Il 12 marzo 2018 è stato pubblicato il primo standard internazionale per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro: la norma ISO 45001 “Occupational Health and Safety Management Systems – Requirements with guidance for use” che sostituisce la norma BS 18001 e fornisce a tutte le Organizzazioni un’efficace e più completa guida per la gestione dei rischi connessi all’argomento, con il fine ultimo di ridurre gli infortuni e gli incidenti sul posto di lavoro.

La norma ISO 45001:2018 sostituisce la OHSAS 18001:2007, che viene contestualmente ritirata, ma che continua a valere nel periodo di migrazione; segue inoltre la stessa struttura delle “sorelle” ISO 9001:2015 e ISO 14001:2015, al fine di consentire un’integrazione più semplice e completa dei diversi Sistemi di Gestione.

Per tutti i 3 anni successivi alla data di pubblicazione della norma ISO 45001:2018, saranno valide sia le certificazioni emesse a fronte della  OHSAS 18001:2007, sia le certificazioni emesse a fronte della nuova ISO 45001:2018.

Solo dopo 3 anni dalla pubblicazione della ISO 45001:2018, le certificazioni accreditate emesse a fronte della OHSAS 18001:2007 non saranno più valide. La data di scadenza delle certificazioni OHSAS 18001:2007 emesse durante il periodo di migrazione dovrà corrispondere alla fine del periodo di migrazione di tre anni. Le tempistiche relative all’attività di verifica ed emissione del certificato rispetto alla norma revisionata andranno pianificate per tempo, tenendo in considerazione sia il periodo stabilito di migrazione sia il periodo di certificazione in corso.

Le Organizzazioni certificate con precedente versione della norma sono invitate a mettere in atto la nuova versione della norma.

Le certificazioni ISO 45001:2018 sotto accreditamento potranno essere emesse solo dopo che l’organizzazione abbia dimostrato la conformità del proprio sistema alla nuova norma ad un Organismo di Certificazione che sia stato accreditato per il rilascio delle certificazioni a fronte della stessa norma.

Ai fini della migrazione, ASACERT deve effettuare un audit presso ogni cliente, a fronte della ISO 45001:2018.

ASACERT può condurre le attività di migrazione in occasione di un audit di sorveglianza o rinnovo pianificato, o di un audit speciale. Quando gli audit di migrazione sono effettuati in concomitanza con un audit di sorveglianza o rinnovo pianificato è ragionevole prevedere un incremento dei tempi di verifica pari al 20%, con arrotondamento alla mezza giornata superiore, con un minimo di 1 giorno/ uomo di audit. Eventuali modifiche dei tempi di audit, al momento imprevedibili perché legate alla specificità della singola Organizzazione, saranno prontamente comunicate al cliente in fase di pianificazione della verifica di migrazione, o di esecuzione della stessa.

ASACERT potrà valutare la conformità alla nuova norma con una singola verifica (come sopra indicato) oppure, su richiesta dell’Organizzazione cliente, mediante un approccio per fasi successive (ad esempio valutando la conformità nel corso del primo audit previsto a partire dalla data della presente comunicazione, e valutando il recepimento dei rilievi emersi a fronte della nuova norma nel corso della verifica prevista per l’anno successivo).

ASACERT si assicurerà comunque che per la durata del processo di migrazione i clienti continuino ad essere conformi alla OHSAS 18001:2007.

Dopo settimane di bozze il Decreto Crescita è stato approvato “salvo intese” dal CDM, oltre 70 articoli uniti dall’intento di risollevare l’economia dello stivale. Ecco come ASACERT può intervenire.

Al fine di valorizzare e incentivare il settore edile, le imprese di costruzione o di ristrutturazione immobiliare che acquistano ed entro i successivi 10 anni demoliscono e ricostruiscono un edificio, potranno beneficiare dell’applicazione delle imposte di registro, ipotecaria e catastale nella misura fissa di 200 euro ciascuna. Una significativa riduzione rispetto agli attuali oneri di imposta di registro che ammontano al 9% del valore dell’immobile e i 100 € cad. per le imposte ipotecarie e catastali, cifre che adesso si riducono a 600 euro totali.

