Il Reporting di Sostenibilità è la pratica che consente di misurare, divulgare e rendere conto agli stakeholder interni ed esterni delle performance organizzative verso l’obiettivo dello sviluppo sostenibile. La validazione dei Reporting di Sostenibilità (o bilanci di Sostenibilità) consiste nella verifica della corrispondenza dei dati e delle informazioni riportati sul documento redatto dall’Organizzazione, con criteri definiti a livello nazionale o internazionale.

Un Report di sostenibilità presenta anche i valori e il modello di governance dell’Organizzazione e dimostra il legame tra la sua strategia e il suo impegno per un’economia globale sostenibile.

IL REPORT

Il Report di Sostenibilità non è solo un documento consuntivo che mostra i risultati raggiunti dall’azienda durante un dato anno di esercizio. È anche uno strumento che mette in relazione le performance economico-finanziarie con gli obiettivi dichiarati in ambito sociale e ambientale. Il suo obiettivo è quello di contribuire a misurare l’impatto sull’ambiente dell’attività dell’azienda, oltre che a rendicontare i risultati ottenuti. La direttiva numero 95 del 2014 (2014/95/UE), recepita alla fine del 2016 da parte del Parlamento e del Consiglio europeo, ha reso questo il bilancio obbligatorio.

Dal 1° gennaio 2024, la Corporate Sustainability Reporting Directive (“CSRD”) obbliga, a partire dalle società di maggiori dimensioni, non solo a pubblicare il Report (o bilancio) di sostenibilità, sulla base degli European Sustainability Reporting Standards (“ESRS”) – entrati in vigore il 25 dicembre 2023 – ma anche a rivedere la propria corporate governance, affinché sia allineata ai princìpi di sostenibilità espressi dalla normativa.  La CSRD rafforza, dunque, le norme di rendicontazione di sostenibilità societaria per gli aspetti ambientali, sociale e governance a favore della trasparenza informativa.

CHI DEVE PRESENTARE IL REPORTING DI SOSTENIBILITÀ

Nello specifico, le imprese elencate nel D.Lgs 39/2010 che, per visibilità e importanza economica, sono soggette a specifiche forme di revisione legale, ad es. le società quotate in borsa, le banche, le imprese di assicurazione, con un numero di dipendenti superiore a 500 e riportanti uno stato patrimoniale superiore a 20 milioni di euro o ricavi di almeno 40 milioni di euro, sono tenute a redigere la dichiarazione non finanziaria, soggetta a verifica da parte di un soggetto autorizzato ad effettuare la revisione legale del bilancio. Inoltre, il Decreto, prevede che anche le imprese non sottoposte all’obbligo come le PMI possano presentare una tale dichiarazione in forma volontaria e semplificata: le dichiarazioni delle imprese con meno di 250 dipendenti, a differenze delle altre, possono essere considerate in conformità con la normativa senza soggiacere alle disposizioni sui controlli. Impattando sull’Organizzazione aziendale, i significativi cambiamenti in materia di sostenibilità richiedono, inoltre, alle società di condurre sempre più frequenti e analitiche attività di risk assessment e gap analysis volte a garantire, tanto in ottica di compliance normativa quanto di efficientamento dei processi aziendali, un Modello 231 idoneo a prevenire il rischio di commissione di reati rilevanti ai sensi del decreto legislativo n. 231/2001 da parte dei propri direttori, managers, rappresentanti e dipendenti.

Di certo la CSRD ha reso obbligatoria la verifica delle informazioni riportate nel report da parte di soggetti indipendenti. La Direttiva prevede, infatti, che la revisione del report di sostenibilità venga effettuata da un accreditato «statutory auditor», prevedendo altresì un obbligo di rendicontazione secondo standard definiti dall’Unione Europea, gli ESRS. Ciò al fine di armonizzare la rendicontazione di sostenibilità in Europa e, di riflesso, assicurare la comparabilità delle informazioni comunicate dalle varie imprese.

