21-25 Settembre 2020: World Green Building Week. Una campagna annuale durante la quale si esplora e ci si interroga su cosa fare e come fare per creare infrastrutture davvero eco-compatibili, funzionali e salubri, per il benessere di tutti e a tutela dell’unico mondo che abbiamo a disposizione.

Il tema di quest’anno è #ActOnClimate, una esortazione a fare di più:

  • Per le comunità: gli edifici Net Zero Energy supportano un ambiente edificato più sano e sostenibile, creando comunità fiorenti e resilienti.
  • Per il pianeta: gli edifici rappresentano più di un terzo delle emissioni globali di carbonio. È fondamentale che oggi diamo la priorità agli edifici Net Zero per proteggere il nostro pianeta e le generazioni future.
  • Edifici Net Zero Energy per l’economia: investire oggi in edifici Net Zero Energy building (sia di nuova costruzione che già esistenti) può stimolare l’innovazione, attivare le catene di approvvigionamento e creare posti di lavoro.

Gli edifici e le costruzioni sono responsabili del 39% delle emissioni globali di carbonio legate all’energia. In particolare: il 28% di queste emissioni proviene dalla fase “in uso” (riscaldamento, raffreddamento alimentazione), mentre l’11% di queste emissioni è attribuito alle emissioni di carbonio incorporate, che viene rilasciato durante il processo di costruzione, decostruzione e, per il materiale di produzione, nelle fasi prima dell’uso e dopo l’uso dell’edificio.

Questo è il motivo per il quale, al fine di decarbonizzare completamente entro il 2050 e per mantenere il riscaldamento globale al di sotto di 1,5 gradi, il settore edile deve affrontare, ripensare e risolvere il tema delle emissioni incorporate dell’intero ciclo di vita dell’edificio.

Cresce la consapevolezza dei vantaggi degli edifici green, ma non basta. È il tempo dell’agire, di affrontare concretamente il cambiamento climatico riducendo le emissioni di gas serra, contribuire a creare comunità sostenibili e guidare la crescita economica in modalità “green value” ON. Insieme si può fare di più, inseguendo l’obiettivo di un abitare più salubre, costruendo sin d’ora le fondamenta e le infrastrutture di un futuro davvero ecosostenibile.” Il pensiero di Fabrizio Capaccioli AD-ASACERT e membro di GBC Italia dal 2009.

Per attuare quanto ratificato nell’accordo di Parigi (il primo accordo universale e giuridicamente vincolante sui cambiamenti climatici, adottato nel dicembre 2015), il settore delle costruzioni deve passare e operare a zero emissioni di carbonio entro il 2050. Pertanto, gli edifici verdi da soli non sono sufficienti per soddisfare l’obiettivo a cui si tende. Abbiamo bisogno di edifici a zero emissioni.

Si deve cominciare dalla ricerca di nuovi modi per produrre e trasportare materiali in modo più sostenibile. Prediligere la decostruzione invece della demolizione: rappresentando un approccio di riutilizzo e riciclo con il fondamentale obiettivo di risparmiare risorse preziose.

Concretamente devono entrare a far parte delle nostre abitudini imprenditoriali e di privati cittadini consapevoli, una serie di comportamenti e approcci che possiamo adottare per ridurre le emissioni degli edifici nuovi ed esistenti, come ad esempio:

  • Ridurre al minimo il consumo di energia in tutte le fasi del ciclo di vita di un edificio, rendendo gli edifici nuovi e ristrutturati più confortevoli e meno costosi da gestire e aiutando anche gli utenti degli edifici a imparare ad essere efficienti.
  • Integrare tecnologie rinnovabili e a basse emissioni di carbonio per soddisfare il fabbisogno energetico degli edifici, una volta che il loro design ha massimizzato le efficienze naturali e integrate.

ASACERT, sostiene convintamente la nuova via che conduce ad una cultura dell’edilizia sostenibile, guidando la trasformazione del mercato, che passa anche e soprattutto per la progettazione degli edifici, della certificazione secondo i criteri dei Green Building, avendo ben presente che la sostenibilità è l’unico strumento attraverso cui migliorare l’efficienza delle risorse e ridurre le emissioni nocive per proteggere l’ambiente.

18.09.2020. Firmato il decreto che dispone l’erogazione dei finanziamenti e fissa le procedure per la presentazione delle proposte per il “Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare”.

Si parla di 853 milioni fino al 2033 per l’edilizia residenziale sociale e i progetti dovranno essere presentati entro 120 giorni dalla pubblicazione del bando.

La ratio del Programma risiede nel concorso alla riduzione del disagio abitativo e insediativo, con particolare riferimento alle periferie, all‘incremento della qualità dell’abitare e di parti di città, attraverso la promozione di processi di rigenerazione di ambiti urbani specificamente individuati.

LE LINEE GUIDA:

  1. riqualificazione e riorganizzazione del patrimonio destinato all’edilizia residenziale sociale e incremento dello stesso;
  2. ripensamento delle funzioni di aree, spazi e immobili pubblici e privati anche attraverso la rigenerazione del tessuto urbano e socioeconomico e all’uso temporaneo;
  3. miglioramento dell’accessibilità e della sicurezza dei luoghi urbani e della dotazione di servizi e delle infrastrutture urbane locali;
  4. rigenerazione di aree e spazi ad alta tensione abitativa già costruiti, incrementando la qualità ambientale, migliorandone la resilienza climatica, anche attraverso l’uso di opere di densificazione;
  5. ricerca e implementazione di modelli e mezzi innovativi di gestione, inclusione sociale e welfare urbano nonché di processi partecipativi, anche finalizzati all’autocostruzione.

CHI PUÒ USUFRUIRNE

Il Programma si rivolge alle Regioni (anche come soggetti aggregatori di strategie di intervento coordinate con i Comuni), alle città metropolitane e ai comuni con più di 60.000 abitanti e consente di presentare fino a 3 proposte per uno o più specifici ambiti del proprio territorio. È stabilito che “verrà assicurato il finanziamento di almeno una proposta per ciascuna Regione di appartenenza del soggetto proponente e il 34% delle risorse complessive sarà prioritariamente destinato a interventi collocati nelle regioni del Mezzogiorno”.