ASACERT da anni è al fianco delle imprese di costruzione e ristrutturazione, supportandole con una serie di servizi personalizzati che accompagnano l’intero processo, come il controllo tecnico in corso d’opera e l’esecuzione dei controlli non distruttivi presso immobili finiti.

L’Italia fa un passo avanti in tema di ambiente, energia e consumi.  A pochi giorni dalla Conferenza Mondiale sul Clima tenutasi a Katowice (Polonia), che ha fatto parlare per il singolare intervento dell’attivista svedese Greta Thunberg di soli 15 anni, il Governo italiano ha approvato un piano di erogazione di contributi destinati all’efficientamento energetico. Le amministrazioni comunali italiane si vedranno assegnati, per l’anno 2019, incentivi fino ad un massimo di 600 milioni di euro per gli interventi avviati entro il giorno 15 ottobre 2019.

ASACERT, in quanto organismo di verifica accreditato, è particolarmente attiva nel campo dell’efficientamento energetico con una serie di servizi che spaziano dalla certificazione LEED® alla certificazione energetica degli edifici, ad una vasta gamma di audit energetici (su immobili, impianti, macchinari, ecc) e dispone di un team di auditor esperti e con una lunga esperienza nel settore. I numerosi edifici certificati, da ultimo il Centro Direzionale Cavagnari di Cariparma che di recente ha ottenuto la certificazione LEED® Platino, hanno contribuito ad accrescere competenze ed expertise tecnica degli auditor, che ad oggi sono in grado di prestare assistenza per il conseguimento di WELL, BREEAM e LEED®.

Tra le varie misure per il rilancio e incentivo dell’economia nazionale ne troviamo alcune che mirano a difendere l’immagine e la reputazione del nostro Paese: il ‘made in Italy’ diventa un simbolo, accompagnato dall’emblema dello Stato italiano e inserito in una contrassegno antifalsificazione; scatta divieto di registrazione di nomi di stati e altri enti territoriali, di segni riconducibili a forze armate e forze dell’ordine e di marchi lesivi dell’immagine o della reputazione dell’Italia; sono previsti aiuti ai consorzi per la tutela dei prodotti di origine italiana; saranno adottate misure contro la delocalizzazione ed è in fase di studio anche un registro storico dei marchi con oltre 50 anni, al fine di evitarne l’uso se la proprietà chiude la produzione sul sito originario (come accaduto di recente con il brand Pernigotti).

Dopo anni di attività all’estero anche ASACERT si è unita alla lotta contro l’Italian Sounding, applicando la propria expertise tecnica ed elaborando un nuovo protocollo lanciato nel 2018 nel Regno Unito. La certificazione 100% Italian Taste è specificamente pensata per salvaguardare non soltanto i consumatori – che grazie alla certificazione hanno la sicurezza di trovarsi in un ristorante italiano autentico – ma anche l’intera filiera produttiva.

La sfida dell’edilizia sostenibile si può combattere a livello globale a suon di certificazioni: focus sui protocolli WELL, BREEAM e LEED, ASACERT dispone di un team di auditor qualificati.

I protocolli di certificazione edilizia dedicati alla valutazione e all’accertamento dei requisiti di sostenibilità degli edifici puntano a valorizzare le strutture che meglio si adattano alla nuova tendenza eco- compatibile del settore costruzioni. Materiali naturali e riciclati, isolamento termico, autonomia energetica sono solamente alcuni degli elementi che concorrono a rendere un edificio ecosostenibile, tra i diversi fattori analizzati non mancano anche l’illuminazione naturale, la presenza di verde condominiale e di sistemi per la riduzione degli sprechi e il riciclo dell’acqua.

