31 Gennaio 2019

Legge Anticorruzione: entra in vigore la nuova disciplina dei reati contro la PA

La legge Anticorruzione, che introduce misure in materia di contrasto ai reati contro la Pubblica amministrazione, entra in vigore dal 31 gennaio 2019. La disciplina innovata, oltre a modificare i termini di prescrizione dei reati, impone maggiore trasparenza a partiti e movimenti politici che percepiscono contributi e sovvenzioni. L’interdizione dai pubblici uffici diviene permanente per i condannati e si prevedono nuove responsabilità amministrative e penali di società e di imprenditori coinvolti in indagini per reati contro la PA.

Dal 31 gennaio 2019 è pienamente in vigore la nuova disciplina in materia di anticorruzione che prevede misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione. Oltre ad un’estensione dell’ambito applicativo, si prevede l’aumento da uno a tre anni della pena minima accessoria conseguente alla condanna per reati contro la Pubblica Amministrazione. In questo caso è anche prevista la permanente l’incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione e all’interdizione dai pubblici uffici, in caso di condanna superiore a 2 anni di reclusione.

Prescrizione del reato
A partire dal 1° gennaio 2020, la prescrizione – non solo per i reati di corruzione – non si applicherà più dopo la sentenza di primo grado, che sia di condanna o di prescrizione.

Interdizione da pubblici uffici
L’interdizione dai pubblici uffici permane anche in caso di riabilitazione del condannato, per ulteriori 7 anni. E’ prevista tuttavia una causa di non punibilità per colui che collabora con la giustizia, a patto che vi sia una confessione spontanea che intervenga prima che l’interessato abbia notizia di una indagine a suo carico e comunque entro 4 mesi dalla commissione del reato.

Contrasto ai reati di corruzione
Il testo di legge, inoltre, consente al giudice, anche in relazione ai delitti di corruzione, di accertare la responsabilità dell’imputato nonostante la prescrizione del reato al fine di provvedere comunque alla confisca allargata del denaro o dei beni frutto dell’illecito. Si applica anche ai reati di corruzione la possibilità di utilizzare agenti sotto copertura: è dunque possibile utilizzare le intercettazioni, anche mediante dispositivi elettronici portatili (cd. trojan), nei procedimenti per reati contro la P.A.

Trasparenza dei partiti politici
I partiti e i movimenti politici che partecipano alle elezioni nei comuni con più di 15.000 abitanti hanno l’obbligo di annotare, entro il mese successivo a quello della percezione, in un apposito registro, per ogni contributo ricevuto, l’identità dell’erogante, l’entità del contributo o il valore della prestazione o di altra forma di sostegno e la data dell’erogazione. I medesimi dati devono essere riportati nel rendiconto del partito o movimento politico e contestualmente pubblicati sul relativo sito internet. Il reato di millantato credito viene assorbito da quello di traffico di influenze. E’ altresì introdotto il divieto di ricevere contributi, prestazioni o altre forme di sostegno provenienti da Governi o enti pubblici di Stati esteri e da persone giuridiche aventi sede in uno Stato estero non assoggettate ad obblighi fiscali in Italia.
I soggetti titolari di cariche elettive e di governo, inclusi i tesorieri dei partiti politici, devono corredare la dichiarazione patrimoniale e di reddito con l’indicazione di quanto ricevuto per ogni importo annuo superiore a 500, ricevuto direttamente o attraverso comitati di sostegno. Viene eliminata la possibilità di restare anonimi per chi fa donazioni a partiti, fondazioni o altri organismi politici
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Fonte: Ipsoa