19 Dicembre 2018

Ddl bilancio/2. Si allontana la Centrale nazionale per la progettazione

Un emendamento dei relatori al Ddl bilancio affida l’organizzazione della nuova struttura a un Dpcm da approvare entro gennaio

Più tempo per organizzare la centrale per la progettazione delle opere pubbliche. Va in questo senso un emendamento alla manovra presentato dai relatori del Ddl bilancio in Senato. La proposta emendativa prevede la sostituzione integrale dell’attuale norma sulla centrale per la progettazione delle opere pubbliche (commi 86-93). La novità più rilevante è che la sua istituzione non avverrà più dal 1° gennaio 2019, come prevede l’attuale testo. L’attuazione della nuova struttura viene invece demandata a un Dpcm da adottarsi entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge di bilancio, cioè entro il 30 gennaio, se la norma sarà approvata. 

Il Dpcm dovrà indicare «denominazione», «allocazione», «modalità di organizzazione» e «funzioni» della nuova struttura. Di fatto, l’emendamento tira una riga su tutto quello che si è detto finora sul futuro assetto della struttura, rimettendo la questione al governo su tutte gli aspetti più sensibili, a cominciare sull’incardinamento della centrale e sulla sua gestione. Confermato il ricorso facoltativo alla struttura da parte delle varie amministrazioni pubbliche. Confermata anche la dimensione del personale che vi lavorerà: massimo 300 addetti, di cui massimo 70% tecnici e massimo 5% con qualifica di dirigente.

Quello che cambia in modo rilevante, sono invece compiti e funzioni della centrale. Se, approvato in questi termini, l’emendamento rimette tutto in discussione. Viene infatti integralmente cancellata la lista molto dettagliata delle attività previste dal Ddl bilancio per essere sostituita da una norma molto più vaga. La struttura, prevede l’emendamento, svolge la sua attività al «fine di favorire lo sviluppo e l’efficienza della progettazione e degli investimenti pubblici, di contribuire alla valorizzazione, innovazione tecnologica, efficientamento energetico e ambientale nella progettazione e nella realizzazione di edifici e beni pubblici, alla progettazione degli interventi di realizzazione e manutenzione, ordinaria e straordinaria, di edifici e beni pubblici, anche in relazione all’edilizia statale, scolastica, universitaria, sanitaria e carceraria, alla predisposizione di modelli innovativi progettuali ed esecutivi per edifici pubblici e opere similari e connesse o con elevato grado di uniformità e ripetitività».

LEGGI L’EMENDAMENTO DEI RELATORI SULLA CENTRALE DI PROGETTAZIONE

 Fonte: Edilizia e Territorio

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