Contributo massimo per ogni proposta è di 15 milioni di euro.

CRITERI

“intervenire concretamente nelle aree periferiche particolarmente esposte al disagio abitativo e socioeconomico, al fine di incrementare legami di vicinato e inclusione sociale, ma anche di valorizzare il territorio con soluzioni ecosostenibili di bioarchitettura che possano trasformare queste aree urbane in buone pratiche nell’ambito della sicurezza sismica, della gestione della raccolta dei rifiuti e del riciclo dell’acqua”. Sono ammesse a finanziamento anche le proposte cosiddette “Pilota”, vale a dire quelle ad alto impatto strategico sul territorio nazionale, da cofinanziarsi anche con eventuali ulteriori risorse, ivi comprese quelle di cui al Recovery Fund, come da eventuali indicazioni europee e nazionali, in quanto orientati all’attuazione del Green Deal e della Digital Agenda.

Entro 120 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta si dovranno presentare le domande, mentre si prevede che entro la prossima primavera verranno erogati gli acconti della Fase 1.

La Direzione Generale dell’Edilizia statale e gli interventi speciali del Mit, competente per l’attuazione del Programma, entro il 31 gennaio di ogni anno, predisporrà una relazione annuale al Parlamento, sullo stato di avanzamento delle proposte ammesse a finanziamento.

FASI DELLA PRESENTAZIONE:

Fase 1: trasmissione di una Proposta complessiva preliminare indicante la strategia nel suo complesso e l’insieme di interventi atti a raggiungere le finalità prescritte e che saranno esaminati dall’Alta Commissione secondo specifici criteri;

Fase 2: successivamente all’ammissione delle proposta, è prevista la trasmissione complessiva finale, indicante lo stato di avanzamento della stessa.

Dobbiamo ridurre velocemente le attività che impattano sull’ambiente e porre un freno alla domanda delle risorse. Aumentare la cultura della sostenibilità e del costruire con materiali che possano rientrare nell’economia circolare. Il Green Deal europeo così come il Green New Deal italiano, rappresentano una sfida anche per il mondo della riprogettazione urbana e della valorizzazione della nostre periferie. Anche l’architettura bioecologica può giocare un ruolo chiave, vuol dire utilizzare materiali sostenibili.” Così Fabrizio Capaccioli – AD ASACERT. “Costruire e, nel caso del Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare, ricostruire città smart, sostenibili e resilienti è possibile solo attraverso singoli progetti che concorrano ad obiettivi comuni, sotto il profilo dell’efficacia dell’investimento, del rispetto ambientale, della riduzione del rischio climatico, della durabilità e del miglioramento della qualità della vita. Questa la visione di ASACERT, che sostiene da vent’anni la diffusione della sensibilità sui temi dell’efficientamento energetico e della sostenibilità. Oggi business e sensibilità ambientale vanno di pari passo con un upgrade della qualità della vita di tutti noi. Oggi si deve, oggi finalmente si può”.

L’energia è uno dei fattori che contribuiscono a garantire gli elevati standard di vita che caratterizzano le nostre società e le attività che vi si svolgono. Secondo stime ENEA, in Italia, quasi il 40% del consumo energetico e oltre il 36% delle emissioni di gas serra, deriva dagli edifici e ¾ di essi non sono adeguatamente efficienti. In particolare, a livello nazionale ci sono circa 2 milioni di condomini che ospitano 22 milioni di persone. In questo ambito, molto significativo è il peso degli edifici costruiti prima che entrasse in vigore la normativa sul risparmio energetico e in riferimento a fabbricati con consumi superiori a 170 kWh/m2 anno, il dato si traduce (in zona climatica E) e per un appartamento di circa 80 mq, a un consumo pari a oltre 1.500 € all’anno.

La riqualificazione energetica degli edifici è quindi un’assoluta priorità sia per diminuire l’impatto ambientale dell’abitare, sia per ridurre significativamente la bolletta energetica delle famiglie.

A tale proposito il comma 3 dell’articolo 119 del decreto Rilancio disciplina i requisiti tecnici minimi da rispettare per poter usufruire dell’ecobonus, disponendo che gli interventi devono assicurare “il miglioramento di almeno due classi energetiche dell’edificio o delle unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari”

ovvero

“il conseguimento della classe energetica più alta, da dimostrare con l’attestato di prestazione energetica prima e dopo l’intervento, rilasciato da tecnico abilitato nella forma della dichiarazione asseverata”

ASACERT si occuperà per i privati e per le ditte incaricate della progettazione e dell’esecuzione dei lavori, di eseguire i controlli tecnici e, in questo caso, le procedure atte al conseguimento dell’Attestato di Prestazione Energetica (A.P.E.).

L’ A.P.E. è il documento che descrive le caratteristiche energetiche di un edificio, di un’abitazione o di un appartamento. È uno strumento di controllo che sintetizza con una scala da A4 a G (scala di 10 step) le prestazioni energetiche degli edifici ed è obbligatorio per usufruire dell’Ecobonus.

La validità di un A.P.E. è, nella maggior parte dei casi, 10 anni. Il certificatore energetico ASACERT redige l’attestato successivamente al sopralluogo nell’immobile e ha competenze specifiche in materia di efficienza energetica applicata agli edifici.

L’Attestato di Prestazione Energetica è uno strumento prezioso, ricopre oggi un ruolo essenziale nel processo edilizio verso l’accesso al Superbonus e non può essere ridotto ad una semplice procedura amministrativa obbligatoria, distratta o superficiale.

Un Attestato di Prestazione Energetica, compilato a seguito di una valutazione tecnica attenta e ponderata, consente sia di valutare e comparare le prestazioni dell’edificio, sia di conoscere le prestazioni tecnicamente raggiungibili dall’immobile a seguito di un intervento di riqualificazione energetica valutato.

