8 Gennaio 2019

Albo commissari di gara, una settimana al big bang: guida agli adempimenti delle Pa

Si parte martedì 15. Dalle informazioni da inserire nei bandi agli obblighi di pubblicità: i paletti da rispettare per non cadere in errori e contestazioni

Parte oggi il conto alla rovescia per l’obbligo che imporrà alle stazioni appaltanti di utilizzare esperti indipendenti, scelti all’interno dell’albo tenuto dall’Autorità Anticorruzione, nelle commissioni giudicatrici dei contratti pubblici. Tra una settimana tutti i bandi che prevedono l’assegnazione delle commesse con criteri non legati esclusivamente al prezzo (offerta economicamente più vantaggiosa) dovranno adeguarsi ai nuovi criteri di scelta delle commissioni, che prevedono sostanzialmente la nomina di commissari esterni alla stazione appaltante. La novità, quasi una rivoluzione rispetto agli assetti attuali, scatta il 15 gennaio. E dall’Anac non filtrano ipotesi di ripensamenti o proroghe che pure sono stati in qualche caso sollecitati dagli addetti ai lavori.

L’obbligo di nomina di commissari esterni, ricordano le linee guida n. 5 dell’Anac, riguarderà tutti gli appalti di lavori sopra un milione di euro oltre a servizi e forniture di importo superiore alle soglie Ue. Inutile ricordare l’obiettivo, cruciale, che muove tutta l’operazione e che è quello di provare a spezzare le catene di ambiguità che, come hanno svelato innumerevoli inchieste della magistratura, spesso legano imprese e funzionari pubblici nei grandi come nei piccoli appalti. Se il nome del commissario è “imprevedibile”, svincolato dall’amministrazione che gestisce l’appalto ed è anche garanzia professionalità – è l’assunto – dovrebbe anche essere un baluardo in più contro i fenomeni di corruzione. In alcuni casi sarà però ancora possibile nominare commissari interni con l’esclusione del presidente. Le eccezioni sono possibili per i lavori sotto al milione, per i servizi sotto alle soglie Ue e per i contratti «che non presentano particolare complessità», come quelli assegnati tramite piattaforme elettroniche.

Ma come dovranno comportarsi i Comuni, le Regioni e tutti gli altri piccoli e grandi enti pubblici tra sette giorni per mettersi al riparo da errori e contestazioni? La bussola la fornisce l’Anac nelle linee guida già citate. Proviamo qui a fornire i passaggi chiave in sintesi. Lasciando questa volta da parte tutti i dubbi sulla presenza nell’albo di un numero già sufficiente di esperti e sulla sostenibilità economica dell’operazione per le casse spesso esangui degli enti pubblici che pure sono stati più volte sollevati in passato (e forse rimangono ancora attuali).

Primo: scrivere tutto nei documenti di gara 
Il primo adempimento da tenere presente dal 15 gennaio è che c’è una lunga serie di informazioni da inserire nei bandi di gara. Negli avvisi le Pa dovranno indicare il numero dei commissari, tenendo conto che di regola dovranno essere tre, al massimo cinque nei casi più complessi. Ovviamente non basterà limitarsi al numero. Nel bando dovranno anche essere indicate le professionalità richieste (non a caso l’albo gestito dall’Anac è distribuito in un discreto elenco di sottosezioni). «In generale – spiega l’Autorità nelle linee guida – sarà necessario ricorrere a esperti caratterizzati da professionalità distinte, a titolo esemplificativo, nei seguenti casi:
1) contratti misti di appalto;
2) gare su più lotti distinti, con unica commissione giudicatrice;
3) affidamenti particolarmente complessi, ad esempio finanza di progetto, che
richiedono la presenza di esperti di aree diverse». Nel bando andrà indicato anche il numero di componenti della commissione scelti tra i dipendenti della Pa, iscritti all’albo, nei casi concessi dalle norme.

Nei bandi vanno poi inseriti anche i criteri di scelta del presidente e la durata prevista per i lavori della commissione. Sulla selezione del presidente l’Anac spiega che si potrà tenere conto della competenza e del curriculum, ma anche propendere per il semplice sorteggio. Insieme alla durata dei lavori dovranno essere anche indicati i mezzi tecnici che potrebbero permettere ai commissari interessati di lavorare a distanza, garantendo la riservatezza delle comunicazioni.

Secondo: muoversi per tempo 
Assolti gli obblighi di informazione, i tempi sono una variabile da non sottovalutare. Spetta alla Pa decidere il momento migliore per richiedere all’Anac la lista dei candidati da sorteggiare. Vanno però rispettate due condizioni. La prima è che la richiesta va inviata dopo la chiusura del termine per la presentazione delle offerte, in modo da evitare al massimo i rischi di “contaminazione” della gara. La seconda condizione è che, sostanzialmente per lo stesso motivo, la richiesta deve essere presentata «in prossimità della seduta in cui si aprono le offerte tecniche», ma «almeno 15 giorni prima». Inviando la richiesta all’Anac, la stazione appaltante deve anche rendere nota la data in cui verrà effettuato il sorteggio degli esperti all’interno della rosa di nomi forniti dall’Anticorruzione.

Terzo: occhio a obblighi di pubblicazione e conflitti di interesse 
L’Anac ha cinque giorni di tempo per fornire la rosa dei candidati da sorteggiare. Ricevuto l’elenco la Pa deve procedere al sorteggio pubblico dandone piena informazione. A questo scopo la data del sorteggio deve essere comunicata sul sito Internet della stazione appaltante. Nello stesso momento l’ente deve comunicare a tutti i candidati l’oggetto delle gara, l’elenco delle imprese ammesse e la data del sorteggio in modo da permettere agli esperti di valutare la presenza di eventuali cause di incompatibilità che impediscano di accettare l’incarico. Se qualcuno dovesse rinunciare, si potrà selezionare un sostituto all’interno della rosa dei candidati. Se non bastasse si potrà chiedere all’Anac di integrare la lista.

Prima di insediare la commissione resta un ultimo adempimento. Nomi e curriculum dei commissari, oltre ai loro compensi e al costo complessivo dell’operazione, devono essere resi pubblici sul sito internet dell’amministrazione, in una pagina specifica ricava all’interno della sezione «amministrazione trasparente»

Fonte: Edilizia e Territorio

Articolo Originale