Il più antico metodo di valutazione e certificazione della sostenibilità degli edifici è il BREEAM® – Building Research Establishment Environmental Assessment Method – nato in Gran Bretagna nel 1990 e diffuso in più di 50 Paesi nel mondo. Il sistema di certificazione BREEAM utilizza indici e scale specifici atti a misurare e valutare le prestazioni ambientali di diverse tipologie di immobili (residenziali, lavorativi, scolastici, sanitari, ecc); il giudizio espresso dagli auditor preposti al controllo viene espresso in riferimento all’analisi di criteri quali la gestione delle risorse e dei rifiuti, il grado di inquinamento prodotto, la salubrità dell’ambiente interno ed esterno e la presenza di trasporti adatti nei dintorni. Sulla base del punteggio ottenuto ogni edificio può guadagnarsi un differente livello di certificazione, basato su giudizi che vanno dal voto minimo di “Pass” al massimo di “Outstanding”.

Un altro protocollo dalla valenza storica importante è rappresentato dalla LEED® – Leadership in Energy and Environmental Design Certification – il sistema di rating americano nato per valutare la progettazione, la costruzione e la gestione di edifici e aree territoriali ad alta prestazione a livello di sostenibilità ambientale. La certificazione LEED, inizialmente sviluppata dallo U.S. Green Building Council, si è poi diffusa a livello internazionale ed è presente oggi in diverse nazioni, tra le quali anche l’Italia. I protocolli LEED sono suddivisi per oggetto di interesse in nuove costruzioni, edifici preesistenti, abitazioni e aree urbane; i criteri di valutazione analizzati dai LEED AP (professionisti certificati presso USGBC) prevedono l’analisi di alcuni requisiti, tra i quali anche la sostenibilità del sito, la gestione efficiente delle acque, i materiali e le risorse impiegate, l’innovazione e la qualità dell’atmosfera. Grazie al rating ottenuto sommando i punti conseguiti in fase di verifica, si possono raggiungere quattro livelli di certificazione: Base, Argento, Oro e Platino.

Da poco entrato a far parte della famiglia GBC, WELL Building Standard™ è la certificazione dedicata ad accertare la salubrità della struttura in ottica eco-friendly. Lo standard gestito dall’International Well Building Institute è stato ideato da Rick Fedrizzi, il padre della certificazione LEED, con l’intento di valutare la vivibilità degli spazi, certificandone la “biofilia”, ossia l’affinità con l’ambiente naturale. Il protocollo WELL verifica tramite WELL AP accreditati il livello di salute fisica e di benessere mentale apportato dalle caratteristiche strutturali agli abitanti dell’immobile. Al momento gli edifici maggiormente interessati da questa tipologia di certificazione sono quelli dedicati al lavoro: uffici e strutture del terziario vengono dunque valutate sulla base dell’esposizione alla luce, del confort interno, del ricambio di acqua e aria, dello spazio dedicato al fitness e all’innovazione.

ASACERT, in quanto organismo di verifica accreditato, è particolarmente attiva nel campo dell’edilizia sostenibile e dispone di un team di auditor esperti e con una lunga esperienza nel settore. I numerosi edifici certificati, da ultimo il Centro Direzionale Cavagnari di Cariparma che di recente ha ottenuto la certificazione LEED Platino, hanno contribuito ad accrescere competenze e expertise tecnica degli auditor che ad oggi sono in grado di prestare assistenza per il conseguimento di WELL, BREEAM e LEED.

Tra le tante incertezze e indecisioni che riguardano l’argomento Brexit in questo periodo si può dire che una certezza però c’è: gli inglesi amano acquistare il cibo italiano, quello originale prodotto in Italia. A preoccupare i produttori è però il futuro post-Brexit.

Il dato emerge da una analisi di Coldiretti sui dati Istat relativi al commercio estero che evidenzia come solo nel mese di gennaio 2019 gli inglesi abbiano acquistato prodotti alimentari provenienti dallo stivale per un valori di 243 milioni di euro, corrispondenti ad un incremento del 17.3 %.

