fattori sentinella.

Non è da sottovalutare anche la capacità di fronteggiare emotivamente una situazione di stress prolungato. “Il management delle emergenze passa anche per un’attitudine dei  quadri aziendali di operare sotto stress, unitamente al fattore tecnico, seppur necessario. Sicurezza garantita, prontezza operativa, efficacia d’azione, controllo emotivo, equilibrio tra esigenze operative e compliance, detection di comportamenti non ammessi. Il bilanciamento di questi elementi decreterà il successo delle organizzazioni.” Così, Fabrizio Capaccioli – MD ASACERT. “La qualità della comunicazione riveste un ruolo sostanziale: far sapere ai  propri collaboratori che l’azienda si è dotata di procedure solide ed efficaci per far fronte alle emergenze di ogni grado e di ogni natura, sarà fondamentale per prendersi cura del clima aziendale, la sola informazione non basta, occorre sentirsi parte attiva del processo di protezione aziendale, per stimolare il senso di appartenenza, lo spirito di squadra. La miglior difesa è l’attacco,  strategicamente studiato, grazie a partner tecnicamente preparati ed affidabili.”

Fabrizio Capaccioli
Amministratore Delegato di ASACERT

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    Si conferma il successo delle iniziative promosse congiuntamente da ASACERT e ANRA con attività di webinar che coinvolgono prestigiosi esponenti della realtà produttiva del nostro Paese. “Il settore construction: due scenari, un unico futuro” ha raggiunto un’ampissima platea di addetti ai lavori. Fabrizio Capaccioli – Managing Director Asacert, Alessandro De Felice – Presidente ANRA, Nicola Mancino – CEO AGCS Italia, Alberto Barani – Head of Allianz Risk Consultants Italy e Silvestro Ferrara, Group Head of Insurance di Salini Impregilo hanno continuato a rispondere alle domande dei partecipanti anche successivamente nella Virtual Meeting Room.

    Alla vigilia del nuovo allentamento delle maglie del Lockdown previsto per il 4 Maggio, il comparto edile riparte nel suo complesso.

    Nel frattempo è accaduto troppo o troppo poco. Si è parlato dello shock affrontato dai cantieri costretti a chiudere i cancelli, le difficoltà e i rischi di incidenti, dovuti ad atti vandalici, furti ed eventi dolosi. Nel frattempo lavoratori a casa, necessità di fronteggiare esigenze economiche per le famiglie, anche vitali. 

    Per i pochi rimasti attivi si è trattato di far fronte alle consuete attività cantieristiche, tutelando la salute e la sicurezza degli ambienti di lavoro. Obblighi sacrosanti, ma comunque ulteriori oneri a carico dei datori di lavoro, che si sono fatti carico di garantire la prosecuzione degli impegni lavorativi su basi più instabili, poiché il rischio di un positivo in cantiere è sempre stato ed è tuttora dietro l’angolo. Questa  infausta evenienza causerebbe la chiusura dei cancelli e la messa in quarantena dei dipendenti.

    Il webinar ha affrontato con sguardo prospettico il futuro delle imprese edili e le iniziative messe in campo per la tutela dei lavoratori da una parte, del lavoro dall’altra e della scomoda posizione di chi ha la responsabilità di presiedere ad entrambi gli aspetti. 

    Il datore di lavoro ha nuovi strumenti a cui può attingere per fare in modo che gli oneri derivanti dagli obblighi imposti dalle leggi statali e regionali in materia di tutela dei lavoratori, siano un peso sostenibile e non un freno paralizzante per un comparto che è entrato nell’emergenza Covid-19 in condizioni da paziente in area critica.

    Si tratta di un protocollo articolato di interventi messi a disposizione da ASACERT per affiancare le aziende in questa fase di ripartenza e proseguire nel cammino di sicurezza monitorando e gestendo la quotidianità delle imprese con strategie efficaci. 

