16 Novembre 2018

Strade, Toninelli riporta all’Anas una nuova tranche di 3mila km di rete

Il titolare del Mit ha definito la lista delle strade di 5 regioni: Toscana, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Piemonte. La Ragioneria frena: costi da chiarire.

L’Anas sta per ricevere in gestione oltre 3mila chilometri di rete viaria locale e regionale che si trovano in cinque diverse regioni: Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Toscana e Veneto. Si tratta della seconda tranche di rete che in tempi recenti ritorna all’Anas,dopo la lista dei circa 3.500 chilometri di strade già trasferite con il Dpcm 20 febbraio 2018(che ha ricevuto il 3 agosto 2017 l’ok preliminare della conferenza unificata e che il 28 aprile è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale). Ora, il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli si è attivato per completare l’azione avviata dal suo predecessore Graziano Delrio che aveva individuato la prima lista di rete nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Toscana e Umbria. In quell’occasione, erano rimasti aperti i dossier di Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, oltre – ancora una volta – alla regione Toscana, ma solo per alcune strade di confine con le regioni vicine. Nei giorni scorsi, la nuova lista, individuata dalla direzione generale per le Strade del ministero delle Infrastrutture, è stata trasmessa a Regioni e Comuni, per i necessari riscontri, al fine di ottenere l’intesa istituzionale e varare il decreto. 

Con la «riclassificazione» tornano all’Anas 3.008 km di rete
Lo schema di Dpcm (con le relative tabelle) era anche stato inserito nell’ordine del giorno della conferenza unificata che si è svolta l’8 novembre scorso. Ma l’intesa è stata rinviata per alcuni rilievi che sono arrivati dal ministero dell’Economia, e in particolare dalla Ragioneria dello Stato. I tecnici della Ragioneria hanno chiesta al Mit di precisare sia il quantitativo esatto della rete: sia quella da trasferire all’Anas sia, viceversa, quella da trasferire alle Regioni contestualmente alla riclassificazione. Per il momento il Mit ha stimato che si tratta di 3.008,6 km di rete, come saldo tra strade da acquisire e strade da cedere. 

Il Mit: risorse dal contratto di programma. La Ragioneria: va dimostrato
Ma il rilievo principale riguarda le risorse che l’Anas dovrebbe spendere per la presa in carico della gestione della nuova quota di rete. Prima di tutto, i tecnici della Ragioneria rilevano che manca la «stima degli oneri derivanti dall’incremento della rete di interesse nazionale e del conseguente incremento del corrispettivo dovuto all’Anas». Secondariamente mettono in discussione il meccanismo di copertura individuato dallo schema di Dpcm. Secondo il testo redatto dal Mit, «l’importo del corrispettivo previsto dal citato Contratto di Programma 2016-2020 verrà adeguato ai sensi dell’art. 6, commi 6 e 7 del contratto stesso, la cui definizione da parte del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti verrà operata sulla base della quantificazione dei costi incrementali sostenuti dalla Società concessionaria sulla base della contabilità analitica». 

I tecnici della Ragioneria obiettano che i commi citati si riferiscono ai sovracanoni versati dai concessionari autostradali «che risultino eccedenti rispetto al corrispettivo dovuto per la prestazione di servizi» regolata dal contratto di programma. Risorse che però, ricorda la Ragioneria, «vengono accantonate in un apposito fondo il cui utilizzo sarà regolato con un atto di aggiornamento del Contratto di programma. Va quindi dimostrato che le suddette entrate sono sufficienti a far fronte a maggiori oneri derivanti dall’incremento della rete stradale in gestione ad Anas. Diversamente, il provvedimento in esame determinerebbe oneri privi di copertura finanziaria». La Ragioneria chiede pertanto «una relazione del Mit che dimostri che ai maggiori oneri per l’Anas è possibile far fronte con le risorse disponibili a legislazione vigente». 

Per il momento, il Mit ha ribadito che «la quantificazione dei maggiori oneri connessi al rientro della rete stradale rientrante dalla Regioni nella competenza di Anas, non potrà che avvenire a consuntivo delle attività previste ed espletate e, che l’utilizzo del fondo di cui all’art. 6, comma 7 del Contratto di programma 2016-2020 avverrà successivamente all’approvazione da parte del Cipe dell’atto di aggiornamento del Contratto di programma medesimo».

Fonte: Edilizia e Territorio

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