L’A.P.E. rappresenta, quindi, un documento estremamente importante in grado, da solo, di accrescere notevolmente il valore di un immobile.

Il lavoro  del certificatore energetico ASACERT consta nel raccogliere la documentazione richiesta (visura catastale, planimetria, libretto d’impianto, ecc.) ed effettuare un sopralluogo per il rilievo delle caratteristiche necessarie alla determinazione degli indici di prestazione energetica (stratigrafie, tipologia degli elementi costruttivi e degli impianti).

Solo a questo punto, il tecnico potrà avvalersi di uno dei software certificati dal Comitato Termotecnico Italiano (CTI) per effettuare i calcoli necessari alla determinazione dell’indice di prestazione energetica globale e all’individuazione della classe energetica dell’edificio, dando anche indicazione di specifici interventi migliorativi.

È necessario affidarsi ai tecnici qualificati che ASACERT mette a disposizione per non attingere al variopinto panorama di esperti improvvisati, poiché il certificatore ha delle responsabilità civili e penali molto importanti.

Il legislatore interviene al comma 14 dell’articolo 119 del decreto Rilancio, proprio in merito a questo delicato argomento. L’eventuale non veridicità delle attestazioni comporta la decadenza dal beneficio dell’Ecobonus e sanzioni amministrative (di cui alla l. n. 689/1981), così come risulta inasprito anche il regime sanzionatorio per chi rilascia false asseverazioni.

Sarà direttamente il Ministero dello Sviluppo Economico l’organo preposto al controllo sull’osservanza delle disposizioni. Per i casi di rilascio di attestazioni e asseverazioni infedeli sono previste sanzioni fino 15 mila euro per ciascuna attestazione o asseverazione, ferma restando l’applicazione delle sanzioni penali ove il fatto costituisca reato.

Pertanto, la non veridicità delle attestazioni o delle asseverazioni da parte dei soggetti incaricati, fanno decadere dal beneficio del credito d’imposta del 110%.

È importante sottolineare un aspetto fondamentale dell’approccio di ASACERT nei confronti delle aziende committenti: le attività di ispezione sono eseguite con garanzia di massima imparzialità. ASACERT non permette che pressioni di tipo commerciale, finanziario o di altro genere ne compromettano l’integrità morale, etica e giuridica, secondo quanto riportato anche nel documento relativo alla policy aziendale per la qualità.

Con i suoi tecnici qualificati e costantemente formati, garantisce un approccio di servizio rigoroso, imparziale, ma al tempo stesso flessibile, proattivo ed attento alle esigenze delle imprese committenti. Competenza, riservatezza, propensione all’ascolto attivo, approccio personalizzato e passione per il proprio lavoro, fanno dei professionisti ASACERT un valore aggiunto per le imprese, così come i privati.

ASACERT si candida, con tutta evidenza, come supporto affidabile e trasparente per i servizi tecnici relativi al Superbonus 110%, forte anche del rating di legalità conferito dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.

PORTALE SUPERBONUS

Per essere ancora più efficaci nel sostegno alle imprese e ai privati che hanno intenzione di accedere ai Superbonus, ASACERT ha messo a punto uno strumento dedicato a coloro che hanno necessità di capire di più, di sgravarsi degli onerosi adempimenti procedurali, per dedicarsi con serenità alle attività meno gravose. Si tratta di una piattaforma web, che sarà presto online, in cui gli operatori troveranno risposte concrete e assistenza diretta su tutti gli aspetti dei maxi incentivi, dalla A alla Z, per mettersi al riparo dai rischi di mancato accesso ai bonus, di progettazione, di realizzazione e di cantiere. Un pool di professionisti dell’edilizia, dell’ispezione e della fiscalità agevolata, pronti a cooperare per condurre in porto il tuo progetto. Un modo pratico e sicuro per gestire l’invio e la ricezione della documentazione e seguiro lo status delle tue richieste. Coming soon!

 

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In arrivo importanti novità per l’ambito formativo: ASACERT amplia l’offerta dei corsi, per una ripartenza in linea con le nuove esigenze delle organizzazioni.

Coerentemente con il proprio piano strategico, ASACERT punta ancora sulla diversificazione e sull’ampliamento dell’offerta formativa.
Da settembre, nuove opportunità di crescita, tante le novità riguardanti corsi professionali e di sviluppo delle potenzialità delle risorse aziendali.
Nuovi contenuti studiati con l’intento di aumentare la competitività delle imprese e migliorare le performance dei collaboratori.

È l’approccio innovativo che contraddistingue l’offerta formativa di ASACERT. Il mercato sta subendo profonde modifiche anche a seguito delle vicende degli ultimi mesi, una crisi insidiosa, sottovalutata dai più sin dall’inizio. Un mutamento che va governato in modo produttivo, con nuovi paradigmi e approcci sempre più efficaci. ASACERT ha intercettato le necessità delle aziende di essere reattive ai cambiamenti, sviluppare attitudini resilienti, per guardare all’eccellenza come standard.

Da qui nasce l’esigenza di arricchire l’offerta formativa di “saperi pragmatici” con nuovi percorsi professionalizzanti in un costante upgrade delle competenze. Una nuova e pervasiva formazione continua.

Un approccio innovativo, orientato al trasferimento di abilità professionalizzanti, tipiche di ruoli aziendali definiti e figure altamente specializzate in tematiche emergenti, relative a processi operativi, con una spiccata attenzione alle dinamiche relazionali, con l’obiettivo di ottimizzare le risorse interne alle organizzazioni e sviluppare approcci flessibili e resilienti.

La nuova offerta formativa nasce dalla ventennale esperienza di ASACERT nel mondo delle organizzazioni di tutto il mondo. Le imprese hanno sempre più bisogno di organizzare un presente complesso e un futuro in continua evoluzione. Hanno necessità di dotarsi di competenze di natura organizzativo-gestionali e relazionali-comunicative, che contribuiscano ad una governance in linea con le sfide di un mondo complesso come il nostro.

