9 Luglio 2018

Efficienza energetica: cosa prevede la nuova Direttiva Europea

Abbattere le emissioni di gas serra e ottenere un sistema decarbonizzato entro il 2050. In vigore da oggi la nuova Direttiva Europea 844/2018, gli stati membri hanno tempo fino a marzo 2020 per elaborare strategie di lungo termine

Case, uffici, negozi ed edifici in genere: circa il 40% del consumo energetico finale e il 36% delle emissioni di gas serra proviene da edifici inefficienti che, in Europea, sono i tre quarti degli edifici esistenti. Questo dato, unito alla bassissima percentuale di ristrutturazione del parco immobiliare, e all’ancora modesto tasso di nuove costruzioni ad alta efficienza (intorno all’1%), ha indotto l’UE a rivedere la direttiva 31 del 2010 sulla prestazione energetica dell’edilizia (EPBD).

Dal 9 luglio è dunque in vigore una nuova Direttiva, la numero 844/2018, proposta a fine 2016 dalla Commissione nell’ambito del pacchetto Energia Pulita, che dovrà essere recepita da tutti gli Stati membri entro il 10 marzo 2020.

Nella fattispecie, ogni Stato membro dovrà provvedere alla “ristrutturazione del parco nazionale di edifici residenziali e non residenziali, sia pubblici che privati, al fine di ottenere un parco immobiliare decarbonizzato e ad alta efficienza energetica entro il 2050, facilitando la trasformazione efficace in termini di costi degli edifici esistenti in edifici a energia quasi zero”.

L’obiettivo verrà raggiunto attraverso:

  • la promozione di ristrutturazioni economicamente efficienti;
  • l’introduzione di un “indicatore di intelligenza” per gli edifici che, grazie all’interazione con la rete, potrà adattare il consumo energetico alle esigenze reali degli abitanti
  • la semplificazione delle ispezioni degli impianti di riscaldamento e di condizionamento dell’aria
  • la promozione dell’elettro mobilità mediante l’istituzione di un quadro per i posti auto destinati ai veicoli elettrici

L’indicatore di intelligenza è un nuovo strumento che misura la capacità degli edifici di migliorare la propria operatività e interazione con la rete, adattando il consumo energetico alle esigenze reali degli abitanti. La Commissione europea dovrà sviluppare questo strumento entro la fine del 2019.

 

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