Le PMI Italiane spesso ritengono che la sostenibilità sia parte integrante del proprio business. Ciò nonostante, le questioni di sostenibilità non sono ancora integrate completamente nella governance e nella strategia aziendale, evidenziando così la necessità di intervenire per colmare le lacune.

PERCHÈ ASACERT

ASACERT, in qualità di Ente accreditato, attraverso il nuovo servizio di validazione del processo di reporting di sostenibilità, è in grado di supportare un’Organizzazione nell’identificazione dei propri impatti significativi per l’economia, l’ambiente e la società, secondo standard globalmente riconosciuti.

Celebrata ogni anno il 22 marzo, la Giornata Mondiale dell’Acqua. Il World Water Day è la ricorrenza istituita nel 1992, a seguito della Conferenza delle Nazioni Unite sull’ambiente e lo sviluppo.

Il tema di quest’anno, è “Water for Peace” e l’intento è quello di collegare l’importanza dell’acqua alla prosperità e alla stabilità internazionale, sottolineando il ruolo cruciale dell’acqua nella promozione della pace tra le nazioni.

NEL MONDO

Attualmente, 785 milioni di individui non hanno accesso all’acqua potabile, mentre 2 miliardi di persone vivono senza servizi igienici di base. Lo sfruttamento eccessivo delle risorse idriche da parte dell’umanità potrebbe generare una crisi di proporzioni catastrofiche: è previsto che, entro il 2050, il 51% della popolazione mondiale e il 46% del PIL globale saranno esposti a gravi rischi legati alla disponibilità d’acqua.

IN ITALIA

L’83% del territorio italiano è attraversato da corsi d’acqua. Ciononostante, in Italia, la perdita di acqua rivela livelli significativamente elevati, con una media del 42% del volume totale di acqua immessa nella rete idrica, corrispondente a 3,4 miliardi di metri cubi di acqua ogni anno. La principale problematica riguarda un sistema infrastrutturale obsoleto, progettato secondo le esigenze degli anni Cinquanta. In altre parole, in Italia vengono sprecati quotidianamente 157 litri per abitante, pari al fabbisogno idrico di circa 43 milioni di persone, con importanti differenze nella qualità dei servizi erogati (il cosiddetto water service divide) tra il Sud e Nord del Paese. Per far fronte a tali criticità, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha stanziato 3,95 miliardi di euro con misure che mirano a migliorare l’efficienza dell’infrastruttura idrica.

ACQUA E CLIMA

Acqua e clima hanno un legame inscindibile: l’innalzamento delle temperature è causa di alterazioni nelle riserve idriche. L’incremento delle temperature, porta ad una conseguente scarsità d’acqua, favorendo tra le altre cose anche la proliferazione di alghe e batteri nocivi.

Nella pianificazione futura il riciclo o il riutilizzo dell’acqua emerge come valida alternativa alle risorse idriche convenzionali, a condizione che il trattamento e l’utilizzo siano sicuri. L’Italia, insieme ad altri Paesi mediterranei è tra le aree più colpite dalla carenza idrica a causa dei cambiamenti climatici, per cui si potranno osservare riduzioni di disponibilità idrica fino al 25% in alcune regioni. Questi deficit non potranno non avere un impatto anche sulla produzione industriale e sull’agricoltura.

SOSTENIBILITÀ E IMPATTO AMBIENTALE

Nell’immediato si dovranno elaborare strategie per adattarsi a un futuro in cui la richiesta idrica continuerà ad aumentare, mentre la sua disponibilità diminuirà progressivamente. Questo avrà conseguenze estese sull’economia e impatterà su aspetti cruciali come igiene, sicurezza alimentare, energia e lo sviluppo delle sempre più estese aree urbane. La gestione sostenibile delle risorse idriche è pertanto diventata una priorità, attorno alla quale si sono concentrati gli sforzi delle politiche e delle comunità scientifiche internazionali. In questo contesto, diventa fondamentale seguire il ciclo naturale dell’acqua, considerando la posizione geografica di ogni paese, il rilievo, il regime e la distribuzione delle precipitazioni e gli impatti del cambiamento climatico.