L’approccio di ASACERT nella costruzione del piano formativo è, per così dire, olistico, guardando all’organizzazione come ad un organismo complesso, in cui ogni singolo settore è da considerare parte del tutto aziendale. Un piano strategico efficace deve includere un programma formativo strutturato su misura, valutato e calibrato ad hoc, perché ogni organizzazione è differente, così come le persone che ne fanno parte. Anche le modalità di erogazione-fruizione dei corsi possono essere personalizzate, per apportare il maggior beneficio alle imprese, con il minor disagio organizzativo: webinar, e-learning, attività in presenza nel pieno rispetto delle normative in tema di sicurezza socio-sanitaria.

Investire nella formazione significa rafforzare il sistema immunitario di ciascuna organizzazione, al pari di ciascun individuo in buona salute che, nonostante un’ondata virale, riesce a farvi fronte riportando danni nulli o minimi. È vitale incorporare meccanismi di resilienza tali da riuscire a fronteggiare qualsiasi difficoltà, con strategie strutturate per ridurre al minimo il tempo di ripristino delle attività a pieno regime, anche in caso di interruzione forzosa.

ASACERT ha deciso di realizzare corsi qualificanti e professionalizzanti, che si caratterizzano per l’alto profilo tecnico-scientifico dei relatori e per un metodo di apprendimento basato sul coinvolgimento diretto dei partecipanti.

Vi aspettiamo a Settembre perché:

Non è la specie più forte che sopravvive, né la più intelligente, ma quella più reattiva ai cambiamenti

C. Darwin

 

 

Giovedì 30 Luglio il Romanzo di Fabrizio Vangelista “La festa del giorno dopo”, è stato il protagonista dell’aperitivo culturale nella suggestiva sede di ASACERT – Assessment & Certification.

Un segno di fiducia e di speranza per il futuro, un incoraggiamento per credere nel valore aggregante e sublimante dell’arte, in questo caso dell’arte di scrivere e raccontare. Un modo per uscire dalla cupa stagione alle nostre spalle, seppur nel pieno rispetto delle normative anti-assembramento, l’aperitivo culturale organizzato e promosso da ASACERT nell’ambito delle iniziative per il Sociale, l’Arte e la Cultura. Un impegno che ha radici salde nella filosofia del miglioramento continuo dell’individuo, in cui l’Ente che opera in tutto il mondo con le sue attività professionali, crede fermamente.

L’importanza fondamentale della cultura per il benessere delle persone e per lo sviluppo delle comunità, promuovere nuove forme di partecipazione alla vita culturale e di rigenerazione delle identità locali è ciò in cui crediamo. Siamo convinti che valga sempre la pena promuovere la cultura dell’investire in cultura. Le arti hanno sempre rappresentato nei  periodi più bui dell’umanità una luce di speranza e, oggi più che mai, abbiamo bisogno di prenderci cura del nostro spirito, di nutrirlo con quanto di bello l’uomo è in grado di  produrre per renderlo beneficio a disposizione di una platea sempre maggiore.” Il pensiero di Fabrizio Capaccioli, padrone di casa e AD di ASACERT.

Il Romanzo è ambientato nella Milano di periferia, delle case di ringhiera, quella popolare e vera. Si svolge in un arco temporale di sole 24 ore, sufficienti per indagare sapientemente e mai banalmente uno spaccato di vita quotidiana fatta di problemi, difficoltà, ma anche di enorme generosità.

L’autore si è generosamente dedicato alla firma delle copie del romanzo per i lettori presenti, foto, selfie e atmosfera informale e gioviale hanno reso l’evento sentito e partecipato, perché la cultura è davvero patrimonio di tutti.

 

“Un uomo colto ha sempre con sé la sua ricchezza.”
 Fedro

 

“Si chiamerà Genova San Giorgio e tutta l’Italia ha partecipato alla sua ricostruzione, per questo parlo di Modello Italia.” Le parole del Sindaco Bucci, il Commissario straordinario per la ricostruzione.

A 2 anni da quel 14 agosto 2018, quando un tratto del viadotto del Ponte Morandi, crollava portando con sé la vita di 43 persone, la prima auto a transitare sul ponte Genova San Giorgio, il 3 agosto, è quella del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sulla carreggiata lato mare: il luogo scelto per il taglio del nastro, dopo la curva in uscita dalla galleria di Coronata. E poi il Presidente del Consiglio e, infine, le Frecce Tricolori, uno dei simboli italiani più apprezzati nel mondo.

Al massimo entro il 5 agosto, il ponte sarà aperto al traffico.

Inaugurato nel ’67, serviva a collegare la A10 (Genova – Ventimiglia) con la A7 (Milano – Genova), un punto nevralgico per la città di Genova, oggi si riparte dalla consapevolezza che è necessario creare strategie che sappiano mettere in campo prospettive di riconversione industriale, di innovazione tecnologica in chiave ambientale. Il commissario straordinario per la ricostruzione e sindaco Marco Bucci aveva promesso ai genovesi che avrebbero rivisto il ponte entro Natale ma, gli eventi intercorsi, non hanno lasciato spazio a critiche sulla tempistica.

1.067 metri di acciaio sorretti dai 18 piloni a 40 metri di altezza. Il nuovo ponte è un concentrato di design, ecosostenibilità e avanguardia: “Semplice e parsimonioso, ma non banale. Sembrerà una nave ormeggiata nella valle; un ponte in acciaio chiaro e luminoso. Di giorno rifletterà la luce del sole ed assorbirà energia solare e di notte la restituirà. Sarà un ponte sobrio, nel rispetto del carattere dei genovesi.” queste le parole di Renzo Piano, il celebre architetto genovese che l’ha disegnato.