A pochi giorni dalla data fatidica del 29 marzo, per i produttori italiani di beni alimentari la gioia per l’aumento delle esportazioni si mischia alla preoccupazione per un futuro in cui il commercio con il Regno Unito potrebbe essere pesantemente ostacolato per effetto dei dazi e dei ritardi doganali che scatterebbero con il nuovo status di Paese Terzo rispetto all’Unione Europea.

A beneficiare del nuovo assetto post-Brexit sarebbero invece i paesi extra-europei che vedrebbero crescere la loro quota di esportazioni non soggetta a tariffe.

“La mancanza di un accordo è lo scenario peggiore perché rischia di rallentare il flusso dell’export, ma a preoccupare è anche il rischio che con l’uscita dall’Unione Europea si affermi in Gran Bretagna una legislazione sfavorevole alle esportazioni agroalimentari italiane” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini. “Un esempio è l’etichetta nutrizionale a semaforo sugli alimenti che si sta diffondendo in gran parte dei supermercati inglesi e che – conclude Prandini – boccia ingiustamente quasi l’85% del Made in Italy a denominazione di origine (Dop)”

Senza accordo il problema riguarda anche la tutela dei marchi Dop e Igp che incidono per circa il 30% sul totale dell’export agroalimentare Made in Italy e che senza protezione europea rischiano di subire la concorrenza sleale dei prodotti di imitazione, nutrendo il fenomeno dell’Italian Sounding.

Attraverso il protocollo “ITA0039 | 100% Italian Taste Certification” ASACERT si occupa da tempo della tutela dei produttori attraverso i ristoranti che promuovono l’autenticità della tradizione culinaria italiana oltre i confini nazionali. Tra gli elementi della check-list analizzati dagli auditor di ASACERT, infatti, viene prestata particolare attenzione alla filiera produttiva delle materie prime utilizzate per la preparazione dei piatti.

Fonte: Coldiretti

Entrano in vigore le nuove tutele a favore degli acquirenti di immobili in costruzione introdotte con il Decreto Legislativo n. 14/2019 “Codice della crisi d’impresa” che modifica il D.Lgs 122/2005.

Il nuovo Decreto n. 14/2019, entrato in vigore lo scorso 15 marzo, presenta innovazioni importanti pensate al fine di migliorare le tutele a favore dell’acquirente e la qualità imprenditoriale, introducendo il concetto di garantibilità del costruttore. 

Per il costruttore le novità principali sono due:

  • l’obbligo di consegnare all’acquirente una fidejussione, che garantisca il rimborso di tutte le somme pagate o da pagare prima del trasferimento definitivo della proprietà, in caso di crisi dell’impresa di costruzione
  • l’obbligo di consegnare all’acquirente, al momento del trasferimento della proprietà, una polizza assicurativa di durata decennale (cd. decennale postuma) che garantisca il risarcimento dei danni materiali e diretti all’immobile, derivati dalla rovina totale o parziale o da gravi difetti di costruttivi dell’opera.

È stato inoltre introdotto l’obbligo di stipula del contratto preliminare con un atto pubblico o con un scrittura privata autenticata; in questa occasione il notaio è tenuto a verificare il rilascio della fidejussione e dell’assicurazione decennale postuma.

In caso di mancata consegna della polizza, il notaio non procederà a ricevere l’atto e l’acquirente può recedere dal contratto ottenendo dall’impresa di costruzione (o dalla banca che ha rilasciato la fidejussione) il rimborso di quanto già pagato al costruttore. 

ASACERT, Organismo d’ispezione accreditato, vanta un’esperienza pluriennale nel campo ispettivo ed è in grado di garantire il controllo tecnico di tutte le fasi di costruzione di un’opera, ai fini del rilascio della polizza decennale postuma, grazie ad un’elevata expertise tecnica, competenze verticali e strumentazioni all’avanguardia.

In occasione della Giornata mondiale del riciclo, ricorsa ieri 18 marzo, parliamo di economia circolare, dell’importanza delle certificazioni e del Regolamento UE 333/2011 – cosiddetto “End of Waste”

Il primo Rapporto di Sostenibilità realizzato da Assofond, l’associazione di Confindustria che rappresenta le fonderie italiane, evidenzia una situazione ben distante dall’immaginario comune della fonderia che inquina e produce un impatto negativo sull’ambiente.

