Dai geologi ricorso al Tar anche sulla circolare in arrivo, ma ora si dialoga per trovare una soluzione ai contrasti
«La revisione finale è stata completata rapidamente in questi giorni e nella prossima settimana (da lunedì 28 gennaio, ndr) invierò il testo alla Gazzetta Ufficiale». Donato Carlea, neopresidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici, conferma la pubblicazione in tempi rapidissimi dell’importante documento tecnico attuativo delle Norme tecniche approvate più di anno fa, il 17 gennaio 2018, e pubblicate il 20 febbraio in Gazzetta.
La maxi-circolare in stand-by da mesi
A valle della norma è stata poi redatta una maxi-circolare, approvata dall’assemblea del Consiglio superiore dei lavori pubblici nel luglio scorso. Poi è sceso il silenzio anche a causa del cambio di governo e del naturale avvicendamento alla presidenza del Consiglio superiore. Con la nomina di Carlea il dossier della circolare applicativa della Ntc ha ripreso a marciare, anche dietro la spinta del ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli che appena il 20 gennaio scorso ha firmato il decreto di approvazione. La revisione è stata approvata in tempi record. «Ho messo a lavorare dieci giovani ingegneri “in serie”, assegnando a ciascuno 30 pagine – dice Carlea con una battuta – e ora il lavoro è finito».
Lo scontro con i geometri
Come è noto, in occasione dell’approvazione delle Ntc, nel Consiglio superiore dei lavori pubblici si è consumato uno scontro con i geologi, i quali hanno lamentato una sottovalutazione e una penalizzazione della loro specialità tecnica nella fase di composizione del progetto. Con il risultato che in assemblea i geologi hanno votato contro le Ntc; e una volta pubblicate hanno fatto ricorso a Tar sulle norme contestate (paragrafi 2.2.6, 5.1, 6.1.1, 6.2.1, 6.2.2, 6.10, 6.12, 7.11.2, 8.2, 8.3, 8.4, 10.1, 12, 3.2.2, 6.4.3.1.1, 7.11.3.4.3) . E dal momento che la circolare applicativa in uscita non può che confermare il dettato delle Ntc, è quasi certo che i geologi impugneranno di fronte al Tar anche i passaggi applicativi delle norme contestate.
«Queste norme così come sono state declinate – spiega il presidente dei geologi, Francesco Peduto – limitano la competenza complessiva del geologo per una serie di motivi, oltre evidenziare a una serie di mancati riconoscimenti». «Per esempio – cita Peduto – non c’è il riconoscimento del geologo in qualità di progettista specialista. C’è poi il problema delle indagini, il cui responsabile, dicono le norme, è il progettista; ma questo non è possibile perché alcuni progettisti possono avere poca o anche nessuna competenza in ambito geologico e geotecnico; quindi è necessaria una forma di corresponsabilizzazione».
Tuttavia, anche se va avanti il contenzioso su quello che ormai è stato scritto (Ntc e circolare in arrivo), l’avvicendamento al Consiglio superiore sembra avere aperto una nuova fase. «Abbiamo riscontrato che dalla nuova presidenza – dichiara Peduto – c’è una nuova disponibilità all’ascolto che può preludere alla possibilità di trovare una soluzione: la situazione è complessa ma non impossibile».
Fonte: Edilizia e Territorio
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