La riduzione dell’impatto ambientale e l’ecosostenibilità in tema di opere infrastrutturali, non può che essere il nuovo approccio responsabile all’edilizia. Fa scuola, in quest’ottica green, senza trascurare la sicurezza secondo le più moderne tecniche in tema di ingegneria, il nuovo Ponte San Giorgio, dotato di sistemi di automazione robotica e sensoristica per il controllo infrastrutturale e manutentivo. Presente anche uno speciale sistema di deumidificazione per evitare la formazione di condensa salina e limitare i danni da corrosione.

L’impatto ambientale sarà contenuto grazie ai pannelli fotovoltaici, che produrranno l’energia necessaria per il funzionamento dei suoi sistemi (illuminazione, sensoristica, impianti) 24 ore su 24. Una banca dati che potrà essere studiata e monitorata costantemente, sarà utilizzata come base per la progettazione futura di infrastrutture della stessa tipologia.

Ben 4 robot lo renderanno ancora più sicuro. Progettati dall’Istituto italiano di tecnologia e realizzati dal Gruppo Camozzi su commissione di due aziende del Gruppo Fincantieri, due si occuperanno dell’ispezione della superficie inferiore dell’impalcato e dell’elaborazione dei dati per la determinazione di eventuali anomalie, gli altri due puliranno le barriere antivento e i pannelli solari. Questo sistema robotico di ispezione è il primo al mondo automatico.

PERGENOVA S.C.p.A  (società costituita da Fincantieri Infrastructure e Salini Impregilo), ha scelto ASACERT per condurre le attività di Controllo Tecnico in corso d’opera.

Ad ASACERT il delicato quanto cruciale compito di verificare la qualità del progetto e delle opere, anche attraverso il monitoraggio dei rischi assistendo, peraltro, ai collaudi. Tutte attività propedeutiche ai fini del rilascio della Polizza Decennale Postuma.

Nello specifico gli obiettivi del Controllo Tecnico eseguito dai tecnici esperti ASACERT sono:

– Valutare il rischio connesso alla copertura assicurativa con riferimento a possibili eventi di rovina parziale o totale delle opere e gravi difetti costruttivi;

– Ottenere adeguate garanzie relativamente al raggiungimento dei livelli qualitativi fissati dal Committente, dalle regole e dalle norme tecniche vigenti applicabili al progetto;

– Minimizzare i rischi indesiderati di non qualità;

– Assicurare un’adeguata durabilità e manutenibilità delle opere da realizzare.

A Genova, la ricostruzione del ponte Morandi ha corso veloce la sua gara, alleggerita della zavorra burocratica. Un caso che fa scuola. Regole ad hoc, poche parole e molti fatti. Il decreto-Genova (legge dello Stato del 15 novembre 2018): pochissime modifiche parlamentari, iter procedurale semplificato, un commissario unico per la ricostruzione.

 

Fabrizio Capaccioli
MD ASACERT

 

“Il ponte sul Polcevera, Genova San Giorgio, rappresenta oramai un’opera dal grande valore simbolico. Una sorta di monumento alla capacità di ricostruirsi dalle proprie ceneri. Un’icona, fatta di voglia di ripartire, di rialzarsi, di tirare su la testa. Un ponte tra ciò che di drammatico ci lasciamo alle nostre spalle e la visione di un futuro fatto di concretezza, capacità, resilienza e sostenibilità. Siamo orgogliosi come ASACERT, di aver contribuito alla realizzazione di questa che è una delle infrastrutture di ingegneria più all’avanguardia del mondo. C’è una parte del DNA di tutti noi in quest’opera, oggi inaugura la nuova Italia.

 

 

Un incentivo epocale per una crisi senza precedenti. Ecobonus e Sismabonus del 110%: interventi in netta soluzione di continuità con l’approccio fatto registrare negli anni nei confronti del comparto edile che, non a caso, boccheggiava in attesa di ossigeno.

Il nuovo superbonus, prevede una detrazione fiscale del 110% con riferimento alle spese documentate e a carico del contribuente, sostenute dal 1° luglio 2020 e al 31 dicembre 2021, per la realizzazione di specifici interventi riguardanti l’efficientamento energetico e misure antisismiche sugli edifici. La cessione del credito o lo sconto in fattura sono le due opzioni a disposizione. Ed è proprio qui, oltre che nell’aumento dell’aliquota e nell’inclusione dei “lavori minori” che risiede la principale novità del decreto.

Tra le novità introdotte, spicca un riassetto e l’attribuzione di nuove responsabilità in capo ai tecnici e ai professionisti, con la conseguenza di ulteriori oneri a carico del contribuente. Va detto che i costi sostenuti a tal titolo (per il rilascio delle attestazioni tecniche, delle asseverazioni e del visto di conformità), saranno spese detraibili ai fini dell’agevolazione.
Il controllo tecnico in corso d’opera rientra tra i servizi che ASACERT mette a disposizione dei clienti nell’iter di conseguimento del Superbonus. Si tratta di un servizio di ispezione che ha come scopo quello di fornire un monitoraggio sul campo finalizzato alla verifica della conformità dell’opera ai criteri di buona esecuzione previsti dalle normative in materia. L’obiettivo del controllo tecnico in corso d’opera è quello di ridurre i rischi legati alla mancata conformità, alla fornitura dei materiali e alla modalità di esecuzione dell’opera, garantendo la qualità della costruzione.

Il decreto rilancio, in definitiva, permette alle famiglie di effettuare lavori in casa praticamente senza spendere o anticipare un euro, grazie alla possibilità di usufruire dell’aliquota al 110% del super bonus sotto forma di sconto immediato in fattura e della cessione del credito. Tuttavia la norma, per come è scritta, non rende certo semplice al privato o all’amminsitratore di condominio procedere alla cessione del credito ottenuto per i lavori di ristrutturazione. È qui che comincia il supporto di ASACERT, che mette a disposizione dei cittadini un pacchetto completo di interventi tecnici, dal momento che il superbonus al 110%, potrà essere richiesto solo per alcune tipologie di ristrutturazioni. È quindi necessario che un tecnico prepari il progetto dei lavori, valutando quali sono gli interventi di riqualificazione che rispondono correttamente ai criteri di accesso agli incentivi fiscali.
Il controllo tecnico vale, inoltre, come prova ai fini dell’assicurabilità tramite polizza postuma decennale a copertura dei danni e dei difetti (secondo le disposizioni della Legge 210/04 e D. Lgs. 122/05).