“Il nostro settore – sottolinea il presidente di Assofond Roberto Ariotti – mette in pratica da sempre un meccanismo di economia circolare molto avanzato: è grazie alle fonderie e alla loro tecnologia, infatti, che buona parte dei materiali metallici giunti a “fine vita” viene riciclata e riutilizzata per realizzare nuovi prodotti”.

I numeri del Rapporto di Sostenibilità parlano chiaro:

  • 1000 – le fonderie presenti in Italia
  • 28.000 – le persone impiegate
  • 75% – la percentuale di materiali di recupero utilizzata in sostituzione della materia prima vergine
  • 95% – la percentuale di reimpiego degli scarti di produzione
  • 6 miliardi e mezzo di euro – il fatturato del settore, di cui il 64% destinato all’export
  • 10° – la posizione dell’Italia nel ranking mondiale della produzione di getti (prodotto finale del processo di fusione e colata)

Sempre nel Rapporto di Sostenibilità si evidenzia l’importanza delle certificazioni: l’86% delle imprese del settore ha un sistema di gestione della qualità certificato, con un progressivo incremento nell’implementazione di sistemi di gestione integrati, di maniera che gli obiettivi di qualità, attenzione all’ambiente e rispetto delle norme di salute e sicurezza dei lavoratori siano pienamente soddisfatti e in linea con le normative vigenti.

A seguito dell’emanazione del Regolamento UE 333/2011 – cosiddetto “End of Waste” (E.o.W.) – recante “i criteri che determinano quando alcuni tipi di rottami metallici cessano di essere considerati rifiuti ai sensi della direttiva 2008/98/CE” (in G.U.U.E. L 94/2 del 08/04/11), la Comunità Europea ha definito le regole per cui i rottami di ferro, acciaio e alluminio, inclusi i rottami di leghe di alluminio, potranno essere considerati “Non Rifiuti” ed attraverso la definizione di corrette procedure di riciclo e recupero, essere classificati come “Materia Prima Secondaria (MPS)” o “Nuovo Prodotto” in previsione di un loro riutilizzo.

Per poter generare prodotti (ex MPS) e non rifiuti, a partire dal 9 ottobre 2011, tutti gli impianti, operanti sia con autorizzazione ordinaria sia in procedura semplificata, dovranno essere conformi alle prescrizioni previste dal Regolamento:

  • l’adozione di un sistema di gestione della qualità che preveda il controllo di accettazione dei rifiuti utilizzati, il monitoraggio dei processi e delle tecniche di trattamento, il monitoraggio della qualità dei rottami metallici ottenuti e l’efficacia del monitoraggio delle radiazioni;
  • la redazione e l’utilizzo sistematico di una dichiarazione di conformità per i prodotti generati dal recupero di rifiuti (predisposta per ogni lotto di rottami e trasmessa dal produttore al detentore successivo);
  • la qualifica e formazione del personale preposto al controllo e alla valutazione delle caratteristiche dei rottami metallici, inclusa la sorveglianza radiometrica;
  • la richiesta del rilascio dell’Attestato di Conformità al Regolamento ad un Organismo preposto alla valutazione della conformità di cui al Regolamento (CE) n. 765/2008.

ASACERT, Organismo di certificazione accreditato, vanta un’esperienza pluriennale nel campo delle certificazioni e da anni opera al fianco delle aziende offrendo un servizio di certificazione riconosciuto, obiettivo e completo relativo ai Sistemi di Gestione della Qualità, dell’Ambiente e della Salute e Sicurezza sul Lavoro.

Inoltre ASACERT, in qualità di Organismo riconosciuto a norma del Regolamento (CE) n. 765/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 luglio 2008, è tra gli Organismi che possono rilasciare l’Attestazione che dichiara che il Sistema di Gestione della Qualità aziendale, predisposto ai sensi del Regolamento (UE) N. 333/2011, è conforme ai requisiti dello stesso.