ASACERT PER IL WWD 2024

ASACERT svolge attività a favore dell’utilizzo consapevole delle risorse ambientali e, ad oggi, conta una serie di interventi per l’ottimizzazione delle risorse idriche, come: la Validazione del Progetto definitivo per i lavori di ammodernamento e implementazione funzionale per l’impianto di potabilizzazione del Po a Torino, portandolo ad una resa di acqua potabile fino a 2.500 litri al secondo. ASACERT ha svolto anche i servizi di stima e valutazione per Acque del Chiampo e per il Consorzio di Bonifica della Media Pianura Bergamasca, gestori di servizi e impianti idrici situati nel Nord Italia. E ancora le Verifiche di Controllo Tecnico per il recupero funzionale del Torrente Bisagno, riqualificate e integrate con centrali idroelettriche. Un ambizioso progetto di ingegneria e architettura fluviale per la salvaguardia di un patrimonio storico-culturale che sposa le più moderne tecniche di produzione energetica sostenibile.

La Giornata Mondiale dell’Acqua rappresenta per ASACERT l’occasione per ricordare l’importanza dell’azione tempestiva e collettiva a sostegno della riduzione degli sprechi e dell’assunzione di comportamenti responsabili, in primis da parte delle imprese il cui operato ha un impatto sulle comunità e sul benessere delle persone.

CAMBIAMENTI CLIMATICI INCLUSI NEGLI OBIETTIVI DELLE ORGANIZZAZIONI.

Tutti gli standard dei sistemi di gestione ISO saranno oggetto di modifiche: alle organizzazioni certificate sarà richiesto di “considerare gli effetti del cambiamento climatico” sulla capacità di raggiungere i risultati previsti dal loro sistema di gestione.

Il 23 febbraio scorso, ISO (International Organization for Standardization) e IAF (International Accreditation Forum) hanno pubblicato un comunicato congiunto (IAF/ISO Joint Communiqué on the addition of Climate Change considerations to Management Systems Standards) per sottolineare l’imminente pubblicazione di Climate Action Amendments alle norme ISO sui sistemi di gestione nuove ed esistenti.

I cambiamenti climatici, insieme ad altre questioni, devono essere determinati come rilevanti o meno e, in tal caso, considerati nell’ambito di una valutazione del rischio, all’interno del campo di applicazione degli standard dei sistemi di gestione.

La risoluzione ISO porterà a due nuove indicazioni che verranno aggiunte a una serie di norme esistenti sui sistemi di gestione e che saranno incluse in tutte le nuove norme in fase di sviluppo/revisione:

  1. L’organizzazione deve stabilire se il cambiamento climatico è una questione rilevante
  2. Le parti interessate possono avere esigenze legate al cambiamento climatico

 

L’intento è quello di garantire che le questioni relative al cambiamento climatico siano considerate dall’organizzazione nel contesto dell’efficacia del sistema di gestione e che sia un fattore esterno abbastanza importante per la nostra comunità da richiedere alle organizzazioni di considerarlo ora. Gli organismi di certificazione dovranno assicurarsi che le organizzazioni certificate abbiano preso in considerazione i cambiamenti climatici e, se ritenuti rilevanti, dovranno essere inclusi negli obiettivi e nelle attività di mitigazione.

Gli organismi di certificazione non dovranno emettere nuovi certificati o revisioni per questo cambiamento, ma solleveranno rilievi di non conformità qualora le organizzazioni non saranno in grado di dimostrare che il cambiamento climatico è stato preso in considerazione insieme ad altri aspetti delle due clausole indicate nel comunicato.