 

I tecnici specializzati  ASACERT si occuperanno di trasferire ai clienti costanti aggiornamenti sulle fasi del controllo e ricevono rapporti sistematici:

 

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A conclusione di tutte le attività di controllo e verifica, la cui durata è stimata pari alla durata prevista per il completamento delle opere oggetto dell’intervento di controllo tecnico (durata e decorrenza sono comunque stabilite nel contratto), l’iter si completa con l’emissione del rapporto di ispezione finale.

È di tutta evidenza, alla luce di quanto fin qui riportato, che le attività di controllo in corso d’opera rappresentano le fasi più delicate ed, allo stesso tempo nodali, di tutto l’iter progettuale, dalla sua ideazione al suo compimento.

La crescente consapevolezza della irrinunciabilità del rispetto di valori quali la sicurezza, la qualità, la legalità, l’ambiente, non può prescindere da enti ispettivi seri, altamente specializzati ed indipendenti, che sappiano supportare le imprese, di qualunque dimensione, nelle attività in cui scelgono di operare.

È importante sottolineare un aspetto fondamentale dell’approccio di ASACERT nei confronti delle aziende committenti: le attività di ispezione sono eseguite con garanzia di massima imparzialità. ASACERT non permette che pressioni di tipo commerciale, finanziario o di altro genere ne compromettano l’integrità morale, etica e giuridica, secondo quanto riportato anche nel documento relativo alla policy aziendale per la qualità.

ASACERT, è associata a CONFORMA – Associazione degli Organismi di Certificazione, Ispezione, Prova e Taratura. L’Associazione di riferimento della categoria degli organi ispettivi terzi, sottolinea la necessità di affidare le attività di verifica sulle infrastrutture a soggetti indipendenti, accreditati ISO 17020 di Tipo A, che rispondono ai più severi requisiti di indipendenza ed imparzialità.

La rispondenza di questi requisiti di competenza e terzietà, stabiliti a livello internazionale, è verificata e monitorata da Accredia, l’Ente unico nazionale di accreditamento, sorvegliato dal Ministero dello Sviluppo Economico, nei cui organi direttivi siedono nove ministeri.

ASACERT, con i suoi tecnici qualificati e costantemente formati, garantisce un approccio di servizio rigoroso, imparziale, ma al tempo stesso flessibile, proattivo ed attento alle esigenze delle imprese committenti.

Competenza, riservatezza, propensione all’ascolto attivo, approccio personalizzato e passione per il proprio lavoro, fanno dei professionisti ASACERT un valore aggiunto per le imprese. Grazie alla consapevolezza di essere supportati da un team di esperti, gli imprenditori sanno di poter concentrare tutti gli sforzi dell’organizzazione al raggiungimento del risultato, consapevoli di aver minimizzato le criticità del progetto in ogni sua fase, dalla redazione prima, realizzazione poi, fino alla necessaria fase assicurativa postuma.

ASACERT si candida, con tutta evidenza, come supporto affidabile e trasparente per i servizi tecnici relativi al Superbonus 110%, forte anche del rating di legalità conferito dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.

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“La qualità non è mai casuale, è sempre il risultato di uno sforzo intelligente”, una citazione di John Ruskin, perfetta sintesi di quanto ha portato alla luce la ricerca dell’Osservatorio Accredia “Accreditamento e certificazioni. Valore economico e benefici sociali”, realizzato in collaborazione con Prometeia.

L’obiettivo dello studio promosso dall’Osservatorio è stato quello di misurare la crescita economica e i benefici sociali che derivano dalle attività dell’Infrastruttura per la Qualità (IQ), e in particolare dalle certificazioni, ispezioni, prove e tarature svolte dagli organismi e dai laboratori accreditati da Accredia. Un focus sulla relazione fra certificazione accreditata e performance economiche delle imprese. Si considera l’interazione tra le attività di accreditamento eseguite dall’Ente, e quelle di certificazione, ispezione, prova e taratura, svolte da Organismi come ASACERT, di cui Accredia verifica competenza, imparzialità e indipendenza.

Le oltre 88mila aziende italiane che adottano i sistemi di gestione certificati, fanno registrare un fatturato complessivo di circa 1400 miliardi di euro, performance di grande rilievo rispetto alle imprese non certificate. Un dato ancora più significativo nel comparto delle costruzioni, in cui le imprese certificate per la UNI EN ISO 9001 hanno ricavi aggiuntivi dell’8,2% nel primo anno dopo la certificazione e del 17% nel secondo.

Per quanto riguarda l’export, una certificazione accreditata rappresenta un asset strategico anche in questo settore. Le aziende italiane attive sui mercati esteri che si giovano degli standard permettono una riduzione delle barriere tecniche al commercio e costituiscono un “linguaggio comune”, oltre a fornire un segnale di qualità ai potenziali partner commerciali. In definitiva le organizzazioni certificate risultano mediamente più produttive, specie le PMI: il differenziale di produttività per le piccole imprese è pari a 11,9 mila euro, che diventano 4,5 mila per le medie.

Lasciando da parte le evidenti affermazioni economiche, le aziende che intraprendono un cammino di certificazione, aumentano le performance in efficienza e riducono i costi di adattamento relativi a prodotti e processi, grazie anche al mutuo riconoscimento a  livello internazionale delle certificazioni accreditate.