 

Fonte: ASSOFOND_Rapporto_Sostenibilità_2017

 

In crescita continua l’export agroalimentare italiano che nonostante numerose difficoltà strutturali si conferma uno dei settori più attivi dell’economia nazionale. A preoccupare però sono ancora i numeri di Italian Sounding e contraffazione che nell’ultimo decennio hanno sfiorato i 100 miliardi.

Il Presidente di Federalimentare Ivano Vacondio ha di recente affermato che il settore dell’esportazione agroalimentare è cresciuto dell’81% negli ultimi 10 anni; tuttavia per riuscire a raggiungere la quota auspicata dei 50 miliardi di export dei prodotti alimentari servono nuovi accordi bilaterali con i maggiori partner commerciali della Penisola e soprattutto c’è bisogno di prese di posizione anche politiche a favore della produzione più autentica e contro il fenomeno dell’Italian Sounding e delle contraffazioni.

Ad oggi si calcola che il falso Made in Italy e la pirateria internazionale abbiano generato circa 100 miliardi di euro, con una crescita del 70% in 10 anni, a discapito del segmento dell’esportazione italiana ufficiale che a causa del fake italian continua a subire non soltanto un danno economico ingente, ma anche un pesante danno d’immagine dovuto alla commercializzazione di prodotti del tutto inadeguati rispetto agli standard produttivi.

Secondo alcune delle più importanti associazioni del settore food & beverage, tra le quali Federalimentare e Filiera Italia (realtà associativa nata sotto l’egida di Coldiretti), per sostenere la crescita economica dell’export agroalimentare servono misure immediate che permettano una più facile gestione degli scambi commerciali fra i diversi Paesi interessati. Una delle richieste più pressanti riguarda la facilitazione dell’accesso ai mercati internazionali che andrebbe semplificato in modo tale da permettere anche alle imprese più piccole di rispondere in modo esaustivo alla domanda di esportazione. Nonostante le numerose difficoltà con le quali il settore dell’export si trova a combattere, è chiaro che un progetto condiviso anche dalle autorità competenti che punti alla promozione del Made in Italy potrebbe rappresentare la risposta più adatta alla stagnazione interna del settore.

Complice anche la recente rivalutazione della dieta mediterranea – classificata al primo posto nel ranking Best Diet 2019 dallo U.S. News & World Report – l’attenzione per il mondo agroalimentare italiano è cresciuta ulteriormente. “All’estero, il nostro patrimonio enogastronomico è un’istituzione” ha detto Luigi Scordamaglia, Presidente del Centro Studi di Filiera Italia, focalizzando l’attenzione sull’importanza e il prestigio che la tradizione culinaria italiana detiene a livello internazionale e su come questoriconoscimento del “saper fare” possa rappresentare un vero e proprio volano per il brand enogastronomico italiano.

Secondo i dati raccolti da Filiera Italia, circa il 15% degli introiti derivanti dall’export del Made in Italy alimentare proviene dal settore della ristorazione, vera e propria punta di diamante per l’economia italiana all’estero. Per tutelare e sostenere gli esercenti che promuovono l’autenticità della tradizione culinaria del nostro Paese oltre i confini nazionali, ASACERT ha elaborato “ITA0039 | 100% Italian Taste Certification”, un protocollo specificamente pensato per salvaguardare non soltanto i consumatori – che grazie alla certificazione hanno la sicurezza di trovarsi in un ristorante italiano autentico – ma anche l’intera filiera produttiva. Tra gli elementi della check list analizzati dagli auditor di ASACERT, infatti, particolare rilievo viene dato alle materie prime utilizzate per la produzione dei piatti serviti e alla lista dei vini, ingredienti fondamentali per comporre il giudizio di autenticità che condurrà al conseguimento della certificazione.