Le imprese sono rimaste per anni intrappolate entro un’interpretazione miope dell’approccio di creazione di valore, in cui ha avuto posto l’attenzione alla massimizzazione dei risultati finanziari di breve termine, sottovalutando altri aspetti come la sensibilità ai temi della sostenibilità. Oggi, anche in seguito alle crescenti preoccupazioni sul tema del cambiamento climatico, le legislazioni sia sul piano internazionale, che dei singoli Paesi, rispecchiano questa consapevolezza. Anche le organizzazioni di ogni settore e dimensione sono, dunque, sollecitate a mettere in pratica un modello manageriale in cui siano in grado di gestire, misurare e comunicare le loro policy sulla sostenibilità e valutarne tutti gli elementi che la compongono.

Diffondere la cultura della sostenibilità ambientale e del risparmio delle risorse. È questo lo scopo della Giornata Nazionale del Risparmio Energetico e degli Stili di Vita Sostenibili, che si celebra, oggi, 16 febbraio ed istituita con La Legge n. 34 del 27 aprile 2022.

I temi ambientali ed energetici sono ancora lontani da una vera ed incisiva svolta per la salvaguardia della vita sul pianeta. Tuttavia, grandi passi avanti sono stati fatti: la difesa dell’ambiente è entrata nella Costituzione della Repubblica, l’Unione Europea si è imposta -non senza polemiche- precisi obiettivi di riconversione energetica. Gli scienziati dell’IPCC (gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico) hanno vinto il Nobel per la Pace e in generale l’attenzione agli ecosistemi e alle loro risorse è oggi più presente rispetto anche solo a 2 anni fa. La transizione ecologica poteva sembrare un progetto utopico, ma nel 2023 è comparsa per la prima volta anche nell’accordo finale della Conferenza delle Parti (COP28) delle Nazioni Unite.

Una delle conseguenze dell’utilizzo non avveduto e responsabile dell’energia sulla società, oltre che sul pianeta, è la povertà energetica. Un problema che colpisce milioni di persone in tutto il mondo e nel nostro Paese coinvolge 4 milioni di famiglie italiane, oltre 9 milioni di persone. Secondo l’EU, quest’anno il consumo globale di energia dovrebbe aumentare dell’1,8%. L’Italia è uno dei Paesi con la maggiore dipendenza energetica dall’estero. Per aumentare l’autonomia energetica del Paese, si sta cercando di sostituire i consumi da fonti fossili con le rinnovabili, riducendo il fabbisogno complessivo di energia grazie a misure di efficienza energetica.

Nel 2024 è cambiato il mercato energetico italiano: con il Decreto CER sono previsti incentivi per 5,7 miliardi finanziati dal PNRR destinati ai territori, oltre ad un contributo a fondo perduto fino al 40% del costo sostenuto, per i Comuni sopra i 5mila abitanti. Il decreto stimola la nascita e lo sviluppo delle Comunità energetiche rinnovabili e dell’autoconsumo diffuso in Italia. Indirizzi politici e pratiche per la razionalizzazione degli sprechi anche attraverso un’opera di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, sono elementi centrali dell’approccio al tema, anche per aiutare le fasce più vulnerabili della società.

ASACERT fa del risparmio energetico una pratica quotidiana attraverso l’utilizzo di tecnologie e policy che mirano ad abbattere il quantitativo di energia impiegata quotidianamente. Offre un ventaglio di servizi rivolti al mercato che riguardano l’analisi e la certificazione del proprio impatto energetico, sviluppato nel corso delle attività di ogni organizzazione. Dagli audit energetici, all’attestato di Prestazione Energetica A.P.E., molti sono i servizi che evidenziano un approccio responsabile rispetto alla sostenibilità.

ASACERT lavora affinché “Giornata Nazionale del Risparmio Energetico e degli Stili di Vita Sostenibili” sia tutti i giorni.

