13 Dicembre 2018

Appalti, resta una mini-norma Ance: non basta, ora semplificare

Protocollo fra Confindustria, Regioni, Agid e Itaca per favorire appalti innovativi

Lungo «tira e molla» sulla riforma degli appalti. Alla fine il Consiglio dei ministri ha deciso di tenere nel decreto legge semplificazioni solo una norma sul subappalto (articolo 80 del codice), tralciando (come anticipato ieri dal Sole 24 Ore) le due norme più pesanti sul taglia-gare e sul ritorno in grande scala del massimo ribasso.
La presenza della norma sul subappalto è tuttavia fondamentale perché consente di inserire nel corso della conversione parlamentare altre disposizioni di riforma del codice appalti. Una norma ponte per far entrare altri pezzi della riforma su cui attualmente non c’è accordo all’interno della maggioranza fra Lega e M5S, né fra il governo e altre istituzioni. Non è un mistero infatti che la norma che, innalzando da uno a 2,5 milioni la soglia per affidare lavori senza gara formale, avrebbe potuto spazzare via il 90% delle gare di appalto di lavori, non piaceva né al presidente dell’Autorità anticorruzione, Raffaele Cantone, né al Quirinale. A questa norma si è opposto il vicepremier Di Maio.

Duro il commento dell’Ance, quando, a metà giornata, sembrava che non entrasse nessuna norma nel Dl. «Se sarà confermato l’impianto finora emerso – ha detto il presidente Gabriele Buia – significherà che il governo ha deciso di non adottare alcuna misura efficace per rilanciare l’economia a cominciare dallo snellimento delle procedure di spesa necessarie per sbloccare le opere pubbliche».
Ma sugli appalti si gioca anche una partita per l’innovazione che ieri hanno sottolineato Confindustria, Agid, Itaca e Conferenza delle Regioni firmando un protocollo sugli appalti innovativi . Gli acquisti effettuati dalla Pa possono diventare strumento di politica industriale per la loro influenza su mercato, filiere produttive e qualità dell’occupazione. «Per portare avanti una strategia di politica industriale a 360° – dice Giulio Pedrollo, vicepresidente di Confindustria per la politica industriale – è necessario uno sforzo congiunto di innovazione da parte di imprese e Pa per attuare una politica integrata e di sistema. Innovare è non solo una grande opportunità, ma una necessità irrinunciabile per stare sul mercato». Stefan Pan, vicepresidente di Confindustria per le politiche regionali e la coesione territoriale, ha insistito sulla sinergia pubblico-privato.
«Con questa intesa – dice – si intende promuovere la “cultura” della corretta conoscenza e utilizzo degli appalti innovativi verso un sistema di appalti pubblici efficace, trasparente, digitale e intelligente. Per guidare il cambiamento sono però necessari un forte indirizzo di governo, visione strategica e un elevato livello di qualificazione della Pa».

Fonte: Il Sole 24 Ore