Si realizza finalmente una storica convergenza, più volte auspicata anche da ASACERT: le associazioni che raggruppano banche e compagnie di assicurazione operanti in Italia, hanno firmato una dichiarazione congiunta in cui si impegnano a facilitare l’accesso al credito e alle coperture assicurative per gli interventi relativi all’efficienza energetica e sismica degli edifici.

L’ABI – Associazione Bancaria Italiana e l’ANIA – Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici hanno siglato nei giorni scorsi la “Dichiarazione per la valorizzazione degli immobili, al fine di migliorare l’efficienza energetica e ridurre gli impatti economici del rischio sismico”. L’iniziativa sintonizza il Paese con la strategia europea volta all’implementazione e allo sviluppo di un’economia verde e circolare, che abbia al proprio centro aspetti ambientali, sociali e di governance innovativi.

Per la prima volta, banche e assicurazioni sembrano andare nella direzione auspicata da tanti attori del mercato, ASACERT in primis, di “contribuire fattivamente – come precisano le due Associazioni nel testo della dichiarazione – in vista di un incremento della richiesta di rinnovamento degli immobili residenziali privati”.

Negli ultimi anni ASACERT si è più volte espressa, all’interno di consessi istituzionali e iniziative convegnistiche, a favore dello sviluppo di una sinergia tra mondo bancario, assicurativo e tecnico in grado di istituire un sistema premiante dei comportamenti virtuosi in tema di sostenibilità ambientale, efficientamento energetico, lotta agli sprechi e riqualificazione “green” degli edifici.

ASACERT è uno dei sei Organismi di Verifica Accreditati (OVA) da GBC Italia del Paese e rappresenta una delle realtà più dinamiche di questo mercato, avendo già all’attivo diversi progetti certificati con protocollo GBC HOME e facendosi promotore di diverse iniziative congiunte con GBC Italia. L’ultima in ordine di tempo, la partnership sull’evento “Innovative energy-environmental tools for sustainable energy governance in built cultural heritage” tenutosi a Ferrara lo scorso dicembre, durante il quale il Green Building Council, in collaborazione con UNESCO, ha presentato il protocollo GBC Historic Building, pensato per la tutela e la valorizzazione in ottica sostenibile del patrimonio storico-architettonico.

ASACERT ha sviluppato una vasta gamma di servizi specifici nel settore dell’efficientamento energetico e della sostenibilità ambientale; particolarmente rappresentative sono le esperienze maturate nell’ambito dei CAM (Criteri Ambientali Minimi), delle certificazioni energetiche e del protocollo LEED® – Leadership in Energy and Environmental Design Certification. Nel mese di febbraio, il Green Building Council ha nominato “progetto del mese” il Centro Direzionale Cavagnari – Green Life, Headquarters di Crédit-Agricole Cariparma, per il quale ASACERT ha condotto il duplice servizio di assistenza LEED® in fase di progettazione e costruzione e Commissioning di base.

Infine, ASACERT fornisce anche un servizio di accertamento tecnico per la verifica di immobili interessati da eventi sismici: tecnici altamente specializzati effettuano ispezioni in loco su edifici che hanno subito sollecitazioni sismiche e che si trovano in comuni terremotati. Sempre sul tema, ASACERT realizza inoltre verifiche tecniche preventive finalizzate alla valutazione del grado di rischio sismico esistente e alla mappatura del patrimonio architettonico.

Grandi cambiamenti in vista con l’avvicinarsi del 29 marzo 2019, data di uscita del Regno Unito dall’Europa; tuttavia, nel settore delle certificazioni restano invariati riconoscimento e validità dei certificati accreditati UKAS.

Ad un mese dalla data di uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea, sono ancora molti i dubbi che tormentano il panorama politico e legislativo internazionale in merito agli accordi che verranno auspicabilmente stipulati tra il Governo di Londra e l’Europa.

Per quanto riguarda il settore delle certificazioni, uno dei core business del gruppo ASACERT, le relazioni con il Regno Unito si basano essenzialmente sugli accreditamenti UKAS – United Kingdom Accreditation Service – che per valore e copertura risulta essere uno degli organismi di accreditamento più importanti del mondo.