L’incertezza sul futuro che la crisi pandemica globale sta lasciando come coda recherà a livello macroeconomico una diminuzione del 5,2% del PIL mondiale nel 2020. Una previsione che condizionerà le politiche economiche degli Stati, che ne dovranno tenere conto per intraprendere un percorso volto a favorire un clima favorevole agli investimenti privati, nei quali l’Infrastruttura per la Qualità (IQ), può ricoprire un ruolo centrale come strumento utile ad accertare le caratteristiche di qualità attese e per selezionare prodotti e servizi sostenibili.

Come crisi globale, la pandemia di Covid-19 ci pone di fronte all’esigenza di accelerare la transizione verso un modello di sviluppo sostenibile che, su scala globale, coinvolga cittadini e imprese.

Gli strumenti dell’Infrastruttura per la Qualità rappresentano un valore oggettivo nel mercato globale. La fiducia che l’IQ infonde ai mercati ne consente l’efficace funzionamento e si caratterizza come mezzo su cui fare affidamento per costruire previsioni e visioni di un futuro più sostenibile e stabile nel tempo.

La ricerca ha, inoltre, evidenziato come le certificazioni in materia ambientale consentano alle imprese italiane di ridurre le proprie emissioni di CO2 di oltre 7,7 milioni di tonnellate l’anno, quelle energetiche di 6 milioni di tonnellate l’anno. E ancora, nelle aziende che hanno adottato sistemi di gestione per la sicurezza del lavoro si registra il 16% di infortuni in meno, così come il sistema di sicurezza alimentare permette una riduzione del 75% del numero di anni in salute persi per malattie alimentari.

Qualche dato:dal 2 al 18%


Crescita aggiuntiva del fatturato delle aziende con sistema di gestione accreditato: 88.000
Aziende con sistema di gestione accreditato 11,9 mila €
Differenziale di produttività tra piccole imprese esportatrici certificate e non certificate 7,7 milioni di tonnellate
Riduzione emissioni di CO2 grazie alle certificazioni ambiental 6 milioni di tonnellate
Riduzione emissioni di CO2 grazie alle certificazioni energetiche 16 %
Riduzione infortuni nelle imprese con sistemi di gestione per la sicurezza del lavoro

La ricerca ha evidenziato che a fronte di questi benefici non si registra un aggravio dei costi operativi, venendo assorbiti e compensati da un aumento dell’efficienza aziendale a tutti i livelli. In particolare, le organizzazioni con certificazione ISO 9001 hanno mostrato che il differenziale di performance rimane stabile anche a distanza di 10 anni. In tale contesto l’accreditamento rafforza le organizzazioni, favorendone guadagni di competitività. In particolare, le aziende certificate si giovano di maggiore:

Gli standard rappresentano una scelta strategica per le imprese poiché ne favoriscono l’incremento della qualità di prodotti e servizi, migliorando l’efficienza dei processi e delle performance; rendono inoltre disponibili informazioni tecniche a tutte le imprese e agli stakeholder aumentando il valore intrinseco degli asset.

 

ASACERT è un ente di certificazione accreditato da ACCREDIA e riconosciuto a livello internazionale, e offre ai propri clienti un servizio di certificazione obiettivo e completo relativo ai Sistemi di Gestione della Qualità (ISO 9001), Ambiente (ISO 14001) e Salute e Sicurezza sul Lavoro (ISO 45001), effettuato da un team di auditor esperti e competenti, con pluriennale esperienza in molti settori, tra cui quello delle costruzioni.

 

L’attenzione alla questione ambientale ha raggiunto un massimo di intensità, raramente registrato presso opinione pubblica, media, istituzioni, e mondo delle imprese. Anche a livello politico-istituzionale, si registra uno spazio di intervento, senza precedenti, per la messa in atto di politiche ambiziose di sostenibilità che dovranno coinvolgere scelte attive di cittadini e imprese. Queste dinamiche emergono a partire dallo scenario internazionale, dal quadro politico della UE e si impongono anche nelle scelte di politica economica italiana nell’era post-covid, dove si fa strada la necessità di un processo, oramai irrinunciabile, di transizione energetica verso la decarbonizzazione, da cui non è esente uno dei settori strategici del nostro PIL: l’edilizia.

 

Fabrizio Capaccioli
MD ASACERT

“Cresce la coscienza green dei cittadini italiani. Siamo testimoni di una trasformazione senza precedenti che coinvolge tutta la nostra società, cambiano i nostri stili di vita e gli ambienti in cui viviamo, primo fra tutti la nostra casa. La sensibilizzazione è la nuova via maestra della consapevolezza e della corretta percezione del futuro del pianeta, per programmare interventi e dare risposte efficaci e tempestive, condivisa da chi ha il compito di predisporre misure concrete in favore della sostenibilità ambientale dei sistemi produttivi e dell’approccio alla vita di tutti i giorni. Non possono essere esenti da questi nuovi paradigmi i luoghi in cui trascorriamo il nostro relax, rifugio che abbiamo riscoperto fondamentale in questi mesi di clausura forzata e che necessitano di essere sempre più salubri e green. Abitazioni a misura d’uomo e delle famiglie di oggi, che non possono prescindere da una programmazione prospettica, cosciente e circolare del domani dell’edilizia.”

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In questa direzione si muovono l’Ecobonus e il Sismabonus, per una campagna di grande impatto sull’efficientamento e la prevenzione antisismica. L’articolo 128 contenuto nel DL Rilancio ha lo scopo di potenziare le detrazioni fiscali a vantaggio dei contribuenti, stimolando la domanda di beni e servizi offerti dalle imprese operanti nell’intero comparto edile, in sofferenza da più di 10 anni.

Per usufruire delle epocali detrazioni fiscali del 110% sarà necessario rispettare una serie di condizioni non del tutto facili da applicare e che necessitano di criteri applicativi certi e linee guida che dovranno essere messe in pratica con rigore. Non sarà, insomma, sufficiente una ristrutturazione semplice di casa per usufruire del bonus, ma sarà necessario rispettare una serie di parametri.

