21 Dicembre 2018

Appalti diretti, il pericolo di infiltrazioni

Potrebbero scendere in piazza a manifestare i costruttori, delusi dai primi provvedimenti relativi ai lavori pubblici. La legge di Bilancio ha modificato la soglia di affidamento diretto degli appalti per i Comuni che passa da 40 mila a 200 mila euro: i sindaci potranno affidare i lavori di importo inferiore ai 200 mila euro, senza bando e senza gara. La novità è significativa perché gli appalti sotto quella soglia equivalgono a circa il 70% delle commesse, quasi 7 miliardi di euro l’anno. Secondo i costruttori dell’Ance così si aggira anche la normativa Antimafia visto che la certificazione è richiesta per gli appalti superiori ai 150 mila euro e lamentano pure che, per fare in fretta, il ponte di Genova verrà costruito in deroga assoluta a tutte le norme del codice dei contratti. Una modalità criticata anche dall’Autorità Anticorruzione che l’ha definita «la sconfitta di un codice». E c’è allarme per l’iniziativa del Comune di Roma, poi ridimensionata ai casi di emergenza, di ricorrere al Genio militare per il piano di manutenzione straordinaria delle strade voluto dalla sindaca Virginia Raggi perché l’aggiramento delle regole della trasparenza e della concorrenza sarebbe stato giustificato dalla necessità di recuperare il tempo perduto.

Fonte: Corriere della Sera