Domani Conte incontra Regioni, enti locali, Ance, Confindustria e Cna Pressing di Salvini sul decreto, possibile varo in Consiglio martedì
Un articolato del decreto sblocca cantieri non c’è ancora. Circola per ora soltanto una scheda molto corposa di oltre trenta pagine con gli interventi su cui ragionare, suddivisa in due parti. La prima riguarda le modifiche al Dl 50/2016, il Codice dei contratti pubblici. La seconda elenca le misure più direttamente operative per centrare l’obiettivo di sbloccare i cantieri, inclusa la nomina di commissari straordinari ad hoc, come quello per la viabilità in Sicilia citato due giorni fa dal ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli. «In via di definizione gli ultimi dettagli», sottolinea in serata il premier Giuseppe Conte. «Venerdì avrò incontri importanti con Regioni, enti locali, parti sociali e l’Ance. Fondamentale e necessaria la sinergia tra i diversi attori in campo. Siamo determinati a fare presto e bene».
La promessa resta quella di portare il decreto in Consiglio dei ministri la prossima settimana, forse martedì. A lavorarci sono Palazzo Chigi, il ministero dello Sviluppo economico guidato da Luigi Di Maio e il dicastero di Toninelli (che ieri ha incontrato a Palazzo Madama i parlamentari competenti). È probabile un successivo intervento della Giustizia, con Alfonso Bonafede, che sarà chiamato a dire la sua sulla revisione della disciplina anticorruzione e sul tema delle responsabilità giuridiche, per garantire maggiore tutela, sotto il profilo del danno erariale, per i dirigenti della Pa che firmano gli atti di gara. Ma su questo punto, per ora, non c’è nulla
di concreto nero su bianco.
È invece esplicitato lo scopo di semplificare gli atti amministrativi, a partire dagli oneri informativi per la Pa.
C’è la proposta di “alleggerire” gli appalti sotto soglia dal rispetto dei criteri di sostenibilità ambientale ed energetica. C’è la volontà, nell’ambito del coordinamento tra le norme sui subappalti e il Codice antimafia, di prevedere che i termini di esclusione dalla procedura decorrano dalle sentenze irrevocabili o dall’accertamento amministrativo. C’è l’idea di introdurre norme transitorie per coordinare la disciplina previgente e le novità sugli appalti previste dalla manovra (affidamento diretto fino a 150mila euro e procedura negoziata fino a 350mila euro). Oltre a schemi per il contenimento dei massimi ribassi e per rivedere le norme sulle offerte anomale.
La griglia sarà illustrata domattina da Conte, con Di Maio e Toninelli, agli annunciati tavoli sul decreto: si comincerà da Regioni, Province e Comuni, poi sarà la volta di Confindustria, Ance e Cna. E potrebbero aggiungersi subito i sindacati confederali. È la scommessa politica dei Cinque Stelle, bisognosi di recuperare l’asse con il mondo produttivo per far dimenticare in fretta la vicenda Tav e scrollarsi di dosso l’etichetta dei “signor No” che vogliono bloccare il Paese. Una partita particolarmente cara anche a Conte, deciso a far marciare la macchina degli investimenti ( messa in moto con InvestItalia, Strategia Italia e piano anti-dissesto idrogeologico da 11 miliardi), che si completerà con la centrale di progettazione di beni ed edifici pubblici.
Sui cantieri, «dossier complesso che richiede la massima attenzione», il premier non vuole però sbagliare mosse. Pure se il pressing della Lega non si placa. «Non convoco io il Consiglio dei ministri, ma basta che si faccia in fretta», ribadisce il vicepremier leghista Matteo Salvini, che ha incontrato il premier per un caffè a margine delle celebrazioni per il 500° anniversario della morte di Leonardo da Vinci. A chi paventa rischi di corruzione, Salvini replica che «nel nome della responsablità, bisogna fidarsi. Più lenta va un’opera pubblica, più è facile che si infili qualche malintenzionato. Le norme rigide a volte aiutano i furbetti».
Sul piede di guerra le opposizioni. La capogruppo di Fi al Senato, Anna Maria Bernini, attacca il «decreto nel limbo»: «Il risultato rischia di essere lo stesso della Tav: il trionfo della politica del rinvio». E il governatore Pd del Piemonte, Sergio Chiamparino, avverte: «Per sbloccare i cantieri bisogna innanzitutto non bloccare quelli che già ci sono».
Fonte: Il Sole 24 Ore
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