L’obiettivo su cui politica, associazioni e forze sociali devono concentrarsi è come rendere strutturale e sostenibile l’agevolazione più incisiva nel mondo dell’edilizia dallo scoppio della pandemia Covid-19.
“Ci risiamo, l’ennesimo intervento dettato dalle buone intenzioni, che si traduce, salvo auspicabili aggiustamenti, in un provvedimento boomerang” il commento di Fabrizio Capaccioli, AD di ASACERT e Vicepresidente di GBC Italia, che continua: “Il tema non è Superbonus si o Superbonus no, il tema è come evitare che diventi un Superflop. L’obiettivo su cui politica, associazioni e forze sociali devono concentrarsi è come rendere strutturale e sostenibile un intervento che è nato in un momento di emergenza e che aveva tutte le potenzialità per essere un provvedimento epocale per tutto il comparto edile ed immobiliare del nostro Paese. Tuttavia, fiaccato dai continui rimaneggiamenti – una modifica in media ogni 40 giorni dal 2020 – crediti incagliati e sbloccati a singhiozzo, caro materiali, controlli inesistenti sui cantieri, hanno decretato un complessivo flop nella gestione del provvedimento.”
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Fonte: Ingenio
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