Al momento UKAS risulta firmatario degli accordi di Mutuo Riconoscimento IAF MLA a livello mondiale (International Accreditation Forum) ed EA MLA a livello europeo (European Accreditation), ciò significa che tutte le certificazioni rilasciate dagli Enti facenti parte di tali circuiti sono mutualmente riconosciute. Un certificato emesso in Italia da un organismo di certificazione accreditato in qualsiasi Paese del mondo, il cui organismo di accreditamento faccia parte di IAF MLA o EA MLA, risulta quindi equivalente ad un certificato emesso in Italia da un organismo di certificazione accreditato da ACCREDIA (Organismo di Accreditamento Italiano). È ACCREDIA stesso a promuovere questo riconoscimento bilaterale, in quanto, come UKAS, firmatario degli accordi internazionali.

A prescindere dalle modalità di uscita del Regno Unito dall’Europa, non ci sarà alcun cambiamento per quanto riguarda le certificazioni accreditate UKAS in Italia e nel mondo, poiché l’interesse a mantenere una comune linea di condotta nel settore delle certificazioni risulta decisamente prevalente all’interno degli organismi interessati. A tal proposito, l’11 febbraio scorso lo European Accreditation ha pubblicato un comunicato in cui afferma aver modificato il proprio statuto per permettere ad UKAS di far parte del circuito europeo almeno per altri due anni, durante i quali saranno rivisti i criteri di associazione di EA, al fine di garantire la partecipazione dell’organismo di accreditamento UK anche negli anni successivi.

Il gruppo ASACERT, che da tempo è attivo a livello internazionale nel settore delle certificazioni ed è presente anche sul suolo britannico con il proprio Corporate Office ASACERT UK a Manchester, garantisce ai propri clienti la piena continuità dell’attività certificativa e il perdurare della validità dei certificati in essere secondo le modalità espresse dagli organismi di accreditamento internazionali.

ASACERT ha concluso con successo i servizi di ispezione del nuovo polo logistico di Torrazza, realizzato da Engineering 2K e destinato ad uno dei maggiori player dell’e-commerce mondiale.

La costruzione del grande magazzino di stoccaggio e smistamento in provincia di Torino, conclusasi ad agosto 2018, rientra in un più ampio progetto di potenziamento delle strutture presenti sul territorio del Nord Italia da parte dell’azienda leader nel settore delle vendite online. La recente struttura è suddivisa in due edifici principali, il magazzino e la palazzina uffici, e copre complessivamente un’area pari a 60.000mq.

Ad ASACERT – che aveva già condotto per il medesimo committente attività di alta sorveglianza sul polo logistico di Casirate, in provincia di Bergamo – è stato affidato il compito di eseguire controllo tecnico e controllo qualità anche sul magazzino situato lungo la Strada Provinciale 90 per Verolengo, in località Torrazza. Il servizio di ispezione – eseguito dal gruppo di lavoro costituito da tecnici ASACERT altamente specializzati con pluriennale esperienza – ha previsto la verifica puntuale degli elementi strutturali, dell’impermeabilizzazione e delle pavimentazioni e rivestimenti interni degli edifici.

Tutte le attività ispettive condotte sulla base della documentazione progettuale e sulle ispezioni campionarie in cantiere hanno prodotto esito positivo e hanno permesso ad ASACERT di accertare stabilità e resistenza meccanica degli elementi della struttura relativamente al rischio di rovina e di gravi difetti strutturali, impermeabilizzazione delle coperture degli edifici rispetto al rischio di mancata tenuta dell’acqua e solidità delle pavimentazioni e rivestimenti interni degli edifici relativamente al rischio di distacco o rottura.

Con la conclusione di questa importante commessa, ASACERT – in quanto ente di ispezione e certificazione oggettivo e imparziale – si conferma leader nelle attività di controllo e verifica nel settore dell’edilizia commerciale, industriale e residenziale, affermando inoltre l’esperienza e la professionalità del proprio team di collaboratori, competente e costantemente aggiornato.