22 Novembre 2018

Riforma appalti/2. Soa: sulla qualificazione il codice funziona, avviare il «fascicolo virtuale» delle imprese

Le proposte delle società di attestazione dei costruttori in audizione al Senato

Dotare le Soa di accesso alle banche dati pubbliche (inclusa la banca dati nazionale antimafia) per semplificare le verifiche iniziali sulle imprese; prevedere un “fascicolo virtuale” curato dalle stesse società di attestazione, dove raccogliere tutti i dati salienti della qualificazione dell’impresa (a disposizione di stazioni appaltanti e Autorità; estendere il sistema di qualificazione delle imprese, oggi limitato ai lavori pubblici anche al settore dei servizi e delle forniture.

Sono, in estrema sintesi, le principali proposte avanzate dalle Soa (rappresentate dalle associazioni Unionsoa e General Soa) alla commissione Lavori pubblici del Senato, nel corso dell’audizione in programma ieri sulla riforma del codice appalti.

Le aziende private incaricate di certificare i requisiti dei costruttori interessati al mercato dei lavori pubblici non chiedono rivoluzioni. Anzi. Per le Soa, sul fronte della qualificazione, il codice del 2016 ha fatto il suo dovere. Inutile aggiungere che l’ipotesi di sperimentare sistemi di qualificazione alternativi «peraltro già percorsa senza successo dai soggetti istituzionali preposti» sarebbe vista come fumo negli occhi. «Se malauguratamente intrapresa – hanno spiegato i rappresentanti di Unionsoa – potrebbe rappresentare un ulteriore ostacolo al funzionamento dei meccanismi che si pongono a monte del materiale avvio delle opere pubbliche già finanziate, allontanando ulteriormente la ripresa economica del paese».

Fonte: Edilizia e Territorio

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