10 Dicembre 2018

Sicurezza opere/2. Ma non sono previste sanzioni per gli enti che non inseriranno i dati

Dello Buono: «Dopo un anno di prova vedremo il da farsi, potremmo decidere di sanzionare enti e funzionari inadempienti»

«L’Ainop deve diventare il Google delle opere pubbliche – sostiene Dimitri Dello Buono, capo della segreteria tecnica del Mit – uno strumento per collegare informaticamente tutte le informazioni già esistenti, un collegamento in tempo reale tra le banche dati».

Sì, va bene, ma che succede se gli enti gestori non inseriscono i dati? Nel decreto Genova non sono previste sanzioni. «Bella domanda – risponde Dello Buono – Sì è vero, per ora non abbiamo previsto sanzioni. Stiamo cambiando il modus operandi della pubblica amministrazione, lasciamo un anno di “volontariato”, vediamo che succede, le difficoltà tecniche che ci saranno, mettiamo a sistema le varie banche dati, anche quelle già esistenti come quelle di Anas e Rfi, o i sistemi informatici delle varie Regioni. Ci faremo un’idea delle difficoltà tecniche ma anhe dell’atteggiamento collaborativo o menio dei vari oggetti. Poi dopo un anno potremo decidere che è finito il periodo di prova e pensare ad istituire sanzioni a carico di enti o funzionari inadempoenti».

«Stiamo lavorando al decreto attuativo – spiega Dello Buono – con un tavolo tecnico con soggetti come Cnr, ordini professionali, Mit, Difesa, Protezione civile, Consiglio superiore dei lavori pubblici, Anas, Università. E un tavolo per la parte informatica. Il testo è quasi pronto, lo manderemo prima possibile alla Conferenza unific.

«Per ora non abbiamo visto nulla – spiega Giuseppe Rizzuto, direttore di Itaca, organo tecnico delle Regioni in materia di opere e appalti pubblici – ma sull’obiettivo generale siamo assolutamente d’accordo. Lo strumento è interessante, anche se il lavoro da fare è imponente. Credo sia necessario procedere per step. La parte informatica tutto sommato mi sembra la meno complessa, la parte difficile è decidere e uniformare le informazioni da raccogliere, e sulla base di quale tipo di rilievi (di approfondimento tecnico) si devono basare tali rilievi. Siamo pronti a collaborare quando arriverà la bozza di decreto».

Fonte: Edilizia e Territorio

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