    Covid Protection è un nuovo servizio di verifica effettuato dai tecnici esperti ASACERT, con cui si controlla e monitora il rispetto e la corretta applicazione delle misure di contenimento del contagio all’interno delle aziende, in linea con le indicazioni delle Autorità sanitarie italiane e internazionali.

    Per maggiori informazioni: https://bit.ly/2YcM5fI

     

    Giovedì 30 aprile alle ore 20.30

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    Caminetto rotariano: “Dallo Sblocca Cantieri al Modello Genova la giusta strategia per far ripartire l’Italia”

    Con:

    • Sen. Salvatore Margiotta, Sottosegretario di Stato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
    • Silvestro Ferrara, Socio Rotary Club Milano Porta Venezia e Group Head of Insurance SALINI IMPREGILO
    • Alessandro De Felice, Socio Rotary Club Milano Porta Venezia e Chief Risk Officer presso Prysmian Group e Presidente ANRA
    • Fabrizio Capaccioli, Presidente Rotary Club Milano Porta Venezia e Managing Director ASACERT
    • Nicola Meistro, Amministratore Delegato PERGENOVA S.C.p.A e Direttore Generale COCIV

    Modera: Monica Giandotti, Giornalista e conduttrice televisiva Rai 3

    Dallo Sblocca Cantieri al Modello Genova. La giusta strategia per far ripartire l’Italia.
    Il 30 Aprile alle 20:30, l’appuntamento con il futuro del nostro Paese, nel convivio del Caminetto rotariano in versione FB, organizzato dal Club Rotary Milano Porta Venezia.

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    Sono trascorsi poco più di due mesi da quando una particella di dimensioni submicroscopiche ha profondamente stravolto le strutture delle società, dei comportamenti, dell’ economie, sorprendendo un’umanità disarmata, mentre il patogeno traccia ancora sul planisfero fusi virali difficili da gestire.

    Ma l’Italia ha un vantaggio competitivo (almeno quello): siamo stati uno dei primi Paesi ad essere colpiti così tragicamente e uno dei primi ad uscirne. Il problema è cosa c’è stato in questo interminabile spazio temporale. Tutto è stato cristallizzato in una situazione surreale, è sceso il silenzio dopo l’assordante rumore delle saracinesche abbassate, per troppe attività definitivamente.

    Eppure, ci siamo: il 4 maggio si riparte. Tornano al lavoro 2,7 milioni di persone. Riapriranno 84 attività a ciascuna delle quali è attribuita una classe di aggregazione sociale, individuata attraverso l’assegnazione di un punteggio che va da 1 a 4, e una classe di rischio integrato suddiviso in 4 categorie: basso, medio basso, medio alto e alto. È quanto stabilito dal piano della Commissione Colao.

    Il Management della pandemia passa per la minimizzazione dei suoi effetti, a patto che ci sia una guida capace di indirizzare, di supportare o almeno di non ostacolare questo faticoso processo. Le associazioni produttive chiedono a gran voce liquidità, vera, immediata, tagli alle filiere di procedimenti burocratici, non solo adesso nella fase del post-coronavirus, ma in vista di una rivoluzione nell’approccio al lavoro e alla produttività. Il Decreto Sblocca Cantieri va in questa direzione, ideato per rilanciare i contratti pubblici ed introdurre nuove misure per l’accelerazione degli interventi infrastrutturali. Velocizzare i lavori per opere strategiche, (cosa oggi può veramente non essere considerato strategico, per la ripartenza in volata?), per fare come avvenuto a Genova. Semplificare tempistiche e modalità. Poche regole e certe, procedure chiare ed efficaci. Il rischio è quello di ritrovarsi con ingenti risorse stanziate da Stato e comunità regionali, ma tempi e modalità di approvazione, erogazione ed utilizzo, eccessivamente lunghi e complicati.