ASACERT, ente di ispezione, certificazione, valutazione e formazione, con numerosi accreditamenti in Italia e all’estero e una solida esperienza ventennale nel campo della sostenibilità, annuncia l’ingresso di Claudia Scarcella nel ruolo strategico di Head of Sustainability.

Con una laurea in Business Management presso l’Università della California San Diego e una vasta esperienza internazionale in settori diversificati, Claudia Scarcella, arricchisce il team di ASACERT con competenze preziose su un tema cruciale come la sostenibilità, avvalendosi anche di una profonda conoscenza del settore immobiliare.

Nei suoi trent’anni di esperienza nel campo del Real Estate, la manager si è distinta per la gestione operativa e strategica di grandi patrimoni immobiliari, dirigendo team internazionali e guidando numerosi progetti di riorganizzazione e ottimizzazione dei processi di acquisto, erogazione e gestione strategica dei servizi e dei patrimoni immobiliari nel mercato italiano ed europeo.

Prima di unirsi ad ASACERT, Claudia ha ricoperto ruoli di rilievo come Country Manager di RICS Italia – the Royal Institution of Chartered Surveyors – e di Deepki Italia, concentrandosi sugli impatti climatici del costruito, sui temi ESG (Environmental, Social, and Governance), sulla sostenibilità dei patrimoni immobiliari e sulla rigenerazione urbana. Claudia è una Chartered Surveyor RICS e membro di AREL – Associazione Real Estate Ladies.

Sono onorata ed entusiasta di assumere il ruolo di Head of Sustainability in ASACERT, un’organizzazione impegnata a promuovere pratiche sostenibili come forma mentis quotidiana, prima ancora che strumento di business. Condivido pienamente la visione di ASACERT. – Il commento della manager- Ho sviluppato nel corso della mia esperienza professionale una visione olistica di tutti i temi riguardanti l’ambiente costruito e naturale, ma sempre in relazione alla sostenibilità sociale. “Connecting the dots” è una frase che mi rappresenta molto: intendo collegare le persone, i talenti e le competenze per generare innovazione sociale  e progetti per un bene comune. È per questo che sono determinata ad apportare il mio miglior contributo in ASACERT, per guidare il gruppo verso un futuro sempre più sostenibile e responsabile, per un impatto positivo sul nostro pianeta e sulle comunità. ”

Claudia Scarcella guiderà l’implementazione di strategie innovative e trasversali per promuovere pratiche sostenibili nel settore delle costruzioni e in tutti gli ambiti interessati dalle attività dell’Ente.

Con Claudia Scarcella come nostro nuovo Head of Sustainability, ASACERT rafforza il suo impegno per un futuro più sostenibile. – Il commento di Fabrizio Capaccioli AD di ASACERT –  L’esperienza internazionale di Claudia porta con sé vaste competenze in settori diversificati, perfettamente in linea con il respiro worldwide di ASACERT. La sua conoscenza del settore immobiliare sarà un asset fondamentale per guidare le nostre strategie di sostenibilità. Ha dimostrato, nelle sue vite lavorative precedenti, capacità di leadership e gestionale, caratteristiche che saranno preziose anche per ASACERT. L’ingresso di Claudia, ne sono certo, darà un ulteriore impulso verso l’innovazione e la crescita, portandoci a nuovi livelli di eccellenza. Non da ultimo, – Conclude Capaccioli- si aggiunge un’altra professionista alla nutrita schiera di leader al femminile di ASACERT, consolidando la convinta politica del nostro gruppo nei confronti della parità di genere, fuori da ogni stereotipo.”