Primo tra tutti, dimostrare un “doppio salto” della classe energetica rispetto a quella di partenza. È bene precisare che la prestazione energetica di un edificio è espressa attraverso indicatori di consumo di energia non rinnovabile (cioè l’energia consumata per il riscaldamento e il raffrescamento degli ambienti) e la scala dei valori non è uniforme. È importante prendere come riferimento anche la posizione geografica dell’immobile, ad esempio, per pianificare nel miglior modo possibile gli interventi da fare per accedere alla detrazione del 110% prevista dall’Ecobonus 2020. Il calcolo della classe energetica non è così semplice e solo un certificatore energetico qualificato può rilasciare l’A.P.E. (Certificazione di Prestazione Energetica) a cui il Decreto Rilancio fa espresso riferimento.

Il calcolo viene fatto sulla base di diversi fattori: dimensioni e forma dell’edificio di riferimento, zona climatica, caratteristiche dell’involucro edilizio e dell’impianto di climatizzazione esistente, dimensioni e prestazioni degli infissi. La combinazione dei diversi fattori permetterà di capire quanta energia è consumata ogni anno per mq di superficie.

Insomma, per entrare nel mondo degli edifici green e a basso impatto ambientale, è necessario effettuare dei precisi interventi di riqualificazione energetica per salire di livello. L’approccio con cui  ci si avvicina a questi, che non sono dettagli, è fondamentale.

ASACERT propone una serie di servizi tecnici per fornire un valido ed efficace supporto ai soggetti che sono interessati all’applicazione dell’Ecobonus e Sismabonus. Attività dalla A alla Z, di cui i tecnici specializzati ASACERT si faranno carico per garantire che gli interventi di efficientamento siano fatti rispettando tutti i criteri previsti.

Per l’upgrade della classe energetica:

Per le performance antisismiche:

Per gli aspetti fiscali come il visto di conformità e la cessione del credito d’imposta e/o sconto in fattura:

 

Favorire e accelerare la diffusione di una cultura dell’edilizia sostenibile, guidando la trasformazione del mercato verso un futuro fatto di valori più durevoli e adatti al pianeta, sono obiettivi che ASACERT promuove, anche in questo caso, mettendo a disposizione la sua esperienza ventennale, con solidità e innovazione d’approccio, punto di riferimento e attrattiva per coloro che condividono una visione del futuro più consapevolmente responsabile sui temi della sostenibilità.

Il riavvio dell’edilizia non comincia dai cantieri ma su carta. 19 anni fa il legislatore decise di non sottoporre a iter parlamentare le riforme del comparto edile, stabilendo quindi di elaborare un Testo Unico e non un Codice (come nel caso degli appalti). Si optò per una sistemazione organica della legislazione in corso, ad opera dell’esecutivo.

Nulla di particolarmente originale, ma un lavoro che riorganizzava la produzione legislativa accumulata nel succedersi di tempi, governi e, verrebbe da dire, accumulatori compulsivi seriali. Con un risultato imbarazzante nella sua incoerenza e spesso indecifrabilità. Un Testo Unico che metteva ordine in questo accumulo di regolamenti e provvedimenti legislativi (ogni articolo, nella prima stesura, era contraddistinto da una R se aveva contenuto regolamentare o da una L se aveva contenuto legislativo), per chiarirne anche la forza, la modificabilità ad opera del legislatore regionale e la prescrittività, venne approvato con atto amministrativo (DPR 380/01).

Numerosi tentativi a singhiozzo nel corso di governi succedutisi, hanno tentato di chiarire quali fossero le norme non modificabili cioè di principio. Difficoltà arginata da operazioni chiarificatorie su singole materie, prive di una visione organica d’insieme, che difficilmente venivano incontro ad un approccio concreto ispirato alla best practice.

Fin qui il passato.

La ristrutturazione organica e stabile è stata lungamente richiesta e il Sottosegretario Margiotta il 30 Aprile, in pieno lockdown, aveva anticipato nell’incontro in streaming organizzato dal Rotary Club Milano Porta Venezia che l’11 Maggio il Governo avrebbe presentato un piano per rimettere in moto il settore edile, un “Decreto Semplificazione” che tutti auspicavano.
Una riforma arrivata, oramai, alle ultime battute sul tavolo tecnico istituito presso il Consiglio Superiore dei lavori pubblici, che pare sarà completata entro il mese in corso. La bozza di provvedimento è costituita da oltre 130 articoli, distribuiti in quattro Titoli: contenuti e disposizioni generali; disciplina dell’attività edilizia; resistenza e stabilità delle costruzioni; sostenibilità delle costruzioni.

Dalla diretta “Dallo Sblocca Cantieri al Modello Genova la giusta strategia per far ripartire l’Italia”

Alcuni focus su cui si sono concentrati i tecnici a lavoro sono, tra l’altro, le disposizioni orientate a:

Il decreto conterrà quindi delle proposte per la semplificazione, deburocratizzazione e agevolazione degli interventi in materia edilizia, essenzialmente volti ad esempio ad abbattere i tempi per la realizzazione delle opere legittime, incoraggiare la rigenerazione urbana in chiave green e a semplificare le opere di demolizione e ricostruzione.

Fabrizio Capaccioli
MD ASACERT

“La speranza, come sempre, è quella di avere un testo innovativo che prenda spunto dell’esperienza pregressa (siamo a 19 anni di applicazione) e che possa rilanciare e snellire le procedure edilizie. È stimato che il 54% dei tempi legati alla realizzazione di opere edili sia legato a procedure burocratiche. Un nuovo Testo Unico per l’Edilizia al passo con i tempi, più agile e chiaro e che possa favorire in modo concreto la ripresa delle attività, la rigenerazione urbana inderogabilmente in chiave sostenibile e circolare e non da ultimo lo snellimento delle procedure burocratiche anche grazie a sistemi di controlli affidati ad enti terzi e affidabili, in grado di supportare con efficacia e approccio spedito le attività edili dalla progettazione alla chiusura del cantiere, senza perdere in efficienza e serietà nelle verifiche.”