    A Genova, la ricostruzione del ponte Morandi ha corso veloce la sua gara, alleggerita della zavorra burocratica. Un caso che fa scuola, ben più efficace pedagogicamente persino delle gestioni delle catastrofi naturali, che pure hanno colpito il nostro Paese in lungo e in largo ma che, senza distinzioni regionalistiche, hanno lasciato con l’amaro in bocca tante popolazioni. Regole ad hoc, poche parole e molti fatti. Il decreto-Genova (legge dello Stato del 15 novembre 2018): pochissime modifiche parlamentari, iter procedurale semplificato, un commissario unico per la ricostruzione. Quindi, viene da dire: si può fare!

    Se ne parlerà Giovedì 30 Aprile alle 20:30, con autorevoli esponenti dell’Italia che fa e sa fare. Un appuntamento per tracciare le strategie di un imminente futuro, pronti al via!

    “Noi italiani abbiamo una capacità unica di potenziare competenza, inventiva, resilienza, nei momenti più bui. Lo faremo anche stavolta, con nuove consapevolezze, con solidarietà accresciuta, con abilità acquisite anche forzosamente, ma che saranno utili non solo per la ripartenza, ma per programmare un futuro vero, da una prospettiva più pragmatica e più attenta alla vita, anche quella del Pianeta.”

    Fabrizio Capaccioli
    AD ASACERT e Presidente Rotary Club Milano Porta Venezia

    Venerdì 24 aprile alle ore 09.15

    ISCRIVITI ORA CLICCANDO QUI

    Il panel vedrà come relatori: Alessandro De Felice – Presidente ANRA, Alberto Barani – Head of Allianz Risk Consultants Italy, Fabrizio Capaccioli – Managing Director Asacert e Silvestro Ferrara, Group Head of Insurance di Salini Impregilo.

    Partecipazione gratuita e aperta a tutti previa iscrizione online.

    Prosegue l’impegno attivo di ASACERT al fianco delle aziende e del tessuto produttivo italiano. Venerdì 24 aprile dalle 9.15 nel Webinar “Il settore Construction: due scenari, un unico futuro” organizzato e promosso da ASACERT e ANRA, con AGCS, si parlerà di edilizia: un settore diviso in due dai provvedimenti relativi al Coronavirus, ma vitale per la ripresa del nostro Paese.

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    “L’Italia non si ferma”. Con questa frase il 14 Marzo 2020 il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte annunciava che Governo, Sindacati e Confindustria siglavano il “Protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro”.

    Le cose non sono andate esattamente così. L’Italia è stata costretta a frenare il suo motore economico e produttivo. Anche i cantieri edili rallentano: alcuni rimangono aperti e continuano a operare, altri cantieri invece sono stati costretti a chiudere i cancelli. Nel frattempo, è ormai evidente che, almeno nel nord Italia, l’Italia dovrà convivere a lungo con questo virus e sarà necessario modificare rapidamente abitudini in modo da poter svolgere le attività in sicurezza per tutelare la salute collettiva.

    Nello specifico le attività interessate da Lockdown sono state identificate mediante un codice ATECO: costruzione e sviluppo di nuovi edifici, sia residenziali che non residenziali; attività di demolizione e preparazione del cantiere edile, inclusi i lavori di sistemazione del terreno, trivellazioni e perforazione; attività di completamento e finitura degli edifici; altri lavori specializzati di costruzione. Rimasti aperti i cantieri di Ingegneria Civile; attività di installazione di impianti elettrici, idraulici e altri lavori di installazione.

    Un nuovo Webinar che guarda al comparto edile, sul tema: “IL SETTORE CONSTRUCTION: DUE SCENARI, UN UNICO FUTURO” programmato per Venerdì 24 aprile alle 9.15, organizzato da ASACERT insieme ad ANRA e AGCS, con Alessandro De Felice – Presidente ANRA, Alberto Barani – Head of Allianz Risk Consultants Italy, Fabrizio Capaccioli – Managing Director ASACERT e Silvestro Ferrara, Group Head of Insurance di Salini Impregilo.