 

 

 

Il Dispositivo per la ripresa e la resilienza (Regolamento UE 2021/241) stabilisce che tutte le misure finanziate dai PNRR debbano soddisfare il principio di DNSH (Do No Significant Harm). Questo principio si basa su quanto specificato nella “Tassonomia per la finanza sostenibile” (Regolamento UE 2020/852) che individua i sei obiettivi ambientali da preservare:

 

  1. mitigazione dei cambiamenti climatici;
  2. adattamento ai cambiamenti climatici;
  3. uso sostenibile e protezione delle risorse idriche e marine;
  4. transizione verso l’economia circolare, con riferimento anche a riduzione e riciclo dei rifiuti;
  5. prevenzione e riduzione dell’inquinamento dell’aria, dell’acqua o del suolo;
  6. protezione e ripristino della biodiversità e della salute degli eco-sistemi.

 

Adottare la Certificazione DNSH contribuisce ad un’azione consapevole e mirata verso la conformità dei processi aziendali con le normative vigenti e relative al sistema di tassonomia contenuto nei regolamenti UE; si traduce in azioni a impatto minimo sull’ambiente e, dunque, rispettose della biodiversità e, non da ultimo, consente alle organizzazioni di accedere ai fondi del PNRR. È onere del soggetto/azienda che beneficia dei fondi dimostrare il rispetto dei princìpi DNSH. I bandi PNRR prevedono che tali requisiti siano dimostrati concretamente in fase di inoltro delle domande di finanziamento. Le amministrazioni sono chiamate a garantire concretamente che ogni misura adottata, non arrechi un danno significativo agli obiettivi ambientali, indirizzando gli interventi finanziati e lo sviluppo delle riforme verso le ipotesi di conformità o sostenibilità ai fini di preservare l’ambiente. La rendicontazione societaria di conformità ai principi DNSH diventa così uno strumento di monitoraggio per misurare consapevolmente l’impatto sull’ambiente. Ecco perché i servizi di certificazione e validazione svolti da organismi di parte terza, come ASACERT, forniscono valore aggiunto alle imprese, garantendo un più facile accesso ai finanziamenti del PNRR, ma anche un incremento del vantaggio competitivo.

Grazie all’esperienza pluriennale nell’ambio della sostenibilità, ASACERT si occupa con credibilità riconosciuta dal mercato e terzietà dell’analisi, della verifica e validazione della coerenza degli interventi e dei progetti con i princìpi definiti dal DNSH, rilasciando ai soggetti richiedenti – una volta verificate le condizioni – un’evidenza di attestata compatibilità.

Si è conclusa a Berlino, l’Assemblea generale del Concrete Sustainability Council. Il CSC è un sistema globale di certificazione per il calcestruzzo proveniente da fonti responsabili, progettato per aiutare le aziende ad ottenere informazioni sul livello a cui le aziende di calcestruzzo, cemento e aggregati operano dal punto di vista ambientale, sociale ed economico. La certificazione include l’intera catena di fornitura del calcestruzzo: produttori di cemento, fornitori di aggregati e produttori di calcestruzzo.

L’incontro ha visto ASACERT, insieme alla community di partner dell’industria del calcestruzzo europei, statunitensi, sudamericani e asiatici, partecipare alla tavola rotonda per dialogare sui temi della sostenibilità, con l’intento di sviluppare un’influenza mondiale nel settore. Temi centrali dell’assemblea sono stati i progressi della certificazione, ma anche le sfide e gli obiettivi per l’anno a venire, tra cui anche il Manuale Tecnico CSC versione 3.0, con le principali modifiche e i miglioramenti apportati.

L’incontro è stato seguito dalla tavola rotonda degli organismi di certificazione e dalla riunione degli operatori di sistema regionali. ASACERT, uno dei due enti abilitati al rilascio della certificazione in Italia, era presente all’assemblea, con il Direttore Tecnico dell’Ente, Ing. Roberto Mandelli. “Durante la riunione, è emerso chiaramente l’importante ruolo che ASACERT, in qualità di Ente di Certificazione, ha nella promozione delle pratiche sostenibili all’interno di questa filiera nel nostro Paese. -il commento del Direttore Tecnico- La sostenibilità ambientale, sociale ed economica è diventata una priorità e una sfida che richiede il nostro impegno continuo”.

