19 Marzo 2019

Rottami metallici: il reimpiego virtuoso delle fonderie italiane

In occasione della Giornata mondiale del riciclo, ricorsa ieri 18 marzo, parliamo di economia circolare, dell’importanza delle certificazioni e del Regolamento UE 333/2011 – cosiddetto “End of Waste”

Il primo Rapporto di Sostenibilità realizzato da Assofond, l’associazione di Confindustria che rappresenta le fonderie italiane, evidenzia una situazione ben distante dall’immaginario comune della fonderia che inquina e produce un impatto negativo sull’ambiente.

“Il nostro settore – sottolinea il presidente di Assofond Roberto Ariotti – mette in pratica da sempre un meccanismo di economia circolare molto avanzato: è grazie alle fonderie e alla loro tecnologia, infatti, che buona parte dei materiali metallici giunti a “fine vita” viene riciclata e riutilizzata per realizzare nuovi prodotti”.

I numeri del Rapporto di Sostenibilità parlano chiaro:

  • 1000 – le fonderie presenti in Italia
  • 28.000 – le persone impiegate
  • 75% – la percentuale di materiali di recupero utilizzata in sostituzione della materia prima vergine
  • 95% – la percentuale di reimpiego degli scarti di produzione
  • 6 miliardi e mezzo di euro – il fatturato del settore, di cui il 64% destinato all’export
  • 10° – la posizione dell’Italia nel ranking mondiale della produzione di getti (prodotto finale del processo di fusione e colata)

Sempre nel Rapporto di Sostenibilità si evidenzia l’importanza delle certificazioni: l’86% delle imprese del settore ha un sistema di gestione della qualità certificato, con un progressivo incremento nell’implementazione di sistemi di gestione integrati, di maniera che gli obiettivi di qualità, attenzione all’ambiente e rispetto delle norme di salute e sicurezza dei lavoratori siano pienamente soddisfatti e in linea con le normative vigenti.

A seguito dell’emanazione del Regolamento UE 333/2011 – cosiddetto “End of Waste” (E.o.W.) – recante “i criteri che determinano quando alcuni tipi di rottami metallici cessano di essere considerati rifiuti ai sensi della direttiva 2008/98/CE” (in G.U.U.E. L 94/2 del 08/04/11), la Comunità Europea ha definito le regole per cui i rottami di ferro, acciaio e alluminio, inclusi i rottami di leghe di alluminio, potranno essere considerati “Non Rifiuti” ed attraverso la definizione di corrette procedure di riciclo e recupero, essere classificati come “Materia Prima Secondaria (MPS)” o “Nuovo Prodotto” in previsione di un loro riutilizzo.

Per poter generare prodotti (ex MPS) e non rifiuti, a partire dal 9 ottobre 2011, tutti gli impianti, operanti sia con autorizzazione ordinaria sia in procedura semplificata, dovranno essere conformi alle prescrizioni previste dal Regolamento:

  • l’adozione di un sistema di gestione della qualità che preveda il controllo di accettazione dei rifiuti utilizzati, il monitoraggio dei processi e delle tecniche di trattamento, il monitoraggio della qualità dei rottami metallici ottenuti e l’efficacia del monitoraggio delle radiazioni;
  • la redazione e l’utilizzo sistematico di una dichiarazione di conformità per i prodotti generati dal recupero di rifiuti (predisposta per ogni lotto di rottami e trasmessa dal produttore al detentore successivo);
  • la qualifica e formazione del personale preposto al controllo e alla valutazione delle caratteristiche dei rottami metallici, inclusa la sorveglianza radiometrica;
  • la richiesta del rilascio dell’Attestato di Conformità al Regolamento ad un Organismo preposto alla valutazione della conformità di cui al Regolamento (CE) n. 765/2008.

ASACERT, Organismo di certificazione accreditato, vanta un’esperienza pluriennale nel campo delle certificazioni e da anni opera al fianco delle aziende offrendo un servizio di certificazione riconosciuto, obiettivo e completo relativo ai Sistemi di Gestione della Qualità, dell’Ambiente e della Salute e Sicurezza sul Lavoro.

Inoltre ASACERT, in qualità di Organismo riconosciuto a norma del Regolamento (CE) n. 765/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 luglio 2008, è tra gli Organismi che possono rilasciare l’Attestazione che dichiara che il Sistema di Gestione della Qualità aziendale, predisposto ai sensi del Regolamento (UE) N. 333/2011, è conforme ai requisiti dello stesso.

 

Fonte: ASSOFOND_Rapporto_Sostenibilità_2017