I tuoi corsi hanno formato tanti imprenditori e professionisti italiani. Quali sono le motivazioni più ricorrenti e quali sono i gap formativi che si riescono a colmare, quindi?
Fin troppo facile la risposta: la gestione dell’ansia. I gap formativi sono invece inconsci e si scoprono spesso durante il corso; il più importante di questi è sicuramente il cercare di non essere noiosi quando si espone.
Quali sono le doti e le caratteristiche principali che deve avere un bravo oratore, un professionista del public speaking?
Prima di tutto deve sapere instaurare una relazione con il suo pubblico e poi direi che deve capire che comunicare in pubblico non è come parlare al bar o dalla scrivania con il proprio collega; bisogna agire una modalità più “grande”, più “forte”.
Quali sono invece gli errori più ricorrenti, gli atteggiamenti o addirittura le frasi che non si dovrebbero mai dire?
L’errore più ricorrente sono i parassitismi verbali, ovvero l’inserire un suono (generalmente una vocale) tra una frase e un’altra (in inglese “uhm, uhm”): è veramente disturbante, è come ascoltare una radio fuori frequenza. Ci sono poi i parassitismi lessicali, ovvero ripetere costantemente parole come “sostanzialmente”, “praticamente”, “diciamo”, ecc… E poi ce ne sono tantissimi altri che sarà bello scoprire durante il corso.
Il contesto comunicativo odierno è sempre più complesso: passiamo gran parte della nostra giornata a comunicare mediante lo smartphone o il computer in maniera scritta e spesso asincrona. Questo modo di comunicare è molto diverso da quello in presenza, che implica una serie di variabili, tra le quali la comunicazione non verbale. In che modo la comunicazione digitale ha influito sulla nostra capacità di relazionarci all’altro di persona? In definitiva, possiamo essere dei comunicatori migliori?
Possiamo sempre essere dei comunicatori migliori, possiamo anzi migliorare continuamente. Essere, diventare dei bravi comunicatori è una soft skill trasversale che ha pari dignità, pari importanza rispetto alle hard skill tecniche. Nel mondo business di oggi è richiesta la capacità di saper comunicare in modo gradevole ed efficace, anche e soprattutto perché viviamo in un mondo digitale. Pensiamo ad esempio alla proliferazione esponenziale delle riunioni e della formazione online: quanto è importante conoscere e comunicare efficacemente mediante questi strumenti?
Quali pensi che siano le sfide più importanti della comunicazione odierna?
Mi riferisco solo alla mia materia, al public speaking. La sfida più importante è diffondere sempre più una cultura del public speaking, capire che è una capacità che fa la differenza e capire che ci si deve impegnare in tal senso come per una qualsiasi altra skill professionale. Siamo molto indietro rispetto ad altri Paesi.
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