    Si parlerà del comparto edile con un duplice approccio per approfondire la situazione del recentissimo passato fatto di difficoltà per le aziende edili costrette a serrare i cantieri e che hanno dovuto affrontare la crisi dovuta all’imposto fermo immagine, che stride con i rischi vivi a cui sono state esposte le imprese (incendi, atti vandalici, furti e inondazioni). Uno sguardo anche al futuro, con approccio pragmatico alle riaperture previste, ai dispositivi e alle regole che dovranno essere rispettate per ripartire in sicurezza e legalità.

    Un focus sulle best practice improntate a strategie organizzative utili a ripartire in volata, senza dimenticare la necessità di rendere gli aiuti governativi disponibili subito e senza vincoli.

    Sebbene l’emergenza coronavirus abbia spalancato le porte allo smart working e gran parte delle aziende stia lavorando da remoto, ci avviciniamo alla tanto auspicata Fase 2 ed è necessario predisporre le operazioni che consentano la ripartenza delle attività produttive in tutta sicurezza.

    In attuazione della misura contenuta all’articolo 1 comma 9 del decreto del DPCM dell’11 marzo 2020 e su invito del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri dell’Economia, del Lavoro e delle Politiche Sociali, dello Sviluppo economico e della Salute, il 14 Marzo 2020 le organizzazioni sindacali e datoriali hanno sottoscritto un “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus COVID-19 negli ambienti di lavoro”.

    Un piano di azione condiviso, contenente le linee guida per agevolare le imprese nell’adozione di protocolli di sicurezza anti-contagio e fornire indicazioni operative per incrementare, negli ambienti di lavoro non sanitari, l’efficacia delle misure preventive adottate.

    ASACERT ha predisposto un proprio “Regolamento di Attestazione del Protocollo Salute e Sicurezza sul Lavoro – Covid” con l’obiettivo di fornire uno strumento concreto con indicazioni operative finalizzate al recepimento delle indicazioni del “protocollo condiviso”, attestandone il rispetto in linea con le prescrizioni del legislatore centrale e regionale e le indicazioni delle Autorità sanitarie.

    La ratio è garantire la salubrità e la sicurezza degli ambienti di lavoro, minimizzando l’impatto delle misure di contenimento del virus durante le attività quotidiane e facendo in modo che le imprese si concentrino sul business.

    Il Regolamento rappresenta uno strumento necessario per far sì che le misure precauzionali di contenimento adottate siano davvero efficaci per contrastare il rischio biologico da COVID-19. Prevede la prosecuzione delle attività aziendali in condizioni che assicurino ai lavoratori adeguati livelli di protezione, senza depotenziarne il valore produttivo.

    ASACERT provvede a verificare che l’organizzazione metta in pratica i 14 punti sulla sicurezza, previsti dal proprio Regolamento di Attestazione Protocollo SSL Covid.

    Possono fare richiesta le aziende di tutti i settori e le dimensioni, senza limiti geografici.

    Al termine dell’attività di verifica ASACERT rilascia un apposito report contenente un riassunto delle attività effettuate e dei risultati emersi. In caso di esito positivo verrà emesso un attestato di conformità al Regolamento ASACERT di Attestazione Protocollo SSL Covid.

    Tutte le attività di certificazione, ispezione, valutazione e attestazione di ASACERT sono garantite, costantemente e quotidianamente, osservando scrupolosamente le direttive in materia sanitaria. Gli ispettori sono dotati dei necessari dispositivi di protezione, atti a garantire il contenimento della diffusione del virus e la salvaguardia della salute e della sicurezza dei clienti e del personale coinvolto.

    ASACERT combatte al fianco delle aziende, fornendo loro tutti gli strumenti per aiutarle ad essere produttive, con sistemi e strategie di continuità operativa, legalità e salubrità.

     “Vogliamo essere vicini alle aziende anche in queste delicate, quanto strategiche operazioni. Il nostro intento è rendere la quotidianità degli imprenditori italiani, più serena possibile, minimizzando gli oneri organizzativi, in modo da concentrarsi sul business, con atteggiamento resiliente e vincente”.