 

 

Si è svolta sabato sera a Milano, presso la Fonderia Napoleonica, la serata dal titolo “Una miniera di valori”, il terzo appuntamento dedicato ad arte e cultura, nel capoluogo lombardo, con una emozionante esibizione del Coro dei Minatori di Santa Fiora che, insieme a Francesco Tricarico, Michele Fazio, Dagmar Segbers e Marco Brioschi, hanno rievocato le vicende del distretto minerario della Maremma – Toscana, spesso dimenticate, chiuso definitivamente da 40 anni, ma che ha segnato profondamente le sorti delle famiglie di quell’area per generazioni contribuendo in maniera sostanziale alla crescita economica italiana.

Una miniera di Valori” è un racconto popolare di lavoro, migrazione e riscatto dei minatori di quel distretto minerario che, dopo la chiusura e la vendita della Montecatini, sono stati obbligati a cambiar vita migrando, per cercare fortuna altrove. “Molti di loro -tra cui anche mio nonno- hanno lasciato la Maremma per raggiungere Milano, contribuendo, non senza sacrifici, a fare della città meneghina la locomotiva del nostro Paese”. Il commento di Fabrizio Capaccioli, Amministratore delegato di ASACERT ed ideatore dello spettacolo.

Dopo il successo del debutto al Teatro Filodrammatici e la seconda performance al Teatro della Casa della Memoria, il terzo attesissimo incontro, in cui passato e futuro si sono intrecciati a partire dai canti del Coro, davanti ad una platea di oltre 200 persone.

 

Una tavola rotonda ha preceduto l’evento: “Quanto pesa la sostenibilità in termini etici e di equità sociale ed economica?” Un video reportage all’inizio della serata ha acceso i riflettori sullo sfruttamento di minori nelle miniere di coltan in Congo. Le cosiddette “terre rare” sono componenti fondamentali dei dispositivi tecnologici che utilizziamo tutti i giorni: telefoni cellulari, telecamere, computer. Una transizione tecnologica e sostenibile che pesa gravemente sulla vita di tante popolazioni, lontane da noi geograficamente e che pagano a caro prezzo il conto della nostra digitalizzazione. Questo ed altri temi sono stati oggetto dell’incontro moderato da Sara Monaci, Giornalista de Il Sole 24 ORE. Sono intervenuti esponenti istituzionali e del mondo dell’impresa:

 

L’evento è stato organizzato dal Rotary Club Passport Innovation, con il supporto di Milano Sostenibile -format di incontri di ASACERT dedicato alla sostenibilità- ed in collaborazione con il Comune di Milano e Cofoundry.

Ph.Credit: Paolo Liaci

Grazie alla propria divisione di ingegneria assicurativa, ASACERT ha effettuato il servizio di valutazione e stima ai fini assicurativi, Risk Assessment e Fair Market Value per Matrìca, una realtà innovativa che ha reso il settore chimico più sostenibile e competitivo, avviando un percorso virtuoso che guarda con rispetto all’ambiente e fiducia al futuro. Matrica, è una piattaforma integrata di chimica da fonti rinnovabili e nasce dalla joint venture tra Versalis (Eni) – azienda specializzata nella produzione e commercializzazione di prodotti petrolchimici – e Novamont – leader nel mercato delle bioplastiche.

