20 Novembre 2018

Acceleratore sui cantieri e fondo per le startup, il nuovo piano della Cdp

La Cassa: anticipare i soldi ai creditori dello Stato
Comincia a delinearsi il ruolo della Cassa Depositi e Prestiti come braccio armato per lo sviluppo secondo la visione del governo Lega-M5S. Il piano industriale in fase di elaborazione da parte del neo amministratore delegato, Fabrizio Palermo, 47 anni, che deve essere approvato dal consiglio di amministrazione a inizio dicembre, prevederebbe alcune funzioni di sostegno finanziario allo Stato, a cominciare dall’anticipazione dei pagamenti dei crediti delle imprese verso la pubblica amministrazione nonché dei fondi strutturali nazionali ed europei.
Tra gli altri elementi del piano — anticipati ieri dall’agenzia Agi — rientrerebbe, secondo alcune bozze, la nascita di un «acceleratore per le infrastrutture», ovvero un’unità a sostegno della pubblica amministrazione per lo sviluppo dei piani infrastrutturali — acqua, trasporto pubblico locale, rifiuti — e di riqualificazione urbana delle grandi città, anche attraverso la preparazione e la gestione dei bandi di gara e la «valorizzazione delle opportunità offerte dai fondi Ue per la mobilizzazione di investimenti pubblici e privati».
Nei piani c’è anche la creazione di una sgr per finanziare le startup (misura anticipata nei giorni scorsi dal sottosegretario pentastellato alla presidenza del Consiglio, Stefano Buffagni, agli Stati Generali del credito a Milano), nonché la nascita di fondi di private equity per attrarre capitali privati. Il piano prevede inoltre la creazione di una cabina di regia pubblica per indirizzare gli investimenti e l’aumento delle risorse.
Si tratta della declinazione in senso industriale di quello che politicamente, secondo il «contratto di governo» tra Lega e Cinquestelle, deve essere il ruolo di Cdp come «banca pubblica degli investimenti», sia pure nell’ambito dei vincoli di statuto della Cassa — che non può essere banca in senso stretto per non rientrare nei vincoli patrimoniali propri degli istituti di credito — della protezione dei soci di minoranza, cioè le Fondazioni, che hanno il 16% circa, e soprattutto a tutela della ricchezza più grande della Cassa, che è il risparmio postale.
È un punto fermo su cui le Fondazioni non intendono cedere, come ha ribadito venerdì Giuseppe Guzzetti, presidente di Fondazione Cariplo e dell’Acri: «Noi vogliamo che la Cassa svolga la sua funzione, il suo ruolo nel rispetto dello statuto e senza andare in operazioni avventurose. Abbiamo detto no ad Alitalia perché lo statuto lo vieta: la Cdp non può entrare in aziende che sono in perdita e che possono avere un effetto negativo per la Cassa», come perdite o rischi futuri.

Le infrastrutture
Il sostegno agli enti locali per lo sviluppo delle reti idriche, trasporto e rifiuti

All’interno di questi paletti, la Cdp targata Palermo sta studiando le possibilità di potenziare l’intervento sul territorio e a favore della crescita. Per esempio, una delle ipotesi è che Cdp sostenga la pubblica amministrazione attraverso un «aumento degli strumenti finanziari» che comprenderà «lo sviluppo del servizio di tesoreria, l’anticipazione dei fondi strutturali e l’anticipazione del pagamento dei debiti della PA».
Si tratta di indicazioni dalle slide della bozza del piano industriale 2019-2023 di Cdp circolate ieri. L’ente presieduto da Massimo Tononi e controllato dal Tesoro prevede inoltre «un ampliamento dei servizi di supporto per la gestione dei fondi pubblici nazionali ed europei» e «l’individuazione di opportunità di ottimizzazione nella gestione dei bilanci degli enti» pubblici. Si punta infine su un «sostegno al processo di digitalizzazione dei pagamenti da e verso la Pubblica Amministrazione».
Cdp inoltre elaborerà piani di riqualificazione urbana per almeno sei grandi città (Genova, Torino, Venezia, Roma, Napoli e Palermo) da realizzare in collaborazione con la Pubblica Amministrazione. Prevista anche la riqualificazione degli immobili di proprietà della Cdp e il sostegno alla realizzazione di infrastrutture locali.

Le grandi città
Per Genova, Palermo, Torino, Napoli, Venezia, Roma previsti piani di riqualificazione urbana

Il piano dovrà inoltre chiarire il ruolo di Cdp nelle partite politicamente più calde come le privatizzazioni – si è parlato nei giorni scorsi del passaggio sotto Cdp di Leonardo, Enav e del 3,3% di Eni in mano al Tesoro – l’ipotesi dell’acquisto degli immobili di Stato e la possibile nascita di una società unica della rete in fibra ottica tra Tim (di cui Cdp ha il 5%) e Open Fiber, a metà tra Cassa Depositi e Enel.

Fonte: Corriere della Sera