    Fabrizio Capaccioli
    Amministratore Delegato di ASACERT

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      La criticità del settore edile, l’emergenza covid-19 e le fatali ripercussioni su un settore già provato da anni di politiche dannose, che hanno praticamente messo in ginocchio tutta la filiera dell’edilizia. L’analisi di Fabrizio Capaccioli, AD ASACERT, nell’intervista rilasciata a Massimiliano Lenzi per il quotidiano “Il Tempo” di oggi.

      Un focus sulla situazione in cui versano le migliaia di aziende anche piccole e piccolissime del comparto edile, ma anche la visione che manca ad oggi, circa gli interventi da mettere in campo immediatamente, per evitare che l’emergenza si trasformi in tragedia.

      L’intervista si apre con uno screenshot sulla situazione nel nostro Paese. L’Italia che produce è ai blocchi di partenza: le aziende fanno il countdown per il tanto necessario riavvio delle attività. Non sarà facile. L’Italia ha deciso, seppur a singhiozzo di bloccare tutte le attività produttive, ad eccezione di quei settori ritenuti vitali e strategici. “Evidentemente l’edilizia non è ritenuta tale dal nostro Governo. Diversamente da quanto ritenuto in Italia, all’estero le fondamentali misure per contenere la diffusione del contagio e tutelare la sicurezza dei lavoratori che lavorano nei cantieri, non hanno interrotto del tutto il comparto edile, garantendo servizi essenziali forniti dal settore delle costruzioni come il corretto funzionamento dei sistemi di fornitura di acqua, elettricità e gas per edifici e ospedali, arginando guasti strutturali per non arrecare ulteriore disagio ai cittadini, già tanto provati dall’emergenza che li ha privati della serenità, del lavoro e nei casi peggiori della salute.” Continua Capaccioli: “Pensi alla manutenzione delle infrastrutture critiche, mi viene in mente la tragedia sfiorata in Toscana per il crollo del ponte di Albiano. Le imprese di costruzione italiane saranno pesantemente colpite finanziariamente e i progetti, sia privati sia pubblici, sono stati ritardati nella migliore delle ipotesi o cancellati.” Il settore edile sta perdendo molto è sotto gli occhi di tutti. Si tratta di un comparto che in Europa rappresenta il 9% del PIL e dà lavoro a più di 16 milioni di europei. Il dato significativo citato nell’intervista è il dato, per così dire, pre-covid19: dal 2008 al 2017 sono oltre 3,4 milioni i posti di lavoro persi nel settore delle costruzioni a livello europeo, di cui 539 mila solo in Italia. E mentre gli altri Paesi dell’area euro hanno visto un aumento degli occupati nel settore edile, l’Italia ha continuato a perdere posti di lavoro. “Dati agghiaccianti che meritano più di una riflessione.” sottolinea l’AD di ASACERTOccorre azione. Ciò che sembra consapevolezza universalmente condivisa, è l’inadeguatezza dell’attuale quadro normativo, che non sarà in grado di rispondere ai requisiti di semplificazione e sburocratizzazione, richiesti a gran voce dalle imprese e dagli amministratori.

      Alla domanda sul futuro e sulle prospettive: “…bisogna pensare ad un percorso in terapia intensiva del comparto, adesso. Regolamentazioni asfissianti e paralizzanti, troppi lacci, troppi vincoli, troppa burocrazia. La crisi socio-economica, originata da quella sanitaria, richiede soluzioni rapide, intelligenti, agili. Emerge, in uno scenario di auspicata semplificazione, il ruolo degli organismi accreditati di certificazione, ispezione e valutazione, per far ripartire in volata e in tutta sicurezza la ripresa delle attività del Paese.”