 

Ricerca e Innovazione preservando le risorse del pianeta

Matrìca si è distinta sin dall’inizio per il suo approccio innovativo, che può essere di estremo interesse in numerosi settori applicativi finali: dalla “commodity” glicerina, all’acido pelargonico come diserbante naturale, fino ad arrivare al mondo della cosmesi e dei lubrificanti per motori, con i suoi impianti di esterificazione – Ci racconta Filippo Torti, Responsabile Pianificazione e Controllo di Gestione Green Chemistry e Oilfield Chemicals – Le strategie adottate per superare le difficoltà del settore chimico ed affermarsi come player innovativo sono state quelle di puntare sulla ricerca, per sviluppare prodotti che potessero soddisfare i settori a più alto valore aggiunto talvolta in partenrship con i clienti finali stessi, affiancando questi prodotti innovativi (gli esteri) ai monomeri già utilizzati negli shopper biodegradabili (acido azelaico) o come diserbante naturale (acido pelargonico)”.

 

Evoluzione del settore e opportunità nei prossimi anni.

La strada che porta ad una evoluzione del settore chimico (da fonti fossili a fonti rinnovabili) è già stata intrapresa con diverse iniziative che hanno ad oggi superato la prima fase di studio e messa in pratica con impianti pilota di tecnologie prime al mondo, che daranno i loro frutti nel medio / breve periodo. –Prosegue Torti- La riconversione del sito di Porto Torres è lì a dimostrarlo, la strada è tracciata ed ora si tratta di perseguire gli obiettivi fissati negli anni precedenti e da raggiungere in tempi breviLe opportunità che potranno emergere – conclude il dirigente – saranno, oltre a quelle già note da finalizzare, anche quelle che le sinergie tra le diverse tecnologie innovative potranno generare”.

 

ASACERT per Matrìca

Il servizio di valutazione che ASACERT ha svolto per Matrìca, proprio nello stabilimento di Porto Torres, ha coinvolto l’analisi delle vulnerabilità e delle minacce, la stima della probabilità di accadimento di eventi dannosi e la definizione di strategie per mitigare tali rischi. In generale, tutti questi processi, non aiutano solo a gestire i rischi in modo proattivo e a prendere decisioni di business basate su dati concreti, ma migliorano la comprensione del valore reale dell’azienda.

I prodotti Matrìca nascono da fonti rinnovabili grazie ad una innovativa tecnologia a basso impatto ambientale.

La legislazione, i protocolli, le norme tecniche svolgono una mera funzione regolatoria oppure riteniamo possano anche sostenere il cambiamento, supportare l’innovazione ben oltre le performance e gli standard?

Questo il tema che ASACERT ha approfondito stamane nel contesto dell’incontro al Salone: “La casa ideale? Sostenibile, efficiente, confortevole”, che ha visto la partecipazione di un ampio e qualificato parterre di relatori:

 

Donatella Bollani, Responsabile servizi per la Sostenibilità di Asacert
Marco Bianchet, Group Quality & Sustainability Director Nice
Nadia Boschi, Head of Sustainability Italy and Continental Europe Lendlease
Giuseppe Rinaldi, CEO Isolkappa
Simone Tripepi, Responsabile Business to Consumer Enel X Global Retail

Coordinatore:
Marco Caffi: Direttore Generale Green Building Council Italia

 

La presenza pervasiva della dimensione digitale e adempimenti sempre più stringenti in materia ambientale stanno cambiando significativamente i luoghi della nostra quotidianità – afferma Donatella Bollani, Responsabile servizi per la Sostenibilità di ASACERT – è quindi necessario sperimentare nuovi format spaziali e nuovi servizi che ci consentano di definire una altrettanto nuova dimensione dello “stare bene”, accolta e tutelata anche dai riferimenti di norma”.

In occasione dell’evento è stato presentato il progetto “Green Human Hub“, un progetto Human-Centered Designed, concepito nel cuore del quartier generale dell’organizzazione. Uno spazio comune, risultato da un percorso di ricerca e innovazione, incentrato sull’economia circolare grazie al quale ASACERT è stata premiata da GBC Italia come eccellenza in “Leadership d’impresa in sostenibilità”. Una dimensione semplice, funzionale, flessibile, tecnologica e soprattutto disegnata e pensata per le persone e con le persone in armonia con l’ambiente.