      Lenzi, incalza sui posti di lavoro persi. La risposta di Capaccioli parte dai dati Unioncamere sull’edilizia nel suo complesso che, con il corollario della compravendita di case, dovrebbero subire un’emorragia di 30.800 lavoratori in Italia. È necessario, secondo l’Amministratore Delegato di ASACERT, prevedere massicci programmi di iniezioni di liquidità, misure che non possono escludere il comparto edile e delle infrastrutture e intendo nuovi progetti, ma anche attività manutentiva, senza dimenticare l’intera filiera di fornitori, supporto fondamentale per mandare avanti l’intero settore. “Ma, a quanto pare, nel nostro Paese si è preferito scegliere la linea dell’intransigenza inflessibile…sono convinto che si potesse fare quanto dovuto, senza dare uno stop in alcuni casi fatale ad una serie di settori già asfittici, come quello edile.”

      Quanto poi alla poi calla capacità delle imprese edili di garantire le misure di sicurezza anti-coronavirus, Capaccioli non ha dubbi: “…sono assolutamente convinto che gli imprenditori edili, anche piccoli e piccolissimi, saranno per primi ad essere i custodi della salute dei propri addetti ai lavori. Coloro che hanno sulle spalle la responsabilità di decine, centinaia, migliaia di famiglie, sarebbero ben contenti di ricominciare a mettere la testa sul cuscino, senza l’angoscia di come fare a garantire ai propri collaboratori il compenso che gli spetta. Ben vengano le misure precauzionali, i presidi di tutela come mascherine – ce ne fossero! – guanti, sanificazioni pur di dare prospettive, visione del futuro, entusiasmo, fiducia. E’ questo ciò che occorre, oggi, adesso.”

      Uno sguardo all’estero dove ASACERT continua ad erogare i suoi servizi, in particolare in Gran Bretagna e a Dubai. “In Gran Bretagna continuiamo a fornire i nostri servizi di certificazione e sebbene abbiano impiegato un po’ per realizzare la gravità e l’entità globale della situazione, l’economia e determinati comparti è stata rallentata ma non messa in fermo immagine.” Spiega Capaccioli. Per quanto riguarda Dubai, dove ASACERT effettua molte delle sue attività di supporto alle aziende, vanta uno dei più grandi mercati immobiliari della regione. “…gli Emirati Arabi Uniti hanno annunciato un pacchetto di incentivi economici di rilancio per 35 miliardi di dollari che include iniezioni di liquidità nel mercato azionario e un sostegno a vari settori, di cui beneficerà senz’altro anche il settore immobiliare ed edile.” 

      L’intervista di Lenzi si conclude con la richiesta di un Tweet da inviare al Presidente Conte. Eccolo: “L’Italia che produce chiede interventi immediati e deburocratizzati. Ripresa delle attività in tutta sicurezza, per non essere il Paese che in Europa è stato il primo ad essere investito dalla crisi e l’ultimo ad uscirne con le ossa rotte, più di altri. Noi siamo ai blocchi di partenza e il Governo?”

      L’Italia che produce è ai blocchi di partenza: le aziende fanno il countdown per il tanto necessario ri-avvio delle attività. Tutti sappiamo che non sarà facile, come un mantra si ripete che ci aspettano tempi duri, che ci vorrà del tempo, che dovremo convivere col virus in uno scomodo limbo per chissà quanto. Questo è ben noto agli imprenditori italiani, che in questo periodo di quarantena, hanno cercato di non prendere le distanze anche dal loro business, sanno bene che servono subito misure che migliorino la capacità di amministrazione delle risorse pubbliche, per spendere presto e bene.

      Nel rapporto “Doing Business 2020”, che presenta la classifica dei Paesi in base alla facilità di fare impresa, l’Italia si trova al 58° posto, dopo nazioni come il Kenya e il Kosovo. Infatti, nonostante una serie di buone pratiche documentate nello studio, permangono per l’Italia delle sfide: occorre affrontare procedure inefficienti e lunghe che comportano costi elevati. Ciò vale in particolare per l’area dei contratti di esecuzione, l’unico indicatore in cui tutte le città italiane si comportano al di sotto della media delle attività economiche dell’UE. Doing Business cattura 294 riforme normative attuate tra maggio 2018 e maggio 2019. Il rapporto evidenzia l’importanza degli appalti pubblici che nel mondo rappresentano mediamente tra il 10% e il 25% del PIL di ogni Paese.

      È proprio quest’ultimo settore reputato cruciale, dunque: gli appalti per l’acquisto di beni, servizi e per la realizzazione delle opere pubbliche. È sotto gli occhi di tutti la necessità di un percorso in Terapia intensiva del comparto, a causa di regolamentazioni asfissianti e paralizzanti. Troppi lacci, troppi vincoli, troppa burocrazia. La crisi socio-economica, originata da quella sanitaria, richiede soluzioni rapide, intelligenti, agili”. Afferma l’AD di ASACERT- Fabrizio Capaccioli. “Emerge, in uno scenario di auspicata semplificazione, il ruolo degli organismi accreditati di certificazione, ispezione e valutazione, per far ripartire in volata e in tutta sicurezza la ripresa delle attività del Paese”.

      Secondo quanto riportato dall’analisi dell’Osservatorio OICE-Informatel sulle gare di progettazione emesse a partire dal 9 marzo, nel periodo 9 Marzo – 9 Aprile, conseguentemente alle restrizioni anti-covid19, su 324 gare di progettazione (per un importo di 84,6 milioni), ne sono state rettificate (sospese o prorogate) il 34,9%, per un importo di circa 12 milioni (il 14,6% del valore totale delle gare del periodo considerato).

      Vale la pena ricordare che la recente pubblicazione del Decreto Sblocca Cantieri, ha anche previsto un nuovo Regolamento Unico dei contratti pubblici, che avrebbe dovuto essere definito a inizio gennaio 2020, ma al momento, si è arenato tra l’emergenza Covid-19 e la necessità di una riforma complessiva della normativa. Al di là di tutte le considerazioni specifiche, ciò che sembra consapevolezza universalmente condivisa, è l’inadeguatezza dell’attuale quadro normativo, che non sarà in grado di rispondere ai requisiti di semplificazione e sburocratizzazione, richiesti a gran voce dalle imprese e dagli amministratori.

      In questo contesto assumono un ruolo cruciale le attività messe in campo dagli organismi accreditati di certificazione, ispezione e valutazione. Vale la pena ricordare i servizi di verifica e validazione, codificati dall’art. 26 Verifica preventiva alla progettazione” del D.Lgs. 50/2016, che disciplina appunto il controllo preventivo della progettazione, per mezzo del quale è possibile evitare errori di progettazione, costi aggiuntivi e ritardi nella realizzazione dell’opera.

      Altro servizio cruciale si concretizza nel Controllo Tecnico in corso d’opera, che ha come scopo quello di fornire un monitoraggio sul campo, finalizzato alla verifica della conformità dell’opera ai criteri di buona esecuzione previsti dalle normative in materia. L’obiettivo del controllo tecnico in corso d’opera è quello di ridurre i rischi legati alla mancata conformità, alla fornitura dei materiali e alla modalità di esecuzione dell’opera; garantendo la qualità della costruzione. Il controllo tecnico vale, inoltre, come prova ai fini dell’assicurabilità tramite polizza decennale postuma a copertura dei danni e dei difetti (secondo le disposizioni della Legge 210/04, D. Lgs. 122/05, D. Lgs. 14/2019 per i lavori privati e del D.Lgs 50/16 per i lavori pubblici).

      ASACERT offre servizi di Ispezione, Certificazione e Valutazione per supportare le aziende, di qualunque settore e dimensione, nella realizzazione di tutte quelle attività di controllo, verifica e stima che richiedono un’elevata expertise tecnica, competenze verticali e strumentazioni all’avanguardia.

      Questo si traduce nell’impiego di personale qualificato e costantemente formato, in un approccio di servizio condotto con rigore, professionalità e riservatezza, ma anche flessibilità, proattività e attenzione alle esigenze delle imprese.